Kubo e la spada magica (2016)
Una
gioia per gli occhi ed il cuore, immagini ed emozioni che si
susseguono senza sosta per esaltare l'arte della narrazione ed il
piacere di ascoltare ed ammirare una bella storia.
Se
vi dovesse capitare di stancarvi delle perfette e bellissime immagini
della Disney/Pixar fatevi un regalo e guardate Kubo
e la spada magica,
con le spigolose figure umane tipiche di casa Laika,
vera e propria garanzia in fatto di stop-motion.
Laika ci ha già regalato gioielli come Coraline
e Boxtrolls,
ogni cosa è
illuminata, ma
il film con protagonista il piccolo artista contastorie Kubo ha una
marcia in più, data propria dalla capacità del regista
premio oscar Travis Knight
di inserire una storia nella storia, con un divertente e coinvolgente
gioco metanarrativo che difficilmente può lasciare indifferenti.
Kubo
suona e racconta storie, facendo frutto degli insegnamenti della
madre e facendo fruttare i suoi molti talenti, primo fra tutti quello
di riuscire ad animare
fogli di carta,
che come eleganti origami danno forma e sostanza alle sue parole. Il
pubblico che incontra nel suo peregrinare e quello in sala o di
fronte allo schermo televisivo ne rimangono rapiti, ma una sfida
attende il piccolo cantastorie e qui inizia la narrazione dentro la
narrazione, con chiari debiti al teatro orientale e alla tradizione
dei narratori vagabondi, non ultimo il dato che Kubo è cieco da un
occhio, o meglio ha un occhio solo.
L'immaginazione
sopperisce alla menomazione, il coraggio e la volontà lo sostengono
nelle prove che lo attendono, l'amore e la purezza dei sentimenti lo
rendono vincitore sugli spiriti che lo inseguono.
Non
mancano il dolore e la tragicità
della morte
nella vicenda raccontata, ma la forza
del Mito e dell'Amicizia
prevalgono e l'eleganza degli scenari, la dolce e semplice poesia
delle immagini sostengono le parole e le musiche, per una summa di
visione e ascolto, consapevolezza di trovarsi di fronte a situazioni
dal sapore epico, godimento estetico e profondi sentimenti.
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