domenica 30 aprile 2023

Rispetto per un barattolo il 30 aprile

 

He Zhiwu: Non avete barattoli con scadenza il primo maggio?

Commesso: Ma lo sa che giorno è oggi? Il 30 aprile. Noi non teniamo merce scaduta.

He Zhiwu: Ma mancano ancora due ore. Li togliete in anticipo?

Commesso: È ovvio. Chi vuole che compri merce scaduta. Ci sono i nuovi arrivi...

He Zhiwu: Nuovi arrivi? Quali nuovi arrivi? Ma anche lei è uno di quelli che sbavano dietro le novità? Lo sa quanta fatica ci vuole per quel barattolo di ananas? L'ananas va piantato, raccolto e tagliato a fette. Perchè deve andare sprecato? Non avete neanche un poco di rispetto per quel barattolo?






martedì 25 aprile 2023

25 Aprile - Conosciamo e ricordiamo

 


I ragazzi delle scuole imparano chi fu Muzio Scevola o Orazio Coclite, ma non sanno chi furono i fratelli Cervi. Non sanno chi fu quel giovanetto della Lunigiana che, crocifisso ad una pianta perché non voleva rivelare i nomi dei compagni, rispose: «Li conoscerete quando verranno a vendicarmi», e altro non disse.

Non sanno chi fu quel vecchio contadino che, vedendo dal suo campo i tedeschi che si preparavano a fucilare un gruppo di giovani partigiani trovati nascosti in un fienile, lasciò la sua vanga tra le zolle e si fece avanti dicendo: «Sono io che li ho nascosti (e non era vero), fucilate me che sono vecchio e lasciate la vita a questi ragazzi».

Non sanno come si chiama colui che, imprigionato, temendo di non resistere alle torture, si tagliò con una lametta da rasoio le corde vocali per non parlare. E non parlò. Non sanno come si chiama quell'adolescente che, condannato alla fucilazione, si rivolse all'improvviso verso uno dei soldati tedeschi che stavano per fucilarlo, lo baciò sorridente dicendogli: «Muoio anche per te… viva la Germania libera!».

Tutto questo i ragazzi non lo sanno: o forse imparano, su ignobili testi di storia messi in giro da vecchi arnesi tornati in cattedra, esaltazione del fascismo ed oltraggi alla Resistenza”.

Piero Calamandrei





lunedì 24 aprile 2023

Citazioni Cinematografiche n.508

 

Il mio assassino era un nostro vicino di casa. Una volta gli ho scattato una foto mentre parlava con i miei genitori dei suoi fiori. Stavo inquadrando i cespugli ma è spuntato fuori lui. È comparso dal nulla e ha rovinato la foto. Ha rovinato molte cose.

(Susie Salmon/Saoirse Ronan in “Amabili Resti”, di Peter Jackson - 2009)







giovedì 20 aprile 2023

Mattina

 

Mattina sui Monti dei Giganti · Caspar David Friedrich - Berlin, Galerie der Romantik


Dalla bufera della notte
lavato, ride il cielo azzurro,
serpeggia rugiadosa tra le cime
la valle come un nastro rilucente.
Solo degli alti monti fino al mezzo
le nebbie coprono il pendio:
come le aeree rovine
di manieri creati per incanto.
1830

(Fëdor Ivanovič Tjutčev, da Poesie, Adelphi, 2011 – Trad. Tommaso Landolfi)




martedì 18 aprile 2023

lunedì 17 aprile 2023

Citazioni Cinematografiche n.507

 

La nostra capacità di creare il falso ora supera la nostra capacità di scoprirlo.

(Viktor Taransky/Al Pacino in “S1m0ne”, di Andrew Niccol - 2002)





martedì 11 aprile 2023

Esami #4

 

Isabelle Corey e Ingeborg Schöner in “Souvenir d'Italie”, di Antonio Pietrangeli - 1957



lunedì 10 aprile 2023

Citazioni Cinematografiche n.506

 

Akari: Sai, è di 5 centimetri al secondo.
Takaki: Cosa?
Akari: La velocità a cui cadono i fiori dei ciliegi. 5 centimetri al secondo.
(Akari e Takaki in “5 cm al secondo”, di Makoto Shinkai - 2007)




giovedì 6 aprile 2023

lunedì 3 aprile 2023

Citazioni Cinematografiche n.505

 

A volte vorrei tornare indietro, a quando ero picciridda. Tante cose non le capivo. E forse era meglio così. Quando mi mettevo le scarpe coi tacchi, mamma, papà, i miei frati, ridevano, mi applaudivano "bravo, bravo", l'attore da casa. Era bello allora. Quasi tutte le notti sogno che una mattina mi sveglio e mi ritrovo vecchio, coi capelli bianchi bianchi, con le rughe, le vene, un semaforo spento. Vedi, forse allora, potrei essere come tutti gli altri. Non è che sono una vera donna che posso dire... fare dei figli... Neanche un uomo e dire domani mi sposo. Io nun sugnu né canni né pesci, io sono Mery, Mery per sempre.

(Mario "Mery" Libassi/Alessandro Di Sanzo in “Mery per sempre”, di Marco Risi - 1989)