Vicki: Warren... ti dispiace se faccio un'osservazione?
Warren: Cioé?
Vicki: Be', non hai per niente perso il buonumore nonostante tutto quello che hai passato di recente e lo so che ti ho appena conosciuto però io ho un certo istinto per le persone... e quello che tu mi comunichi è che, a dispetto della tua allegria e del tuo bell'atteggiamento positivo... dentro di te... sei triste, amareggiato.
Warren: Be', occorre un certo riassestamento quando si perde una moglie.
Vicki: Sì, ma c'è qualcosa di più... io avverto qualcosa che va oltre il dolore e il lutto, qualcosa di più profondo.
Warren: Cioè cosa? Non so...
Vicki: Io ti conosco appena però... credo che sia rabbia. Eh, sì, rabbia e non lo so, forse... paura, solitudine.
Warren: Be', la sento la solitudine.
Vicki: Vedi, io l'ho capito.
Warren: Te la posso dire una cosa?
Vicki: Ti ascolto!
Warren: Io ti conosco da appena un'ora circa eppure sento che tu riesci a capirmi meglio di quanto mia moglie Helen abbia mai fatto, nemmeno dopo quarantadue anni di matrimonio. Quarantadue anni... Magari se avessi conosciuto prima una donna come te...
Vicki: Oh, che tristezza mi fai! Che tristezza in quello che hai appena detto, Warren!
(Vicki Rusk/Connie Ray e Warren Schmidt/Jack Nicholson in "A proposito di Schmidt", di Alexander Payne - 2002)
Nessun commento:
Posta un commento