Il
soggetto e sceneggiatura di Paola
Barbato ed i disegni di Bruno
Brindisi producono un albo che mi piace, anche perché secondo la mia
lettura riesce a rispettare sia le basi del personaggio Dylan Dog e del suo mondo narrativo che le caratteristiche tipiche
dell’evoluzione e adeguamento su cui tanto è stato scritto.
Nel
numero 349 “La morta non dimentica” la quotidianità di Dylan e di Groucho è la
base della narrazione, che presenta
elementi “classici” come il rapporto fra i due e l’indagine da svolgere, ma che
all'interno degli stessi introduce novità e variazioni e conferma quelle fin
qui introdotte, come il nuovo ruolo di Bloch e di Jenkins, le figure dell'ispettore
Carpenter e di Rania Rakim di Scotland Yard.
Elementi narrativi e metanarrativi (forse addirittura metaforici!) ci presentano l’indagatore dell’incubo
alle prese, nuovamente, con la morte e
la sua rappresentazione, anche fisica e descrittiva sotto la forma della tassidermia, ossia la tecnica per la
conservazione di corpi, più sbrigativamente conosciuta come imbalsamazione.
Proprio
una figura esperta di tale pratica viene introdotta in quest’albo. Personaggio che
risulta efficace e intrigante, pur non avendo ricevuto molto spazio, ma che
spero di poter incontrare nuovamente nei prossimi mesi, anche se per il momento
risulta “essere ospite di sua Maestà la Regina”, ovvero è in carcere.
L’accoppiata
Barbato/Brindisi si presenta ancora
in buona forma, per una storia discretamente sviluppata, con buoni elementi di
sceneggiatura che, oltre a caratterizzare e dare adeguato spazio ai personaggi,
reintroducono una vecchia conoscenza di Dylan costretta a non morire, la disturbata Nora Cuthbert (albo 338), prodotto di una famiglia
violenta e disfunzionale, che dona pepe e sostanza alla vicenda. Potrà divenire
una riconoscibile e intrigante antagonista per il nostro eroe, che qui rischia
grosso? L’idea non mi dispiacerebbe, anche perché una delle cose che sto maggiormente
apprezzando di questo “nuovo corso”, a cui comunque ho rimproverato qualcosa, è
lo spessore dei caratteri femminili,
sempre più dotati di loro ruolo, spazio e profondità.
Oltre
a questa attenzione ai personaggi “La morta non dimentica” ci offre disegni
efficaci, nuovamente in grado di soddisfare l’elemento visivo e di coniugare sostanza ed estetica.
Due clienti molto
speciali si presentano alla porta dell’Indagatore dell’Incubo: sono
l’ex-ispettore Bloch e il fido Jenkins, che intendono ricorrere a Dylan per far
luce sulla misteriosa ricomparsa di un uomo appena deceduto a Wickedford… A
Londra, intanto, Carpenter è alle prese con il caso dei manichini: morti,
privati delle interiora, che tornano a camminare tra i vivi… Dietro tutto ciò,
una vecchia conoscenza: Nora Cuthbert. (da sergiobonelli.it)
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