giovedì 30 marzo 2023

martedì 28 marzo 2023

Esami #2

 

Franco Scandurra e Alberto Sordi in “Una vita difficile”, di Dino Risi - 1961



lunedì 27 marzo 2023

Citazioni Cinematografiche n.504

 

Vecchio, almeno tu ci sarai, no? Se hai un minuto sarà il caso di farci un discorsetto. Sono un tipo poco raccomandabile: ho ammazzato gente in guerra, mi ubriaco spesso e sfascio tutto quello che mi capita a tiro. Quindi non ho pretese da avanzare, ma anche tu devi ammettere che non mi dai buone carte da diverso tempo. Ho l'impressione che tu abbia organizzato la mano in modo che io non possa vincere… In galera o in libertà. Leggi, regolamenti, padroni… ma dato che tu mi hai fatto così vuoi dirmi dove posso sistemarmi? Senti vecchio, parliamoci chiaro: sono partito a tutta birra da giovane, ma ora ho il fiato grosso… Quando finirà? Cos'hai in pentola per me? Che devo fare adesso?

(Nick/Paul Newman in “Nick mano fredda”, di Stuart Rosenberg - 1967)






mercoledì 22 marzo 2023

Confessioni



Non a tutti è dato cantare,

non a tutti è dato cadere

come una mela ai piedi degli altri.


È questa la confessione piú grande

che possa mai farvi un teppista.

Io vado a bella posta spettinato

col capo sulle spalle come un lume a petrolio.

Mi piace rischiarare nelle tenebre

l’autunno senza foglie delle vostre anime.

Mi piace quando i sassi dell’ingiuria

mi volano addosso come la grandine d’una ruttante bufera.

Stringo allora piú forte con le mani

la bolla tremula dei miei capelli.


È cosí dolce allora ricordare

lo stagno erboso e il rauco suono dell’alno

e mio padre e mia madre viventi in qualche luogo,

che s’infischiano di tutti i miei versi

e mi amano come il campo e la carne,

come la pioggerella che a primavera rende soffice il verde.

Verrebbero a infilzarvi con le forche

per ogni vostro grido contro di me scagliato.


Poveri genitori contadini!

Siete di certo diventati brutti,

temete sempre Dio e le viscere palustri.

Potreste almeno capire

che vostro figlio in Russia

è il migliore poeta!

Il cuore non vi si copriva di brina per la sua vita,

quand’egli si bagnava i piedi nudi nelle pozze autunnali?

Ora invece cammina in cilindro

e con le scarpe lucide.


Ma sopravvive in lui l’antica foga

del monello di campagna.

Ad ogni mucca delle insegne di macelleria

di lontano egli manda un saluto.

Ed incontrando i vetturini in piazza,

ricordando l’odore di letame dei campi nativi,

egli è pronto a reggere la coda d’ogni cavallo

come lo strascico d’una veste nuziale.


Io amo la patria.

Amo molto la patria!

Anche se una mestizia rugginosa avvolge i suoi salici.

Mi sono gradevoli i grugni imbrattati dei maiali

e la voce dei rospi sonante nella quiete notturna.

Io sono teneramente malato di ricordi d’infanzia,

sogno la bruma delle umide sere d’aprile.

Come per riscaldarsi il nostro acero

s’è accoccolato al rogo del tramonto.

Oh, quante volte mi sono arrampicato sui rami

a rubare le uova dai nidi dei corvi!

È ora sempre lo stesso, con la cima verde?

La sua corteccia è dura come prima?


E tu, mio diletto,

fedele cane pezzato?!

La vecchiezza ti ha reso stridulo e cieco

e vaghi per il cortile, trascinando la coda penzolante,

senza piú ricordare dove sia la porta e dove la stalla.

Come mi sono care quelle birichinate

quando, sottratto a mia madre un cantuccio di pane,

lo mordevamo insieme uno alla volta,

senza avere ribrezzo l’uno dell’altro.


Io non sono cambiato.

Non è cambiato il mio cuore.

Come fiordalisi nella segala fioriscono gli occhi nel viso.

Stendendo stuoie dorate di versi,

vorrei dirvi qualcosa di tenero.

Buona notte!

A voi tutti buona notte!

Piú non tintinna nell’erba del crepuscolo la falce del tramonto.

Stasera ho tanta voglia di pisciare

dalla finestra mia contro la luna.


Azzurra luce, luce cosí azzurra!

In quest’azzurro anche il morir non duole.

Che importa se ho l’aria d’un cinico

dal cui sedere penzola un fanale!

Vecchio e bravo Pegaso straccato,

mi occorre forse il tuo morbido trotto?

Sono venuto come un maestro austero

a decantare e a celebrare i sorci.

Simile a un agosto, la mia zucca

si effonde in vino di capelli tumultuosi.


Io voglio essere una gialla vela

per quel paese verso cui navighiamo.

(Sergej Aleksandrovič Esenin – Trad. Angelo Maria Ripellino)





martedì 21 marzo 2023

lunedì 20 marzo 2023

Citazioni Cinematografiche n.503

 

Sta prestando attenzione? Bene. Se non ascolta attentamente le sfuggiranno delle cose. Cose importanti. Non farò pause, non mi ripeterò e lei non mi dovrà interrompere. Lei crede di avere il controllo di quello che sta per accadere. Lo crede perché è seduto lì dov'è e io sono seduto qui dove sono. Ma si sbaglia. Sono io che ho il controllo perché io conosco cose che lei non conosce. Ora ho bisogno che lei si assuma un impegno: ascolterà con attenzione e non mi giudicherà se non quando avrò finito. Se non se la sente di rispettare questo impegno la prego di lasciare la stanza. Ma se sceglie di restare ricordi che lei che ha scelto di essere qui. La responsabilità di quello che accadrà da questo momento in avanti non è mia, ma è sua. Presti attenzione.

(Alan Turing/ Benedict Cumberbatch in “The Imitation Game”, di Morten Tyldum - 2014)





giovedì 16 marzo 2023

martedì 14 marzo 2023

Dove cerchi te

 












Negli angoli di casa cerchi il mondo

Nei libri e nei poeti cerchi te

Ma il tuo poeta muore e l'alba non vedrà

E dove corra il tempo chi lo sa?








lunedì 13 marzo 2023

Citazioni Cinematografiche n.502


Questo è il tuo momento, va bene? prenditelo. Io l'ho avuto e l'ho bruciato, non devi fare lo stesso, chiaro? Ora vai al centro prendi tutta la merda che hai ingoiato, tutta la merda che ci siamo beccati in questi anni del cazzo e scaricala sul quel ring, adesso! È tuo, è tutto tuo, cazzo. Testa corpo testa corpo, cazzo.

(Dicky Eklund/Christian Bale in “The Fighter”, di David O. Russell - 2010)







lunedì 6 marzo 2023

Citazioni Cinematografiche n.501

 

Sam: Perché io e quelli che amo scegliamo persone che ci trattano come fossimo nulla?
Charlie: Perché accettiamo l'amore che pensiamo di meritarci.
Sam: Allora perché non mi hai mai chiesto di uscire?

(Sam/Emma Watson e Charlie/Logan Lerman in “Noi siamo infinito”, di Stephen Chbosky - 2012)




mercoledì 1 marzo 2023

Il problema è l’inizio

L’inizio. Il problema è l’inizio.

Ho tante cose da raccontare, Manola. sono così piena.È una pienitudine piuttosto dolorosa, mi creda. Lo so, basterebbe buttare lì il primo sassolino, a caso. Temo che verrebbe giù una irrefrenabile slavina.

(Margaret Mazzantini, "Manola")