venerdì 5 giugno 2015

La Grande Guerra # 10


I PROTAGONISTI

PAUL L. VON HINDERBURG


Nato nel cuore della Prussia, a Posen, nel 1846, da una famiglia le cui origini militari risalgono al XIII secolo. Nel 1866 si guadagna l’Ordine dell’Aquila Rossa a Königgrätz (Sadowa), contro gli austriaci, e nel 1870 la Croce di ferro a Saint-Privat contro i francesi. Nonostante tali riconoscimenti la sua carriera militare non decolla, probabilmente perché non abbastanza ricco e privo dei giusti appoggi a corte, dove comunque non gode di particolari simpatie.

Nel 1911 decide di ritirarsi dall’esercito, ma l’Impero ha bisogno di lui nel 1914, anno in cui assume la guida della VIII armata sul fronte orientale. Le vittorie di Tannenberg e dei laghi Masuri sono la nuova occasione: nominato feldmaresciallo ottiene il comando di tutto il fronte orientale, per poi, nel 1916, divenirne il comandante supremo.


Il capo di stato maggiore è Erich Ludendorff, considerato dai soldati e dalla nazione un eroe, ma, di fatto, è von Hinderburg a tracciare i piani d’azione e a condurre la guerra. Essenziale è il suo contributo a consolidare il fronte occidentale, grazie alla costruzione di un vasto complesso di fortificazioni (linea Hinderburg appunto), che permette brillanti offensive.

Nel 1918, comunque, non può evitare la sconfitta per la Germania, accollandosi, inoltre, l’onere dell’armistizio, poiché Ludendorff nel frattempo si era dimesso dall’esercito.


La Germania di Weimar si affiderà a lui, l’eroe di Tannenberg, affidandogli nel 1925 la presidenza della fragile Repubblica, nel vano tentativo di neutralizzare il Nazismo.

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