Mi chiedono:
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“tu difenderesti i Rom, che sono ladri e sporchi?”,
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“è questa la Sinistra che vuoi?”,
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“se tu fossi stato al posto di Salvini cosa avresti fatto?”.
Andiamo con ordine:
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Sono solito ragionare sui fatti e valutare gli individui, non
interi gruppi sociali o entità composte da soggetti riunibili in base a criteri
etnici, linguistici e/o religiosi o sulla base della frequenza con cui si
prendono cura della propria igiene personale, per esempio conosco interisti
molto simpatici, quindi sto attento poiché avercela con qualcuno per la
religione che professa o la lingua che parla, in passato ha portato a qualche
esagerazione.
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Non credo sia poi così importante dichiarare quale Sinistra
vorrei, dal momento che, se mi va, posso votare o non votare una lista o
raggruppamento di liste, esercitando, legittimamente, un mio diritto-dovere e
così fare una scelta che rispecchi, in toto o in parte, la mia visione
politico-sociale; inoltre se uno è un pirla o un delinquente, tale rimane a
prescindere se è consigliere comunale PD, SEL, PDCI, o qualunque altra sigla
anche solo vagamente collocabile in quell’area contrapponibile alla Destra.
Ma soprattutto,
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Non intendo produrmi in un esercizio di relativismo e
riflessione su un delicato e scivoloso campo composto di ipotesi, tesi,
antitesi e antinomie epistemologiche, poiché mettermi al posto di Matteo
Salvini lo richiederebbe e, vi assicuro, io dubito fortemente di potermi
trovare in una situazione anche solo lontanamente paragonabile a quella in cui
si è trovato il segretario della Lega, per il semplice fatto che non sono
solito trascorrere le mie giornate diffondendo odio razzista a capo di un
movimento politico che fa della xenofobia la sua bandiera. Quindi no, esercito
un signorile ancorché deprecabile distacco e giudicando esclusivamente i fatti,
non mi metto al posto di Matteo Salvini, perché non empatizzo, tantomeno
simpatizzo, con un razzista.
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