sabato 28 giugno 2014

La Grande Guerra # 1

Quest’anno ricorre il centenario dello scoppio della Grande Guerra (1914-1918).

Fu definita così prima che si rendesse necessario numerare le guerre mondiali. È un evento che, nella sua drammaticità, ha di fatto segnato il 20° secolo e posto le basi per tutto ciò che è accaduto successivamente, o comunque gran parte.

Rientra inoltre in un periodo storico che mi ha sempre molto affascinato e condotto anche a impegnare parte delle mie vacanze estive per ripercorrere alcuni luoghi simbolo della Grande Guerra. Trincee, vette alpine, resti di fortificazioni, sentieri e mulattiere su cui hanno lasciato tracce del loro passaggio soldati italiani, austriaci, boemi, magiari, slavi.

Per ricordare e in qualche modo mantenere viva, in me e magari in qualcuno che avrà la voglia e il tempo di leggere queste righe, la memoria di quegli eventi inizio oggi una breve serie di post a tema “La Grande Guerra”, ovvero la Prima Guerra Mondiale rappresentata attraverso il fumetto, il cinema, la letteratura e le canzoni. Non intende essere una accurata e completa disamina di quanto tratta quel fondamentale passaggio della Storia europea e mondiale, ci mancherebbe. Ritengo che difficilmente si potrebbe giungere ad un risultato soddisfacente e interamente esaustivo, perciò proporrò una selezione di cose che ho letto, che conosco e che ritengo sufficientemente esplicative e valide.

Si comincia con un fumetto dell’area francofona: Ambulanza 13 – La Guerra in Trincea, testi di Patrick Cothias e Patrice Ordas, disegni di Alain Mounier, colori di Sébastien Bouet.

Recentemente ristampato da Mondatori Comics, all’interno dell’ottima serie “Historica”, tratta di una storia di guerra (war story), è inevitabile, ma ha al suo interno numerosi spunti di riflessione e diversi temi che vengono presentati e trattati con grande sensibilità e competenza. Dialoghi pressoché perfetti, veloci e secchi quando è opportuno, meditativi, intensi e profondi per “raccontare” al lettore non solo gli scontri e le battaglie, tra le quali quella di Verdun occupa gran parte dell’opera, ma anche per illustrare e definire il contesto storico-sociale europeo, francese e tedesco in particolare, in cui i personaggi presentati si trovano a vivere.

Protagonista principale è Louis Charles Bouteloup,  giovane medico di buona famiglia che, inviato al fronte (franco-tedesco, come in “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, ma dall’altra parte), si trova ad esercitare la sua professione nell’unità di campo Ambulanza 13, destinata a soccorrere i feriti della prima linea francese, dalla fine del 1915 fino al già citato assedio di Verdun. Proprio una delle pagine più atroci di quel conflitto, una logorante e crudele guerra di posizione, viene utilizzata come “pretesto” per illustrare e denunciare la brutalità, l’orrore e le aberrazioni tipiche di ogni confronto militare.

La cecità politico-militare e l’arroganza dei potenti e di una buona parte degli ufficiali dell’esercito francese sono contrapposte alla sofferenza ed al sacrificio di migliaia di soldati, di diverse estrazioni sociali, religione, lingua e colore della pelle (ricordiamo che la Francia era una potenza coloniale). Non manca il sarcasmo nei confronti dei politici e degli “alti gradi”, così come non viene risparmiato il disprezzo verso gli ufficiali e la loro vuota retorica. I temi principali sono la morte, che raggiunge ogni individuo, anche il “nemico”, che parla la lingua della filosofia e dell’arte ma anche dell’invasione, la responsabilità individuale e le scelte che ognuno compie, il tenente Boutelop ma anche i suoi compagni, l’importanza del “fronte interno” (un tema non esclusivamente italiano), illustrata attraverso le vicende di Suor Isabelle e del tenente Favre), l’inadeguatezza degli ufficiali francesi ad adattarsi alla “prima guerra moderna”, il senso di unione e fratellanza delle truppe.

Ottima ricostruzione storica, precisione dei dettagli, qualche passaggio ironico e più “leggero”, una, forse due, possibili storie d’amore che vengono accennate e astutamente evocate più che mostrate, rendono l’opera godibile ad un pubblico potenzialmente ampio. Più sottotrame che nell’ultima parte di Ambulanza 13 vengono risolte, per donarci emozioni e mostrarci i frutti di quanto seminato nelle pagine lette e assaporate.

I disegni di Alain Mounier rappresentano al meglio le vicende raccontate, sia le grandi battaglie che la vita di trincea, i momenti di azione con belle e drammatiche scene dinamiche, quelli di “pausa” con il contrasto fra il fango della prima linea ed il lusso di chi è rimasto “a casa” o al caldo dei quartier generali. I colori, il rosso è pervasivo, sono evocativi e raffinati, i chiaroscuri da applauso e incontrano i testi che mostrano estrema cura e interesse.


Un bel modo di accostarsi alla Prima Guerra Mondiale, partendo dal fronte occidentale franco-tedesco. Per farsi un’idea di cosa fu la Grande Guerra suggerisco la visione di questo breve servizio che Alberto Angela propose qualche anno fa all'interno di "Ulisse".
Brevissimo video che riassume la prima guerra mondiale mostrandone le principali fasi, dall'attentato di Sarajevo all'armistizio passando per l'intervento americano e l'entrata in guerra delle colonie.

Domani, per chi lo vorrà, si andrà sul fronte italo-austriaco con “Un Anno sull’Altopiano”, di Emilio Lussu.
 

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