“L'umanità io l'ho
divisa in due categorie di persone: uomini e caporali.
La categoria degli
uomini è la maggioranza, quella dei caporali per fortuna è la minoranza.
Gli uomini sono
quegli esseri costretti a lavorare tutta la vita come bestie, senza vedere mai
un raggio di sole, senza la minima soddisfazione, sempre nell'ombra grigia di
un'esistenza grama.
I caporali sono
appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano.
Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a
galla, sempre al posto di comando, spesso senza avere l'autorità, l'abilità o
l'intelligenza, ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro
prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque.
Dunque, dottore, ha
capito? Caporali si nasce, non si diventa: a qualunque ceto essi appartengano,
di qualunque nazione essi siano, ci faccia caso: hanno tutti la stessa faccia,
le stesse espressioni, gli stessi modi, pensano tutti alla stessa maniera.”
(Totò
Esposito/Totò in “Siamo Uomini o Caporali?”, di Camillo Mastrocinque - 1955 )
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