Quest’anno ricorre il centenario dello scoppio della
Grande Guerra (1914-1918).
Fu definita così prima che si rendesse necessario
numerare le guerre mondiali. È un evento che, nella sua drammaticità, ha di
fatto segnato il 20° secolo e posto le basi per tutto ciò che è accaduto
successivamente, o comunque gran parte.
Rientra inoltre in un periodo storico che mi ha
sempre molto affascinato e condotto anche a impegnare parte delle mie vacanze
estive per ripercorrere alcuni luoghi simbolo della Grande Guerra.
Trincee, vette alpine, resti di fortificazioni, sentieri e mulattiere su cui
hanno lasciato tracce del loro passaggio soldati italiani, austriaci, boemi,
magiari, slavi.
Per ricordare e in qualche modo mantenere viva, in
me e magari in qualcuno che avrà la voglia e il tempo di leggere queste righe,
la memoria di quegli eventi inizio oggi una breve serie di post a
tema “La Grande Guerra”, ovvero la Prima Guerra Mondiale
rappresentata attraverso il fumetto, il cinema, la letteratura e le canzoni.
Non intende essere una accurata e completa disamina di quanto tratta quel
fondamentale passaggio della Storia europea e mondiale, ci mancherebbe. Ritengo
che difficilmente si potrebbe giungere ad un risultato soddisfacente e
interamente esaustivo, perciò proporrò una selezione di cose che ho
letto, che conosco e che ritengo sufficientemente esplicative e valide.
Si comincia con un fumetto dell’area
francofona: Ambulanza 13 – La Guerra in Trincea, testi di Patrick
Cothias e Patrice Ordas, disegni di Alain Mounier, colori di Sébastien Bouet.
Recentemente ristampato da Mondatori Comics,
all’interno dell’ottima serie “Historica”, tratta di una storia di
guerra (war story), è inevitabile, ma ha al suo interno numerosi spunti
di riflessione e diversi temi che vengono presentati e trattati con
grande sensibilità e competenza. Dialoghi pressoché perfetti, veloci e secchi
quando è opportuno, meditativi, intensi e profondi per “raccontare” al lettore
non solo gli scontri e le battaglie, tra le quali quella di Verdun
occupa gran parte dell’opera, ma anche per illustrare e definire il contesto
storico-sociale europeo, francese e tedesco in particolare, in cui i
personaggi presentati si trovano a vivere.
Protagonista principale è Louis Charles Bouteloup, giovane medico di buona famiglia che,
inviato al fronte (franco-tedesco, come in “Niente di nuovo sul fronte
occidentale”, ma dall’altra parte), si trova ad esercitare la sua
professione nell’unità di campo Ambulanza 13, destinata a soccorrere i
feriti della prima linea francese, dalla fine del 1915 fino al già citato assedio
di Verdun. Proprio una delle pagine più atroci di quel conflitto, una
logorante e crudele guerra di posizione, viene utilizzata come “pretesto” per
illustrare e denunciare la brutalità, l’orrore e le aberrazioni tipiche di ogni
confronto militare.
La cecità politico-militare e l’arroganza
dei potenti e di una buona parte degli ufficiali dell’esercito francese sono
contrapposte alla sofferenza ed al sacrificio di migliaia di
soldati, di diverse estrazioni sociali, religione, lingua e colore della pelle (ricordiamo
che la Francia era una potenza coloniale). Non manca il sarcasmo nei
confronti dei politici e degli “alti gradi”, così come non viene risparmiato il
disprezzo verso gli ufficiali e la loro vuota retorica. I temi principali sono
la morte, che raggiunge ogni individuo, anche il “nemico”, che parla la
lingua della filosofia e dell’arte ma anche dell’invasione, la responsabilità
individuale e le scelte che ognuno compie, il tenente Boutelop ma anche i suoi
compagni, l’importanza del “fronte interno” (un tema non
esclusivamente italiano), illustrata attraverso le vicende di Suor Isabelle
e del tenente Favre), l’inadeguatezza degli ufficiali francesi ad
adattarsi alla “prima guerra moderna”, il senso di unione e fratellanza delle
truppe.
Ottima ricostruzione storica, precisione dei
dettagli, qualche passaggio ironico e più “leggero”, una, forse due, possibili
storie d’amore che vengono accennate e astutamente evocate più che mostrate,
rendono l’opera godibile ad un pubblico potenzialmente ampio. Più sottotrame
che nell’ultima parte di Ambulanza 13 vengono risolte, per donarci
emozioni e mostrarci i frutti di quanto seminato nelle pagine lette e
assaporate.
I disegni di Alain Mounier rappresentano al
meglio le vicende raccontate, sia le grandi battaglie che la vita di
trincea, i momenti di azione con belle e drammatiche scene dinamiche,
quelli di “pausa” con il contrasto fra il fango della prima linea ed il lusso
di chi è rimasto “a casa” o al caldo dei quartier generali. I colori, il
rosso è pervasivo, sono evocativi e raffinati, i chiaroscuri da applauso
e incontrano i testi che mostrano estrema cura e interesse.
Un bel modo di accostarsi alla Prima Guerra
Mondiale, partendo dal fronte occidentale franco-tedesco. Per farsi un’idea
di cosa fu la Grande Guerra suggerisco la visione di questo breve servizio che Alberto Angela propose qualche anno fa all'interno di "Ulisse".
Brevissimo video che riassume la prima guerra mondiale mostrandone le principali fasi, dall'attentato di Sarajevo all'armistizio passando per l'intervento americano e l'entrata in guerra delle colonie.
Brevissimo video che riassume la prima guerra mondiale mostrandone le principali fasi, dall'attentato di Sarajevo all'armistizio passando per l'intervento americano e l'entrata in guerra delle colonie.
Domani, per chi lo vorrà, si andrà sul fronte
italo-austriaco con “Un Anno sull’Altopiano”, di Emilio Lussu.
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