giovedì 12 gennaio 2017

Bretagna, di Wazem - Editoriale Cosmo


La Editoriale Cosmo pubblica una collana definita "I Maestri". Il numero di novembre 2016 è dedicato a Pierre Wazem, con uno dei suoi lavori migliori: Bretagna.

Il messaggio delle tavole è molto chiaro, l'insensatezza della violenza e l'assurdità della gerarchia militare, il dolore, la disperazione e la disumanizzazione che la guerra comporta, il dramma personale e collettivo di un conflitto che porta a compiere atti il cui gravoso peso si porterà a lungo, almeno finché si vive.


Quello che attribuisce ulteriore valore all'opera è l'uso delle tavole, del disegno, del medium fumetto per comunicare e far giungere, più con il tratto che con le parole, un messaggio, che è ben più di un tema o di una tesi.

Il passaggio fra il contemporaneo e il ricordo, l'attesa narrazione in flashback, viene scandito e sottolineato da una variazione di stile e di tecnica narrativa. Si inizia con linee sottili, spezzate e che escono dai bordi. Le prime pagine presentano uno stile veloce, non definito, più simili ad uno studio preliminare, ad un bozzetto. Gli stessi testi sono, a seconda dei personaggi a cui sono riferibili, ridondanti, vuoti per quanto riguarda il contenuto, o, per contrapposizione brevi, asciutti, riflessivi. Quello che il lettore nota sono i pensieri del protagonista, portandolo ad immedesimarsi nella sua stanchezza, nel suo disincanto. 

Questo conduce al citato flashback narrativo, nel corso del quale la lettura si concentra sul nero che domina le vignette. Ora è il protagonista al centro dell'azione e le sue emozioni prendono il posto che l'autore intende darle. Così  le linee sono spesse e decise e, pur nello stile di Wazem ‒ uno stile che ricerca la sintesi e delinea volti ed espressioni con pochi tratti ‒ tutto appare ben riconoscibile, materiale, solido. Questa, sembra dire l’autore, è la realtà. O meglio, la realtà dei ricordi del protagonista, comunque ancora più forti e decisi del suo presente.

Il racconto procede, viene raccontata la missione assegnata ad un piccolo gruppo di uomini nel deserto dell'Africa settentrionale durante la seconda guerra mondiale, le dure prove a cui vengono sottoposti ed i loro pensieri e timori, ancora una volta sottolineati da un passaggio di stile, nell'ambiro del quale Wazem sceglie di rendere più sottili i bordi, allungare le ombre ed evidenziare lo stato d'animo dei personaggi. I sopravvissuti rimarranno per sempre segnati da quanto vissuto e compiuto, con il contrasto con la retorica militare ancora più netto e severo.



 


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