Titolo:
Non esistono buone intenzioni
Autore:
Katarzyna Bonda
Traduttore:
Walter Da Soller e Laura Rescio
Editore:
Piemme - 2018
Katarzyna
Bonda è
il nome nuovo nel panorama della letteratura crime-thriller, con una
attenta scrittura ed una profonda conoscenza dei luoghi e delle
situazioni di cui racconta. Nel suo esordio “Non
esistono buone intenzioni”,
edito da Piemme nel 2018, la scrittrice polacca ci mostra allo stesso
tempo le sue ottime qualità e qualche limite che potrebbe attenuare
un pur fondato entusiasmo per il suo lavoro.
Come
in molti thriller
“nordici” gli
elementi del genere ci sono tutti: freddo, neve, gelo, buio, luoghi
tetri e natura ostile, storie inquietanti e segreti terribili,
personaggi truci ed altri tormentati. A
questo si aggiunge una cura particolare per le ambientazioni e la
caratterizzazione dei personaggi, con dialoghi che invitano alla
lettura e sviluppi che appassionano.
Non proprio un “page-turner”, poiché alcune descrizioni tendono
ad appesantire qualche passaggio, ma la curiosità del lettore è
stimolata e non si rimane delusi dalla lettura.
Si
diceva dei personaggi, ebbene la protagonista, la profiler Sasza
Załuska
riesce ad arrivare al cuore di chi legge, che anche senza
innamorarsene non può fare a meno di appassionarsi alla sua indagine
non propriamente autorizzata, ma anche gli altri uomini e donne che
si ritagliano un ruolo nella vicenda lasciano un segno, al di là dei
nomi e soprannomi che si alternano e che risultano un po' ostici per
un lettore italiano con poca o nessuna dimestichezza con il polacco. Da
una buona ed efficace idea di base la Bonda riesce ad imbastire un
racconto che dal passato giunge al presente, dove la sua capacità di
inventare un personaggio
femminile convincente si
aggiunge all’originalità ambientale di una città baltica con
tutte le luci e le ombre dell’est crudele e fascinoso.
Ma manca quella dose di tensione che è tipica di un thriller,
privilegiandosi qui altre suggestioni e concentrandosi su riflessioni
sulla natura umana, a volte illuminanti certo, ma lontane dai gusti e
desideri di chi cerca qualcosa di diverso. Questo libro è lontano da
quei thriller nordamericani a cui si è pensato di accostarlo, per
una poco fondata e mendace strategia promozionale, accostandosi
invece a quanto di ancora affascinante e funzionale rimane della
letteratura dei primi anni del secolo scorso e degli ultimi di quello
precedente. Quel gusto leggermente barocco tipico della letteratura
russo-polacca che fa capolino fra le pagine a donare classe al tutto.
A
qualcuno può legittimamente non piacere, ma a mio parere con un dose
di pazienza e concedendosi del tempo, magari mettendo in conto una
certa fatica iniziale, si potrà arrivare alla conclusione del
romanzo sentendosi di essersi regalati una buona occasione.
La
ex poliziotta e profiler Sasza Załuska, trentasei anni e i capelli
rosso fuoco, ne sa qualcosa di pessime scelte. Ma adesso è tornata a
casa, a Danzica, sulla costa ventosa del mar Baltico, ed è decisa a
ricominciare, insieme alla piccola Karolina. Senza un uomo, e senza
l'alcol: non ha più bisogno di nessuno dei due. Ma sfuggire al
passato non è facile. E per Sasza Załuska c'è un richiamo più
forte di tutto: quello della vecchia vita. Così, quando un ex sbirro
della polizia di Danzica la rintraccia per un lavoretto di profiling,
Sasza suo malgrado accetta. Ben presto, maledicendosi per il tempo
sottratto alla figlia, e per la voglia di bere che torna prepotente,
si troverà a indagare sull'omicidio di un cantante famoso e a fare
coppia di nuovo con il commissario Duchnowski detto Duch, un uomo che
ne ha viste abbastanza per decidere che nella vita non ci sono amici,
c'è solo l'alcol. Finiranno così a navigare insieme il sottobosco
criminale di una Danzica cupa e ottenebrata, tra donne che hanno
perso tutto, compresi gli scrupoli, preti che non credono in Dio, e
gente piena di buone intenzioni finite molto male. Fino a imbattersi
in una vecchia storia d'amore diventata storia di vendetta, come
cantava il cantante ammazzato nella sua unica hit, Ragazza del Nord
(da
ibs.it)
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