venerdì 20 marzo 2015

La Donna del Tenente Francese

Qualche sera fa ho visto in TV un film di Bille August con protagonista Jeremy Irons. Forse prossimamente gli dedicherò qualche riga, ma per il momento mi soffermo sull’attore britannico.
Circa a metà del film sia io che la mia compagna di vita e di visione del suddetto film abbiamo espresso la medesima considerazione. Ovvero che il buon Jeremy Irons è un attore di tutto rispetto, che ha però avuto la sfortuna di recitare in diversi film non propriamente degni delle sue doti, ovvero che, nel complesso, non erano poi così mirabili e dove il suo talento ne veniva, per così dire, mortificato o, addirittura, risultava sprecato.
Ovviamente un attore recita non solo per passione, ma anche per “necessità”, non esclusivamente materiali, per cui non gliene facciamo una colpa.
Ebbene abbiamo fatto un breve e rapido elenco dei film mediocri in cui Jeremy Irons ha recitato. Non lo presento qui, poiché buona parte la fa il gusto e le preferenze personali, ma accenno solo al fatto che tra i registi dei film ricordati risultano esserci il già citato August e l’italiano Bernardo Bertolucci.

Ciò che invece, il giorno dopo, mi è rimasto in testa è il fatto che tra i film che ci erano piaciuti, e in cui il nostro attore fa una gran bella figura, non avevamo ricordato “La Donna del Tenente Francese” (1981), di Karel Reisz, dove Irons recita insieme a Meryl Streep, che ottenne una nomination Premio Oscar per la sua interpretazione.
Elemento caratteristico di quest’opera è mescolare, sovrapporre cinema e vita reale, operazione non del tutto nuova, poiché già Billy Wilder con “Viale del Tramonto” (1950) e François Truffaut in “Effetto Notte” (1973) si erano impegnati a farlo (la medesima operazione verrà riproposta anche successivamente, a testimonianza della bontà ed effetto della soluzione).
Ciò che distingue “La Donna del Tenente Francese” perciò è la immediatezza, la totale chiarezza dell’abile “sovrapposizione” operata all’interno dell’operazione.

Da un romanzo di John Fowles, adattato dal drammaturgo Harold Pinter, Karel Reisz tira fuori il parallelo fra le storie di Anne e Mike, due attori, e di Sarah e Charles, i personaggi da loro interpretati nel dramma cinematografico in costume di epoca vittoriana “La Donna del Tenente Francese”. La storia di un amore contrastato e difficile, reso molto bene da questo film nel film, che costituisce il vero asse portante dell’azione, mentre quello che definiremmo il “controcanto” della vicenda reale, contemporanea, solo in conclusione acquista il dovuto (e tutto sommato atteso e prevedibile) rilievo.
La trama è facilmente reperibile, perciò non mi ci indugio, mentre impiego ancora qualche riga per lodare le scelte fatte in tema di fotografia e uso di luci e colori, che sopperiscono ai purtroppo “necessari” momenti in cui ci sofferma sugli aspetti più propriamente sentimental-drammatici delle due vicende parallele. Tali soluzioni, come ad esempio la ripresa delle onde marine che si infrangono sul molo, luogo d’incontro degli amanti, e le luci che “staccano” il film che si sta girando dalla vita reale filmata da Reisz, fanno passare in secondo piano una certa schematicità del parallelismo fra le due storie, riscattata dall’apparato figurativo e dalla intensa, ma allo stesso tempo misurata ed efficace, recitazione di Meryl Streep e di Jeremy Irons. Appunto!

Karel Reisz

2 commenti:

  1. Ciao, ero certo del tuo apprezzamento per il romanzo! Una curiosità: è possibile che ci capitò di vedere qualche scena del film durante un'ora "buca" alle superiori?

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