lunedì 29 giugno 2015

Citazioni Cinematografiche n. 103

“I nostri rapporti con il prossimo si limitano per la maggior parte al pettegolezzo e ad una sterile critica del suo comportamento. Questa constatazione mi ha lentamente portato a isolarmi dalla così detta vita sociale e mondana. Le mie giornate trascorrono in solitudine e senza troppe emozioni”

(Isak Borg/ Victor Sjöström in “Il Posto delle Fragole”, di Ingmar Bergman - 1957)



venerdì 26 giugno 2015

Pensare di avere un figlio



-         Sai, stiamo pensando di avere un figlio.
-         Tu e chi?
-         Ma come chi! Lei!
-         Ah, ok. Bello!
-         Sai dire solo questo?
-         No, no, certo. È una cosa bellissima!
-         Però sono un po’ preoccupato.
-         Per cosa?
-         Avrò ancora tempo per fare quello che mi piace?
-         Il porno e la birra? Non credo avrai problemi.
-         Ma smettila! Dico il calcetto, i giri in bici, le partite al bar.
-         Effettivamente dovrai fare a meno di qualcosa, ma poi qualche uscita la farai.
-         E i film in tv?
-         Qualcuno ogni tanto, ma non ti preoccupare, è bello stare con il bimbo!
-         Dici?
-         Certo!
-         E andare al mare?
-         Ma ci andrete con il piccolo e sarà magnifico!
-         Sul serio?
-         Certo! E poi già dopo qualche mese lo potrai portare in bici sul seggiolino.
-         Veramente?
-         Sì, e sarà bellissimo portarlo in giro!
-         E la playstation?
-         Per quella dovrà diventare un po’ più grande.
-         No, dico per me.
-         Ma dai, giocherai con lui, con i suoi giochi, altro che play, te la dimenticherai.
-         Non dire questo! Non la dimenticherò mai!
-         Facevo per dire.
-         E se sarà una bimba?
-         Sarà fantastico ugualmente.
-         Ma sei sicuro?
-         Certo! Ho due bimbi!
-         Ma allora devo essere più positivo.
-         Senza dubbio.
-         Ma sì. Sarà bello, faremo tante cose insieme e poi quando farà la nanna mi dedicherò alle mie passioni e mi riposerò.
-         Ecco, sulla questione dormire sarei più cauto.
-         Cioè, che vuoi dire?
-         Magari ci potranno essere delle difficoltà.
-         Ma cosa dici? Perché?
-         Il sonno è questione delicata con i bimbi.
-         Ma io ho assoluto bisogno di dormire!
-         Forse dovrai mettere in conto meno ore di sonno e qualche notte difficile ogni tanto.
-         No, non scherziamo. Tu riuscivi a dormire?

-         Io? Senti, io ho tanto di quel sonno arretrato che quando sogno, lo faccio in lire!

lunedì 22 giugno 2015

Citazioni Cinematografiche n. 102


Tom Brown: Un mese di paga è un po' troppo per una mela.
Amy Jolly: Posso regalartela, se accetti.
Tom Brown: Non ci sto. Pago sempre quello che prendo. Su si segga, starà più comoda.
Amy Jolly: Vai piuttosto per le spicce, con le donne.
Tom Brown: Come mai? Un vero uomo non fa per lei?
Amy Jolly: Può darsi. Il tuo resto, amico.

(Tom Brown/Gary Cooper e Amy Jolly/Marlene Dietrich in “Marocco”, di Josef von Sternberg - 1930)



sabato 20 giugno 2015

La Grande Guerra # 11

I PROTAGONISTI

NICOLA II DI RUSSIA 


Figlio di Alessandro III, nasce nel 1868, per divenire zar nel 1894. Essenzialmente di carattere mite, schivo ed influenzabile, Nicola II di Russia non si dimostrò capace di sostenere una politica repressiva simile a quella messa in atto dal padre. Il suo desiderio probabilmente era poter divenire un vero “padre del popolo”, titolo che usavano assumere gli Zar al potere, ma si rivelò del tutto incapace di tale compito.

La sua vita familiare è segnata dalla malattia dell’erede Aleksej, emofiliaco, motivo anche della scelta della moglie Alice di affidarsi alle presunte virtù taumaturgiche del monaco Rasputin.

Venne spinto verso un governo autocratico, senza averne l’energia e lo spirito per affermarlo, affossando, in tema di politica interna, ogni vero tentativo di riforma ed entrando più volte in contrasto con la Duma, il Parlamento.


In politica estera tentò di mantenere gli equilibri: nel 1907 completa la Triplice Intesa, ma la questione balcanica ed il sostegno alla Serbia minano i rapporti con l’Austria-Ungheria. Allo scoppio delle ostilità la decisione di assumere la guida personale dell’esercito si rivela un tragico errore. Da quel momento la monarchia viene identificata con la guerra e la sconfitta militare. Dopo l’insurrezione del marzo 1917 Nicola II abdica per sé e per il figlio in favore del fratello Michele.

Confinato a Tsarkoe Selo, viene trasferito in Siberia ed infine a Ekaterinburg dai bolscevichi, dove nella notte fra il 16 e 17 luglio 1918 viene fucilato, insieme alla famiglia.

giovedì 18 giugno 2015

Un quinto Indiana Jones! Ma Harrison Ford ce la fa?


Considerando che vogliono fare un altro film con e su Indiana Jones, io, giusto per non farmi trovare impreparato e per chiarire la mia posizione vi propongo come la penso sui quattro film finora proposti.
Vai con la musica!


I Predatori dell’Arca Perduta (1981): il primo, con una colonna sonora arcinota, dove la marcetta di Indiana Jones si presenta ancora nei momenti in cui mi sento in forma e pronto all’avventura. Certo, perché l’operazione di Steven Spielberg (regia) e Lawrence Kasdan (sceneggiatura) è tutta all’insegna della riproposizione e rivisitazione dell’Avventura. Trama molto semplice, quasi schematica e a conti fatti assai prevedibile, ma con una serie di personaggi e relativi interpreti, Harrison Ford su tutti, sicuramente azzeccati e ben inseriti nel contesto. Pazienza se i Nazisti sarebbero arrivati in Africa solo qualche anno più tardi! 
Un film da uomini, per uomini e da vedere fra soli uomini, perché, come ci mostra “Big Bang Theory”, le ragazze rovinerebbero il divertimento! Voto: 8,5



Indiana Jones e il Tempio Maledetto (1984): un prequel, come secondo film, che avrebbe potuto essere migliore, ma purtroppo si perde un po’ di magia e a parte un paio di scene e qualche effetto speciale lascia insoddisfatti. L’esotismo dell’ambientazione (India) e la scelta di un partner giovane (il ragazzino cinese) che avrebbe dovuto attirare simpatie e stimolare divertimento non sono sufficienti, per cui rimane qualche suggestione per lo più dettata dal “cervello di scimmia” servito a pranzo e da un’esagerazione di pretestuoso occultismo. Voto: 6



Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989): l’unico visto al cinema, per cui il giudizio ne viene un po’ influenzato. Tutto al maschile, quasi senza accorgersene, ed il risultato è più che godibile, anzi molto più che godibile! Una serie di trovate geniali e coinvolgenti che esaltano la coppia Ford-Connery, al punto da perdonargli errori storici e di contesto che in altri casi giustificherebbero insulti e minacce.   Voto: 8






Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo (2008): l’ultimo, per ora. Vecchio e nuovo si incontrano ed il risultato, alieni a parte, giacché tali soluzioni non mi sono mai andate a genio, è da applausi. Il “vecchio” sono Ford e la rediviva, ancora incantevole, Karen Allen dal primo episodio, il “nuovo” sono Shia LaBeouf e la efficace cattiva Cate Blanchett. Ma oltre a loro ci sono inseguimenti, colpi di scena, riprese travolgenti, ottimo intrattenimento e un certo istrionismo, affidato in gran parte ai più giovani, considerando che quasi 20 anni dopo Ford qualche cosa se la deve necessariamente risparmiare. Lo schema, fin dalla scena iniziale, è noto e si ripete con efficacia, anche se qualche eccesso di computer grafica e i già citati alieni mi fanno essere meno generoso nel Voto: 7/8.

Ciao Indy!

lunedì 15 giugno 2015

Citazioni Cinematografiche n. 101

Re Julien: Benvenuti in Madagascar!
Melman: Madaga-che?
Re Julien: Non madagaché, Madagascar!

(Madagascar, di Eric Darnell e Tom McGrath - 2005)




domenica 14 giugno 2015

Coney Island - Miniserie Bonelli

Un po’ semplicisticamente la si può definire una (giusta?) via di mezzo fra le miniserie (12-18 numeri) e gli “one shot” de Le Storie, ma comunque l’idea delle storie in tre parti mi sembra più che buona. Forse una spinta in più è stata data dalla scelta della Editoriale Cosmo di proporre, negli ultimi anni, storie ed opere del fumetto franco-belga (ma non solo) appunto in due-tre uscite. Comunque la Sergio Bonelli ha inaugurato una sua nuova pubblicazione.



Lo ha fatto con uno sceneggiatore di primo piano, ovvero Gianfranco Manfredi, il creatore, tra le altre cose in casa Bonelli, di Magico Vento, Adam Wild, Volto Nascosto e Shanghai Devil. Manfredi ha chiamato ai disegni Giuseppe Barbati e Bruno Ramella.


Il risultato è Coney Island, un robusto e intrigante noir, dalla coinvolgente trama e con diversi personaggi che si fanno apprezzare fin dalle prime battute. Un certo gusto classico invita alla lettura gli appassionati del noir vecchia scuola, anche se forse allontana una fetta di pubblico più giovane ed abituato a maggiore immediatezza, inoltre non credo fosse strettamente necessario il “lieto finale” proposto, ma anche questo fa parte del gioco. 

I disegni e l’intero impianto grafico sono curatissimi e da elogio, sicuramente merito di un certosino lavoro di documentazione e ricerca sulla New York anni 20, pertanto l’opera mi sembra più che meritevole.


Le belle copertine sono firmate da Corrado Mastantuono, vecchia conoscenza e da anni collaboratore di Manfredi.

sabato 13 giugno 2015

Dylan Dog #345 – Gli Spiriti Custodi

Elementi positivi: i disegni di Sergio Gerasi si mostrano fra i migliori e suggestivi presentati negli ultimi mesi, non solo in Dylan Dog ma anche in altre pubblicazioni Bonelli. L’ironia che i protagonisti esprimono e trasmettono non è da sottovalutare, anche se potrebbe urtare qualche purista delle storie di fantasmi. La copertina di Stano è bella.


Elementi negativi: la sceneggiatura di Luigi Mignacco è fin troppo esile e tenue, un peccato perché la vicenda, per quanto non eccelsa, creava un buon contesto su cui sviluppare una bella trama. Pertanto così non si fa un gran favore agli apprezzabili disegni, che risultano, forse, un po’ sprecati, anche se, guardandola da un altro punto di vista, la trama debole potrebbe aiutare a concentrarsi proprio su questi (ma non ci credo molto!).

martedì 9 giugno 2015

Domani


“Domani”. La parola
libera, vacante, senza peso,
si muoveva nell’aria,
così senz’anima e corpo,
senza colore né bacio,
che l’ho lasciata passare
al mio fianco, nel mio oggi.
Ma all’improvviso tu
hai detto: “Io, domani…”
E tutto si è animato
di carne e di bandiere.
Mi si precipitavano
addosso le promesse
di seicento colori,
con vestiti alla moda,
nude, ma tutte
ricolme di carezze.
In treni o gazzelle
mi giungevano – acute,
suoni di violini –
snelle speranze
di bocche verginali.
O veloci e grandi
come navi, di lontano,
come balene
da mari remoti,
immense speranze
d’un amore senza termine.
Domani! Che parola
vibrante, tutta tesa
di anima e carne rosata,
corda dell’arco dove
tu hai messo, acutissima,
arma di venti anni,
la freccia più sicura
quando hai detto: “Io…”

(Pedro Salinas – trad. Emma Scoles)


lunedì 8 giugno 2015

Citazioni Cinematografiche n. 100

Celine: Hai mai sentito dire che in una coppia che invecchia si perde la capacità di ascoltare l'altro?
Jesse: No.
Celine: Be', è una supposizione. Gli uomini non sono più capaci di catturare i suoni acuti e le donne alla fine non registrano le note gravi. Direi che, in un certo senso, si annullano fra loro.
Jesse: Credo anch'io. Così la natura permette alle coppie di invecchiare insieme senza che arrivino ad uccidersi.


(Celine/Julie Delpy e Jesse/Ethan Hawke in “”Prima dell’Alba”, di Richard Linklater - 1995)



venerdì 5 giugno 2015

La Grande Guerra # 10


I PROTAGONISTI

PAUL L. VON HINDERBURG


Nato nel cuore della Prussia, a Posen, nel 1846, da una famiglia le cui origini militari risalgono al XIII secolo. Nel 1866 si guadagna l’Ordine dell’Aquila Rossa a Königgrätz (Sadowa), contro gli austriaci, e nel 1870 la Croce di ferro a Saint-Privat contro i francesi. Nonostante tali riconoscimenti la sua carriera militare non decolla, probabilmente perché non abbastanza ricco e privo dei giusti appoggi a corte, dove comunque non gode di particolari simpatie.

Nel 1911 decide di ritirarsi dall’esercito, ma l’Impero ha bisogno di lui nel 1914, anno in cui assume la guida della VIII armata sul fronte orientale. Le vittorie di Tannenberg e dei laghi Masuri sono la nuova occasione: nominato feldmaresciallo ottiene il comando di tutto il fronte orientale, per poi, nel 1916, divenirne il comandante supremo.


Il capo di stato maggiore è Erich Ludendorff, considerato dai soldati e dalla nazione un eroe, ma, di fatto, è von Hinderburg a tracciare i piani d’azione e a condurre la guerra. Essenziale è il suo contributo a consolidare il fronte occidentale, grazie alla costruzione di un vasto complesso di fortificazioni (linea Hinderburg appunto), che permette brillanti offensive.

Nel 1918, comunque, non può evitare la sconfitta per la Germania, accollandosi, inoltre, l’onere dell’armistizio, poiché Ludendorff nel frattempo si era dimesso dall’esercito.


La Germania di Weimar si affiderà a lui, l’eroe di Tannenberg, affidandogli nel 1925 la presidenza della fragile Repubblica, nel vano tentativo di neutralizzare il Nazismo.

lunedì 1 giugno 2015

Citazioni Cinematografiche n. 99

“Qui in strada ogni giorno è peggio, sorella mia, e come se non bastasse la concorrenze delle puttane, le drag ci stanno spazzando via. Non le sopporto le drag, sono delle svergognate, hanno confuso il circo col travestitismo, ma che dico circo: il mimo! Una donna è capelli, unghie lunghe, una bocca buona per spompinare o criticare, ma scherziamo? Dove si è mai vista una donna calva! Non le sopporto! Sono delle svergognatissime!”


(Agrado/Antonia San Juan in “Tutto su mia madre”, di Pedro Almodóvar - 1999)