Primo film di Pedro Almódovar, che vidi quando avevo appena iniziato la non troppo brillante esperienza di studente alla scuola superiore.
Donne sull'orlo di una crisi di nervi era stato presentato a Venezia alla 45ma edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, rivelandosi una intrigante e stuzzicante sorpresa.
In pratica fu la rivelazione di un regista e di uno stile, figlio o comunque fortemente legato ai ritmi ed alle peculiarità di quella "movida" generata dalla condizione di passaggio dalla Spagna franchista a quella odierna, connotata da una maggiore libertà, forse più modestamente ricevuta che non conquistata.
L'arrivo sulla scena internazionale di un talento brillante e di una visione delle storie e dei personaggi che mescolava furore comico e omaggio a diversi generi cinematografici, facendoli interagire tra loro, con il risultato di innovare e allo stesso tempo celebrare il cinema, fin dalla scelta dei due protagonisti da cui si genera il tutto, Pepa e Ivan sono infatti doppiatori.
Quella di Almódovar è una commedia praticamente ambientata in un solo spazio, un appartamento, dove vengono presentati una serie di singolari personaggi. Oltre a Pepa, interpretata da Carmen Maura che dona ritmo e vivacità alla vicenda e agli altri, ci sono il figlio dell'amante, la sua fidanzata, una ragazza ossuta che tenta il suicidio, un tecnico della compagnia telefonica, terroristi sciiti, un tassista ossigenato, poliziotti, un avvocato femminista ed una ex moglie pazza e pericolosa.
La progressione delle situazioni è esaltata dalla scelta dei tempi comici, delle battute e delle azioni di ogni personaggio, con la chiave che risiede in un gazpacho riempito di sonnifero che verrà bevuto da tutti quelli che saranno entrati nell'appartamento della protagonista.
Non manca una classica resa dei conti, in un confronto a tre che insieme al risveglio degli addormentati ribalta le situazioni e rende evidente come la vita sia qualcosa che procede inesorabile, non solo seguendo ma anche contro la volontà degli stessi che la vivono.
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