Titolo: Carambole
Autore:
Håkan Nesser
Traduttore:
Carmen Giorgetti Cima
Editore:
Guanda – 2006
Dopo la
lettura de “La rete a maglie larghe” mi ero ripromesso di
proseguire con i libri della serie del commissario Van Veeteren
rispettandone l'ordine di scrittura da parte dell'autore, Hakan
Nesser. Ma di fronte a “Carambole”, settimo
libro dell'elenco, la sua immagine di copertina e l'intrigante
sinossi non ho saputo resistere.
In
“Carambole” leggiamo della formazione di un serial killer “per
caso”, della apparente banalità ed ordinarietà di una violenza
perpetrata da un uomo qualunque, chiamata da un atto violento
fortuito e semplice nella sua tragicità e alimentata dalla meschina
cattiveria di un altro “invisibile”. Una catena di violenza in
cui verrà coinvolto Van Veeteren, non in qualità di commissario
ormai ritirato dall'attività investigativa, ma come padre di una
delle vittime. Il figlio, infatti, viene ucciso da qualcuno di
cui il lettore non solo conosce l'identità fin dalle prime pagine,
ma di cui segue l'evoluzione e l'affermarsi come assassino, quasi per
costrizione.
Un romanzo
che ha molto di introspettivo, seppur questo elemento non venga
portato all'esasperazione. Al contrario la scrittura di Nesser riesce
a mantenere il tono ed il carattere di un giallo-thriller
gestendo al meglio tutti gli elementi della storia. L'autore riesce a
rendere ciò che passa per gli animi e le teste dei personaggi, i
loro sentimenti e sensazioni ed i loro pensieri così come le loro
azioni. Personaggi che devono incastrare la propria vita privata con
le vicende del caso.
Gli
elementi psicologici e di descrizione e analisi sull'animo umano
vengono inseriti all'interno di un'indagine di polizia e di una
ricerca privata, sul senso delle nostre vite e su come il caso e
forze insospettabili possano influire su di noi e su altri.
Nesser riesce a farci vivere quello che può scattare nella mente di un comune cittadino, con un lavoro ed una vita normale al limite dell'ordinario e del noioso, quando si trova a confrontarsi con un omicidio colposo, allora ogni cosa assume un altro valore, un insieme di costrutti, valori, principi ed abitudini crolla attorno a lui, fino a divenire un freddo e calcolatore assassino.
Nesser riesce a farci vivere quello che può scattare nella mente di un comune cittadino, con un lavoro ed una vita normale al limite dell'ordinario e del noioso, quando si trova a confrontarsi con un omicidio colposo, allora ogni cosa assume un altro valore, un insieme di costrutti, valori, principi ed abitudini crolla attorno a lui, fino a divenire un freddo e calcolatore assassino.
Il
commissario Van Veeteren è finalmente in pensione: si occupa della
sua libreria antiquaria e non sa nulla della serie di omicidi che si
sta per abbattere sulla sua città. Tutto ha avuto inizio quando un
guidatore ha investito per caso un ragazzo che camminava sul ciglio
della strada: il ragazzo è morto e l'automobilista, dopo qualche
indecisione, è fuggito. Nei giorni seguenti tutto sembra tranquillo
e il colpevole si sente sempre più al sicuro. Fino al giorno in cui
riceve la lettera di un testimone che comincia a ricattarlo,
sostenendo di averlo visto e di essere pronto a rivelare la sua
colpa. Messo sotto pressione, l'incauto guidatore si trasforma in un
astuto detective... (da ibs.it)
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