La settimana scorsa è morto Henning Mankell,
scrittore svedese da molti conosciuto per i suoi romanzi giallo-polizieschi.
Effettivamente una porzione importante dell’opera di
Mankell è costituita da una serie di libri che costituiscono la “saga” di
Kurt Wallander, commissario della polizia di Ystad, nel sud della Svezia,
nella regione della Scania.
Il commissario Wallander continua a rimanere uno dei
personaggi meglio riusciti e riconoscibili nel panorama della letteratura di
genere, con la sua umanità, la tristezza e la sensibilità che lo
contraddistinguono e lo hanno reso vicino ai lettori e caro ai più.
La serie è composta da 12 romanzi, in Italia
pubblicati tutti dall’editore Marsilio (trad. Giorgio Puleo),
ad eccezione di uno proposto dalla Mondadori (trad. Carmen Giorgetti Cima).
Li propongo inizialmente in ordine cronologico di
pubblicazione e di auspicabile lettura, successivamente in base alla personale
preferenza.
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Assassino senza volto;
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I cani di Riga;
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La leonessa bianca;
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L’uomo che sorrideva;
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La falsa pista;
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La quinta donna;
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Delitto di mezza estate;
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Muro di fuoco;
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Piramide;
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Prima del gelo;
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L’uomo inquieto;
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La mano.
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1. Assassino senza volto;
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2. La leonessa bianca;
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3. La quinta donna;
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4. Delitto di mezza estate;
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5. La falsa pista;
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6. L’uomo che sorrideva;
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7. L’uomo inquieto;
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8. Muro di fuoco,
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9. I cani di Riga;
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10. La mano;
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11. Piramide;
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12. Prima del gelo.
Il commissario Kurt Wallander ed i libri sulle sue indagini e la
sua vita hanno dato ispirato film e serie TV, in una delle quali a prestargli
volto e tutto il resto è Kenneth Branagh, sicuramente in modo suggestivo
ed elegante, anche se l’attore svedese che lo ha impersonato in una pressoché
parallela serie televisiva è quello che maggiormente ha incontrato l’idea e
l’immagine che me ne sono fatto io durante la lettura degli episodi raccontati.
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