venerdì 12 aprile 2019

Giallo, Noir & Thriller/67


Titolo: Non esistono buone intenzioni
Autore: Katarzyna Bonda
Traduttore: Walter Da Soller e Laura Rescio
Editore: Piemme - 2018




Katarzyna Bonda è il nome nuovo nel panorama della letteratura crime-thriller, con una attenta scrittura ed una profonda conoscenza dei luoghi e delle situazioni di cui racconta. Nel suo esordio “Non esistono buone intenzioni”, edito da Piemme nel 2018, la scrittrice polacca ci mostra allo stesso tempo le sue ottime qualità e qualche limite che potrebbe attenuare un pur fondato entusiasmo per il suo lavoro.

Come in molti thriller “nordici” gli elementi del genere ci sono tutti: freddo, neve, gelo, buio, luoghi tetri e natura ostile, storie inquietanti e segreti terribili, personaggi truci ed altri tormentati. A questo si aggiunge una cura particolare per le ambientazioni e la caratterizzazione dei personaggi, con dialoghi che invitano alla lettura e sviluppi che appassionano. Non proprio un “page-turner”, poiché alcune descrizioni tendono ad appesantire qualche passaggio, ma la curiosità del lettore è stimolata e non si rimane delusi dalla lettura.


Si diceva dei personaggi, ebbene la protagonista, la profiler Sasza Załuska riesce ad arrivare al cuore di chi legge, che anche senza innamorarsene non può fare a meno di appassionarsi alla sua indagine non propriamente autorizzata, ma anche gli altri uomini e donne che si ritagliano un ruolo nella vicenda lasciano un segno, al di là dei nomi e soprannomi che si alternano e che risultano un po' ostici per un lettore italiano con poca o nessuna dimestichezza con il polacco. Da una buona ed efficace idea di base la Bonda riesce ad imbastire un racconto che dal passato giunge al presente, dove la sua capacità di inventare un personaggio femminile convincente si aggiunge all’originalità ambientale di una città baltica con tutte le luci e le ombre dell’est crudele e fascinoso. Ma manca quella dose di tensione che è tipica di un thriller, privilegiandosi qui altre suggestioni e concentrandosi su riflessioni sulla natura umana, a volte illuminanti certo, ma lontane dai gusti e desideri di chi cerca qualcosa di diverso. Questo libro è lontano da quei thriller nordamericani a cui si è pensato di accostarlo, per una poco fondata e mendace strategia promozionale, accostandosi invece a quanto di ancora affascinante e funzionale rimane della letteratura dei primi anni del secolo scorso e degli ultimi di quello precedente. Quel gusto leggermente barocco tipico della letteratura russo-polacca che fa capolino fra le pagine a donare classe al tutto. A qualcuno può legittimamente non piacere, ma a mio parere con un dose di pazienza e concedendosi del tempo, magari mettendo in conto una certa fatica iniziale, si potrà arrivare alla conclusione del romanzo sentendosi di essersi regalati una buona occasione.


La ex poliziotta e profiler Sasza Załuska, trentasei anni e i capelli rosso fuoco, ne sa qualcosa di pessime scelte. Ma adesso è tornata a casa, a Danzica, sulla costa ventosa del mar Baltico, ed è decisa a ricominciare, insieme alla piccola Karolina. Senza un uomo, e senza l'alcol: non ha più bisogno di nessuno dei due. Ma sfuggire al passato non è facile. E per Sasza Załuska c'è un richiamo più forte di tutto: quello della vecchia vita. Così, quando un ex sbirro della polizia di Danzica la rintraccia per un lavoretto di profiling, Sasza suo malgrado accetta. Ben presto, maledicendosi per il tempo sottratto alla figlia, e per la voglia di bere che torna prepotente, si troverà a indagare sull'omicidio di un cantante famoso e a fare coppia di nuovo con il commissario Duchnowski detto Duch, un uomo che ne ha viste abbastanza per decidere che nella vita non ci sono amici, c'è solo l'alcol. Finiranno così a navigare insieme il sottobosco criminale di una Danzica cupa e ottenebrata, tra donne che hanno perso tutto, compresi gli scrupoli, preti che non credono in Dio, e gente piena di buone intenzioni finite molto male. Fino a imbattersi in una vecchia storia d'amore diventata storia di vendetta, come cantava il cantante ammazzato nella sua unica hit, Ragazza del Nord (da ibs.it)

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