“Come sai, io sono un grande appassionato di fumetti,
soprattutto di quelli sui supereroi. Trovo che tutta la filosofia che circonda
i supereroi sia affascinante. Prendi il mio supereroe preferito: Superman. Non
un grandissimo fumetto, la sua grafica è mediocre. Ma la filosofia, la
filosofia non è soltanto eccelsa, è unica! […] Dunque, l'elemento fondamentale
della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter-ego:
Batman è di fatto Bruce Wayne, l'Uomo Ragno è di fatto Peter Parker. Quando
quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker, deve mettersi un costume
per diventare l'Uomo Ragno. Ed è questa caratteristica che fa di Superman
l'unico nel suo genere: Superman non diventa Superman, Superman è nato
Superman; quando Superman si sveglia al mattino è Superman, il suo alter-ego è
Clark Kent. Quella tuta con la grande "S" rossa è la coperta che lo
avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono, sono quelli i suoi vestiti;
quello che indossa come Kent, gli occhiali, l'abito da lavoro, quello è il suo
costume, è il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent
è il modo in cui Superman ci vede. E quali sono le caratteristiche di Clark
Kent? È debole, non crede in se stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta
la critica di Superman alla razza umana. Più o meno come Beatrix Kiddo è la
moglie di Tommy Plympton.”
(Bill/David Carradine in “Kill Bill Vol.2”, di Quentin Tarantino - 2004)
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