venerdì 7 ottobre 2016

Giallo, Noir & Thriller/35


Titolo: Nordest
Autore: Massimo Carlotto e Marco Videtta
Editore: E/O – 2005

Il tema del rapporto/contrasto fra padre e figlio in un romanzo noir, che in modo lucido e spietato rappresenta quanto di marcio, sporco e rivoltante ci fosse in una visione ed in una modalità di vita in una zona geografica ben definita, per quanto già allora se ne vedesse la labilità dei confini.

Il Nord Est di Massimo Carlotto e Marco Videtta presentato nel 2005 fin dal titolo del romanzo, dove l’elemento politico è evidente, pur non inficiando la narrazione, dove la vicenda presentata, l’intreccio e lo sviluppo della trama funzionano molto bene, con un meccanismo ben oliato che dosa gli elementi tipici del genere insieme alla denuncia di quello che, allora come oggi, è uno dei maggiori e più pericolosi laboratori criminali dell’intera Europa.

Il Nord Est, per l’appunto, che ha messo dinamicità e denari al servizio del crimine, del furto, dello sfruttamento ambientale e dei peggiori istinti e figuri. Spesso con il benestare, la complicità di chi quelle zone ha amministrato e di chi facendosene difensore ha finito per usarle a fini personali, propagandistici e per soddisfare misere e private, personali ambizioni, inconfessabili capricci.
Si accennava al confronto fra padri e figli, qui presentato come una aberrante variante del concetto espresso da Thomas Mann ne i Buddenbrook, con i più giovani (la terza generazione) che in realtà invece che dissipare quanto creato e quindi accumulato da chi li ha preceduti, sono intenzionati a scappare con il bottino, alla ricerca edonistica e disillusa di strategie per colmare il vuoto che li definisce, nascosto dietro auto di lusso, vestiti eleganti, ristoranti alla moda e abuso di stimolanti.

L’omicidio da cui tutto parte è tipico della narrazione noir, con la seguente trama che funziona dall’inizio alla fine, con protagonisti tanto ben delineati e caratterizzati da risultare genuinamente antipatici ed odiosi, siano essi “vittime” o “carnefici”. Nessuno si salva in Nordest, dove l’elemento geografico-territoriale ne risulta il vero punto centrale, protagonista collettivo e palesemente sovra umano, con personaggi (tutti!) totalmente colpevoli, palesemente inseriti in un contesto che allo stesso tempo li forma e ne è formato.

Agli autori il merito di una scrittura e di una analisi lucida, rigorosa, impietosa, che in nessun passaggio intende confortare o giustificare.

"Nordest", scritto a quattro mani da Massimo Carlotto e Marco Videtta, racconta un tema antico, il rapporto tra padri e figli, inserito nell'attualità del Nordest italiano. Un territorio ricco e complesso, considerato la locomotiva dell'economia italiana, che oggi sta vivendo una crisi epocale che ha determinato la fuga degli industriali verso Cina e Romania. Ed è proprio l'ambiente delle grandi famiglie industriali quello in cui matura il delitto di una giovane donna prossima al matrimonio. Sullo sfondo il "paese" il nome non ha importanza perché in tutto il Nordest le grandi famiglie sono tutte uguali e il territorio non ha più identità. "Nordest" è un noir che, a partire da un delitto, racconta l'illegalità diffusa che ha permesso di accumulare grandi ricchezze e un sistema economico che non si è mai posto problemi rispetto al saccheggio del territorio. Personaggio principale è Francesco, rampollo della seconda famiglia più ricca del "paese", giovane avvocato dal futuro già scritto che dovrà confrontarsi con il suo ambiente e scegliere tra verità e "normalità". (da ibs.it)




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