Elisabetta
d'Austria:
Quanto è costato in tutto?
Ludwig: Costato cosa?
Elisabetta
d'Austria:
Questo spettacolo! Wagner, il suo direttore d'orchestra, tutta la sua famiglia,
la casa per Wagner, per il direttore, per la sua famiglia!
Ludwig: Ma che domande mi
fai? Che cosa importa? È stato un trionfo.
Elisabetta
d'Austria:
Ah, un trionfo! I trionfi si dimenticano presto e non c'è niente di meglio poi
per scatenare le critiche più feroci, qui addirittura le critiche sono
incominciate ancora prima dei trionfi!
Ludwig: Tu! E sei tu a
preoccuparti delle critiche più o meno maligne che la gente può fare?
Elisabetta
d'Austria:
Sì, quando sono giuste. Quali sono le tue aspirazioni? Quelle di passare alla
storia per merito di Richard Wagner? Come mia suocera con i suoi ridicoli
pittori? Se il tuo Richard Wagner vale quanto hai detto non ha certo bisogno
del tuo aiuto! La tua patetica amicizia con lui ti da solo l'illusione di aver
creato qualcosa di importante. Come io servo a darti l'illusione di un amore.
Tu non puoi stare solo, io per te dovrei essere l'amore impossibile e fornire
così una giustificazione alla tua coscienza. Hai bisogno di aiuto che io non
posso darti. Sposati, sposa Sophie.
Ludwig: Ma io... non ho
mai amato un'altra donna, solo te.
Elisabetta
d'Austria:
L'amore è anche un dovere, e il tuo dovere è quello di costruirti una realtà.
Dimentica i sogni di gloria, i regnanti come noi non hanno storia. Servono di
parata, ci dimenticano presto, a meno che non ci diano un minimo di importanza
assassinandoci.
(Ludwig
II di Baviera/Helmut Berger e Imperatrice Elisabetta d’Austria/Romy Schneider
in “Ludwig” -1973)
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