venerdì 10 ottobre 2025

Arte, Letteratura, Musica, Emozioni

 

Tancredi e Clorinda, 1761, olio su tela, 195×261, Lagrenée, Louis-Jean-François - Galleria Statale Tretyakov, Mosca


L’episodio di Tancredi che uccide Clorinda è uno dei punti più alti della “Gerusalemme Liberata per la sua carica emotiva, tragica e morale. La narrazione mescola eroismo e vulnerabilità, amore e morte, in una sintesi perfetta del dramma epico di Torquato Tasso.

La morte di Clorinda è il culmine di una tensione tra il conflitto esterno della guerra e quello interiore dei sentimenti, offrendo una riflessione profonda sul destino umano e sul ruolo della grazia divina.

Propongo il combattimento di Tancredi e Clorinda sulle note di Monteverdi: la musica e le voci del soprano e dei due tenori sono parte di un’esperienza emozionale.





mercoledì 8 ottobre 2025

Fiume

 


Il fiume modella le sponde e le sponde guidano il fiume.

(Gregory Bateson in “Verso un'ecologia della mente” - trad. Giuseppe Longo - 1976)






lunedì 6 ottobre 2025

Citazioni Cinematografiche n.636

 

Il tempo è un abisso profondo come lunghe infinite notti, i secoli vengono e vanno. Non avere la capacità di invecchiare è terribile. La morte non è il peggio: ci sono cose molto più orribili della morte. Riesce a immaginarlo? Durare attraverso i secoli, sperimentando ogni giorno le stesse futili cose.

(Conte Dracula/Klaus Kinski in “Nosferatu, il principe della notte”, di Werner Herzog - 1979)





lunedì 29 settembre 2025

Citazioni Cinematografiche n.635

 

Nixon: Senta, quando si è in carica a volte bisogna fare molte cose che forse non si possono definire, nel senso stretto della legge, "legali" ma vengono fatte per conseguire il bene più alto della Nazione.
Frost: Scusi, voglio essere sicuro d'aver capito. Sta veramente affermando che in certe situazioni il Presidente può decidere il migliore interesse della Nazione e poi fare qualcosa di illegale?
Nixon: Sto dicendo che se è il Presidente a farlo vuol dire che non è illegale.
Frost: Come, scusi?
Nixon: È quello che io penso. Ma mi rendo conto che nessun altro condivide questa opinione.

(Richard Nixon/Frank Langella e David Frost/Michael Sheen in “Frost/Nixon – Il duello”, di Ron Howard - 2008)









martedì 23 settembre 2025

Il valore di ciò che è desiderato, definito dal desiderio stesso

 

(“The Lady of Shalott”, di John William Waterhouse, 1888 - Tate Britain)


L'acqua è insegnata dalla sete.
La terra, dagli oceani traversati.
La gioia, dal dolore.
La pace, dai racconti di battaglia.
L'amore da un'impronta di memoria.
Gli uccelli, dalla neve.
(Emily Dickinson, da Poesie, 1859 – Trad. Giuseppe Ierolli)






lunedì 22 settembre 2025

Citazioni Cinematografiche n.634

 

English: Che vuoi ragazzo?
Frank: Il mastino mi ha mandato a lavorare qui.
English: Ma tu sai leggere, ragazzo?
Frank: Sì, se è roba scritta in inglese, ragazzo.
English: Tu tratti tutti come Wolf?
Frank: Voleva entrare in intimità... io no!
English: Porta quel carrello alle celle.
Frank: Non fanno venire qui a leggere?
English: Tu vedi sedie in giro?
Frank: Come mai?
English: Perché questa è la Roccia, Amico! E qui per loro devi fare solo una cosa: scontare la pena! E il tempo... non passa mai. La Roccia fa un effetto diverso a seconda dei tipi: o gli tira fuori la forza o li spezza in due.
Frank: E a te che effetto ha fatto? Che succede quando si esce?
English: Io non esco più. Dieci anni fa... stavo in un bar in Alabama, e due stronzi hanno cominciato a darmi addosso. È stato il loro primo sbaglio. Tirarono fuori i coltelli, ed è stato il secondo sbaglio. Non sapevano neanche usarli, e questo è l'ultimo sbaglio che hanno fatto. Io ho avuto due condanne a novantanove anni... ti pare che possa uscire?
Frank: Potevi avere le attenuanti della legittima difesa...
English: Quegli stronzi erano bianchi, amico! Erano come te! Quando arrivai qui, mi misero in una di quelle celle buie, nel blocco D, dopo un po' cominciai a uscire di cervello. Mi tagliai il tendine di Achille per venirne fuori. Capirai quando vedrai il blocco D.
Frank: Dimmi una cosa, hai finito di ammazzare bianchi?
English: Perché?
Frank: Be', sai com'è, è meglio saperlo, prima di voltarti un'altra volta le spalle!

(English/Paul Benjamin e Frank Morris/Clint Eastwood in “Fuga da Alcatraz”, di Don Siegel - 1979)





martedì 16 settembre 2025

Solitudine

 



La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo attorno.

(Luigi Pirandello, in Uno, nessuno e centomila - 1926)







lunedì 15 settembre 2025

Citazioni Cinematografiche n.633

 

Senti Diana, non riesco a immaginare cosa c'è dietro a quel tuo viso da angioletto, né voglio saperlo. Ma so che bisogna evitare di far la parte del testimone innocente, perché alla fine è sempre lui che ci rimette. Se vuoi giocare coi fiammiferi, fa pure, ma non in una stanza piena di gas: oltre che pericoloso, è stupido.

(Frank Jessup/Robert Mitchum in “Seduzione mortale”, di Otto Preminger - 1953)





lunedì 1 settembre 2025

Citazioni Cinematografiche n.631

 

Mutt: Sono stato punto da uno scorpione! Morirò?
Indiana Jones: Quant'era grosso?
Mutt: Era grosso!
Indiana Jones: Bene.
Mutt: Bene?!
Indiana Jones: Se si parla di scorpioni più grossi sono, meglio è, se ti punge uno piccolo, allora chiamami subito.

(Mutt/Shia LaBeouf e Indiana Jones/Harrison Ford in “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo”, di Steven Spielberg - 2008)





giovedì 21 agosto 2025

Cammino alla ricerca di sé stessi

 


WILLIAM GOODE
A tutti nel villaggio pareva, senza dubbio,
ch’io andassi qua e là, senza scopo.
Ma qui accanto al fiume si possono vedere al tramonto
i pipistrelli dalle morbide ali svolazzare a zig-zag –
devon volare così per acchiappare del cibo.
E se avete mai perduto il cammino di notte
nel profondo del bosco accanto al guado di Miller
e infilato più strade,
dovunque la luce della Via Lattea scintillasse,
tentando di trovare il sentiero,
capireste che io cercavo la via
con lo zelo più serio, e che tutto il mio errare
era un errare a questo scopo.

(Edgar Lee Masters, da “Antologia di Spoon River”, 1915 – Trad. Fernanda Pivano)




lunedì 18 agosto 2025

Citazioni Cinematografiche n.629

 

Wong: Scarlet Witch.
Dottor Strange: Wanda non c'è più. Lei possiede il Darkhold, e il Darkhold possiede lei.
Wong: Scarlet Witch è dotata di una magia imperscrutabile. Lei può riscrivere la realtà come vuole ed è profetizzato che regnerà o annichilirà il cosmo.
Dottor Strange: Si è impossessata di un'intera città utilizzando la mente. Se ottenesse il potere di America potrebbe assoggettare l'intero multiverso.
America Chavez: Allora, la persona da cui sei andato a chiedere aiuto e a cui hai detto esattamente dove mi trovo è la persona che sta cercando di uccidermi?
Dottor Strange: Sì.
Wong: Sospendete le lezioni e armate gli allievi. Kamar-Taj deve diventare una fortezza.

(Wong/Benedict Wong, Dottor Strange/Benedict Cumberbatch e America Chavez/Xochitl Gomez in “Doctor Strange nel Multiverso della Follia”, di Sam Raimi - 2022)





sabato 16 agosto 2025

Vita dell'uomo

 



La vita dell'uomo d'oggi non è favorevole all'approfondimento. Essa rinunzia alla calma e alla contemplazione, è vita di inquietudine e di fretta, un gareggiare senza scopo e senza significato. Chi resta solo un attimo fermo, è già superato nell'attimo seguente. E con le urgenze della vita esteriore, si rincorrono anche impressioni, esperienze, sensazioni. Siamo sempre dietro alla novità, ci domina quanto è ultimamente accaduto, ed è dimenticato quel che lo precedeva, prima che si avesse il tempo di distinguerlo, non diciamo di comprenderlo. Viviamo da sensazione a sensazione. E si infiacchisce il nostro acume, si ottunde il nostro sentimento del valore, nella caccia al sensazionale.”

(Nicolai Hartmann, da Etica, trad. V. Filippone Thaulero)




lunedì 11 agosto 2025

Citazioni Cinematografiche n.628

 

Gerd Wiesler: Molte persone la amano perché lei è come è.
Christa-Maria Sieland: Un attore non è mai quello che sembra.
Gerd Wiesler: Lei sì. L'ho vista recitare a teatro e sul palcoscenico lei era...era la stessa che è adesso. Era così come è adesso.
Christa-Maria Sieland: E lei sa come sono?
Gerd Wiesler: Io sono il suo pubblico.
Christa-Maria Sieland: Devo andare.
Gerd Wiesler: E dove va?
Christa-Maria Sieland: Devo vedere una vecchia compagna di scuola.
Gerd Wiesler: Ecco, lei ora non è più se stessa.
Christa-Maria Sieland: No?
Gerd Wiesler: No.
Christa-Maria Sieland: La conosce molto bene questa Christa-Maria Sieland. Secondo lei potrà fare del male a un uomo che ama con tutta l'anima? E arriverà a vendersi per il teatro?
Gerd Wiesler: Vendersi per il teatro? Ma questo l'ha già fatto ed è stato un pessimo affare. Lei è una grandissima attrice. Possibile che non lo sappia?
Christa-Maria Sieland: E lei è una persona buona.

(Capitano Gerd Wiesler/Ulrich Mühe e Christa-Maria Sieland/Martina Gedeck in “Le vite degli altri”, di Florian Henckel von Donnersmarck - 2006)




lunedì 4 agosto 2025

Citazioni Cinematografiche n.627

 

Sono una ladra. Sì e della peggiore specie: ti ho rubato a un'altra donna.

(Phoebe Frost/Jean Arthur in “Scandalo internazionale”, di Billy Wilder - 1948)






lunedì 28 luglio 2025

Citazioni Cinematografiche n.626

 

Groves: Come chiamiamo il test?
Oppenheimer: "Abbatti il mio cuore, Dio della Trinità."
Groves: Cosa?
Oppenheimer: Trinity.
(Leslie Groves/Matt Damon e J.Robert Oppenheimer/Cillian Murphy in “Oppenheimer”, di Christopher Nolan - 2023)




lunedì 21 luglio 2025

Citazioni Cinematografiche n.625

 

Wolverine: Io so badare a me stesso.
Stryker: Qui non parliamo di te Logan. Il tuo paese ha bisogno di te.
Wolverine: Sono canadese...
(Logan-Wolverine/Hugh Jackman e William Stryker/Danny Huston in “X-Men le origini – Wolverine”, di Gavin Hood - 2009)












lunedì 14 luglio 2025

Citazioni Cinematografiche n.624

 

Magneto: Non capisco ancora perché sono qui. Non potevi convincerli tu ad accettare?!
Charles Xavier: Avrei potuto, ma non è nel mio stile. E pensavo che tu, più di tutti, comprendessi i miei sentimenti sull'abuso di potere.
Magneto: Ah, il potere corrompe e via di seguito! Sì, Charles... Quando smetterai di farmi la predica?!
Charles Xavier: Quando tu ascolterai! E sei qui perché ho bisogno di te.
Magneto: Non dovremo incontrarli tutti di persona, no?!
Charles Xavier: No, ma lei è speciale!

(Magneto/Ian McKellen e Charles Xavier/Patrick Stewart in “X-Men - Conflitto finale”, di Brett Ratner – 2006)





mercoledì 9 luglio 2025

Giallo, Noir & Thriller/97

 


Titolo: L’ultima casa a sinistra

Autore: Unni Lindell

Traduttore: Irene Peroni

Editore: Newton Compton – 2012


Il romanzo si presenta con una trama intricata e ricca di colpi di scena. Tanto intricata da avermi creato qualche difficoltà, lo riconosco, perché a mio avviso non proprio semplice da seguire. Qualche pagina e passaggio possono mettere alla prova il lettore, che potrebbe trovarsi un po' spiazzato da una serie di (eccessivi?) colpi di scena, ma comunque Unni Lindell dimostra anche in questo caso la sua bravura, ben valorizzata dalla traduzione italiana, dal momento che sebbene la storia si presenti abbastanza complicata, si è spinti ad andare avanti nella lettura.


Da godere la caratterizzazione dei personaggi e degli ambienti, così come risultano coinvolgenti le descrizioni, in grado di generare suspence, sebbene diluita, ed una certa curiosità.

Lo stile risulta semplice e pulito ed i dialoghi nel complesso efficaci, ma in fondo questa seconda storia con protagonisti i detective Cato Isaksson e Marian Dahle mi ha convinto meno de “La Trappola”.

Intendiamoci, “L’ultima casa a sinistra” si ritaglia degnamente un posto nel panorama della letteratura giallo-thriller contemporanea, ma bisogna che piacciano lo stile e l'idea che l'autrice propone.


Il corpo senza vita di Britt Else Buberg viene ritrovato sul marciapiede, di fronte al palazzone di cemento alla periferia di Oslo, dove la donna abitava. Apparentemente si tratta di una caduta dal balcone. Britt, sola e senza amici, potrebbe avere il classico profilo della suicida. Eppure un testimone ha visto con i propri occhi qualcuno che la spingeva giù dalla finestra. A distanza di poche ore, in un camping fuori città viene ritrovato anche il cadavere di Lili Rudeck: diciannove anni, lavoratrice stagionale di nazionalità polacca, la ragazza viveva in un bungalow di proprietà di un uomo che abita nel condominio di Britt. Quindi è tutto risolto? L'uomo è colpevole di entrambi i delitti? La questione non è così semplice: Cato Isaksen e la collega Marian Dahle scopriranno ben presto che nello stesso camping è stata violentata e uccisa un'altra ragazza, stranamente molto somigliante a Lili. Ma quel delitto è avvenuto molti - troppi - anni prima, nel 1972...(da ibs.it)

lunedì 7 luglio 2025

Citazioni Cinematografiche n.623

 

Ah!, Venezia, Venezia, tutta orpelli di regime, e oro, e neri, e la mondanità del lido, e nobiluomini in divisa, tra medaglie e galloni. E Goebbels, a cui leccano il culo, e Chaplin, a cui tolgono il saluto.

(Raoul Nuvolini/Vincenzo Salemme in “Baciami piccina”, di Roberto Cimpanelli - 2005)





giovedì 3 luglio 2025

Il Ballo - Irène Némirovsky

 

Titolo: Il Ballo
Autore: Irène Némirovsky
Traduttore: Margherita Belardetti
Editore: Adelphi - Piccola Biblioteca Adelphi - 2005



L'intera opera di Irène Némirovsky verte su precisi argomenti e nuclei tematici, due dei quali sono magistralmente contenuti in questo folgorante racconto breve.

Il Ballo, scritto nel 1928 e pubblicato la prima volta nel 1930, presenta personaggi e temi narrativi, quali l'attacco alla classe sociale alla quale la stessa Némirovsky apparteneva e l'impietosa analisi dei rapporti familiari, fra madre e figlia in particolare, che successivamente verranno riproposti anche in romanzi e altri racconti.

In poche decine di pagine, di abrasiva concisione e con un meticoloso lavoro di analisi e rappresentazione, l'autrice costruisce la storia di una vendetta, che mostra, allo stesso tempo, la violenza e la crudeltà che si insinua nei rapporti affettivi e l'ipocrisia e la volgarità di quanti, durante gli anni successivi al primo grande conflitto mondiale, si sono arricchiti con metodi e comportamenti deprecabili agli occhi della Némirovsky, entrando così a far parte della “nuova borghesia” postbellica.


Questi nuovi ricchi, finemente caratterizzati nella loro grossolanità rampante, desiderano arrivare al culmine dell'agognata ascesa sociale. Genitori di una quattordicenne a suo modo ancora non intaccata dagli spasimi del padre e dichiarata antagonista della madre, intendono organizzare una serata in cui invitare tutte le persone “che contano”.

Il ballo, di cui con maestria la Némirovsky descrive la preparazione, scandagliando con ferocia non priva di ironia l'idea di raffinatezza e di stile degli “arricchiti”, diviene per la giovane ragazza, figlia relegata a ruolo marginale e quasi infantile dalla madre che ne limita il desiderio di vita per non subirne la concorrenza in tema di affetto e visibilità sociale, occasione di vendetta.

Una serata che diviene danza grottesca e a tratti macabra, con la giovane che di fronte alle lacrime materne ed alla bruciante umiliazione procuratagli, compie un sadico passaggio all'età adulta, appropriandosi di un potere sottratto ai genitori e ormai segnata e condannata ai tratti tipici di una classe sociale. Classe sociale che viene dipinta nelle pagine del libro come instabile, a dispetto di quanto ottenuto e di quanto ritiene di possedere. Una classe sociale che crede unicamente nel denaro, solo ed unico valore, divinità pagana che diviene strumento di compravendita.


Inoltre ne “Il Ballo” si intuisce l'avanzare di un'epoca terribile e violenta, in cui le vecchie disuguaglianze di classe muteranno di aspetto. Al senso di responsabilità sociale ed alla visione etica della società europea, propria di una borghesia illuminata, si sostituirà l'assenza di scrupoli, la greve grossolanità dei “nuovi ricchi”, poveri di ethos e di visione prospettica di una relazione sociale, dotati di sordida assenza di scrupoli. Una società a cavallo fra le due grandi guerre che diviene essa stessa territorio di guerra, in cui a primeggiare sono gli individui peggiori, in ogni senso e sotto ogni profilo. Analisi che l'autrice presenta con una narrazione perfettamente calibrata e che inserisce ogni elemento come in un oliato e magnifico ingranaggio capace di nascondere i propri componenti meccanici e mostrare un brillante risultato.




lunedì 30 giugno 2025

Citazioni Cinematografiche n.622

 

Un buon capitano deve saper usare il cervello non la frusta.

(Generale Tadamichi/Ken Watanabe in “Lettere da Iwo Jima”, di Clint Eastwood - 2006)





lunedì 23 giugno 2025

Citazioni Cinematografiche n.621

 

Mr Robertson: Sei venuto al mondo attraverso un paradosso temporale, devi piantare i semi del futuro…
Il barista: Io so da dove vengo, ma voi sapete da dove venite?
(Mr Robertson/Noah Taylor e Il barista/Ethan Hawke in “Predestination”, di Michael e Peter Spierig - 2014)




venerdì 20 giugno 2025

Una Locomotiva


Un’altra locomotiva, potente questa, da espresso, con due gran ruote voraci, sostava sola, sbuffando dal fumaiolo un denso fumo nero che saliva dritto, lento lento nell’aria tranquilla.”


Quante persone! Altra folla, una folla infinita in mezzo al rollio dei vagoni, al fischio delle locomotive, al ronzio del telegrafo, al suono dei campanelli! Era come il gran corpo di un gigante sdraiato sulla terra, la testa a Parigi, le vertebre lungo tutti i binari, le membra aperte delle diramazioni, i piedi e le mani a Le Havre e agli altri capolinea. Passava e ripassava, meccanico, trionfale, dritto verso il futuro con matematica esattezza, ignorando volontariamente quanto di umano restava ai suoi due estremi nascosto ma tenace, l’eterna passione, l’eterno delitto.”



Agli orari regolamentari i treni passavano incrociandosi ormai sui due binari, la circolazione era stata completamente ripristinata. Passavano inesorabili, indifferenti nella loro meccanica onnipotenza, senza sapere nulla di quei drammi, di quei delitti. Che importanza avevano alcuni sconosciuti tra la folla caduti durante il cammino, schiacciati sotto le ruote?! I morti erano stati rimossi, il sangue lavato, si ripartiva per andar laggiù, verso il futuro.”


Non importavano le vittime schiacciate dalla locomotiva in corsa! Non era comunque diretta verso il futuro, incurante del sangue versato? Senza guida, in mezzo al buio, come una bestia cieca e sorda scagliata contro la morte correva, correva, carica di carne da cannone, di soldati già rimbambiti di stanchezza, sbronzi, che cantavano.”




Brani da “La bestia umana”, di Emile Zola