Torno
a parlare di un film di Claude Chabrol.
Dopo
“Il Buio nella Mente”, è la volta de
“Il Colore della Menzogna”, che
condivide con il precedente, oltre il regista, anche una delle protagoniste, la
brava ed intensa Sandrine Bonnaire.
“Il
Colore della Menzogna” è in prima battuta un buon giallo, ben organizzato e molto interessante, con elementi tipici
della narrativa di genere europea, un po’ alla Simenon, anche se il “Maigret”,
in questo caso è donna ed ha il volto di Valeria
Bruni Tedeschi.
Si
nota come il regista francese, autore anche della sceneggiatura insieme a Odile
Barski, abbia fatto propria la lezione del maestro Hitchcock, filtrata da un certo gusto francofono.
Detto
questo sottolineo come, però, sembra non essere in cima all'interesse di
Chabrol l’inchiesta e la drammatica vicenda, che per quanto ben scritta ed
ottimamente presentata, anche grazie ad una efficace fotografia, cede il passo
allo studio dei personaggi, all'approfondimento
dei caratteri.
Il
rapporto fra marito e moglie, il potenziale triangolo che si crea con un
possibile amante, la figura del commissario
che venendo “da fuori” getta un occhio esterno e quasi “pulito” su quella provincia francese, dove tutti hanno o
avrebbero un motivo per mentire. Quindi la menzogna
del titolo diviene centrale nella rappresentazione non tanto di una
indagine, ma di una realtà fisica e di relazioni fra esseri umani.
I
sentimenti e le sensazioni, di frustrazione, fallimento, infelicità vengono
sottolineate dall'ambientazione, grigia e a suo modo degradata, nel senso di
pulsioni e aspettative, con il paesaggio
che assume un suo importante ruolo.
Un
film da riscoprire e da rivedere per chi, come me, in quell'ormai lontano 1999
ne rimase affascinato in una piccola sala cinematografica della città universitaria in cui viveva.
Bretagna.
In un villaggio di pescatori alcuni bambini scoprono il cadavere di una loro
coetanea. Il sospetto cade sul suo insegnante privato di disegno, René, sposato
con l'infermiera Viviane attratta da uno scrittore famoso che ha una villa
nella zona e ogni tanto vi torna per periodi di riposo. (da mymovies.it)
Claude Chabrol |
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