sabato 8 aprile 2017

Giallo, Noir & Thriller/39



Titolo: La Donna in Gabbia
Autore: Jussi Adler Olsen
Traduttore: Maria Valeria D’Avino
Editore: Marsilio - 2013

Primo caso della Sezione Q presso la Polizia di Copenaghen. Una squadra ufficialmente composta da un solo detective e da un improvvisato assistente, in realtà per tutti uomo delle pulizie. Il primo è Carl Mørck, reduce da un tragico conflitto a fuoco in cui ha visto morire un collega ed un altro rimanere paralizzato, il secondo è Hafez el-Hassad, enigmatico siriano da tempo trasferitosi in Danimarca.

Alla sezione Q, istituita per riprendere in mano vecchi casi insoluti, viene affidata come prima indagine quella che riguarda una giovane e attraente parlamentare, Merete Lynggaard, scomparsa nel nulla senza lasciare tracce nel 2002 mentre era a bordo di un traghetto della Scandlines.
Attraverso capitoli alternati si passa più di una volta dal 2002 al 2007, per seguire le indagini e scoprire cosa è accaduto alla giovane donna e le sofferenze che sta patendo.
L’improvvisata coppia sirio-danese si rivela tanto bizzarra quanto stranamente ben assortita. Almeno per quanto riguarda il progredire delle indagini, nel corso delle quali il lettore fa la conoscenza di retroscena e punti non propriamente limpidi della politica e della Polizia danese, oltre che dei caratteri e peculiarità di Carl Mørck e Assad.
La lettura risulta scorrevole, piacevole e intrigante, con diverse dosi di amara ironia, cinismo e qualche parentesi leggera che non rovinano il gusto di seguire la vicenda.
L’azione è effettivamente ridotta, ma non risulta un limite, poiché l’autore ed i suoi personaggi sembrano adatti alla riflessione ed all’indagine, dosando le rivelazioni ed i colpi di scena, che non sembrano assolutamente indispensabili per catturare il lettore.
Sono presenti tensione e brivido, che pervadono l’intero libro, sia per le sorti della donna scomparsa che per le vicissitudini dei due protagonisti, caratterizzati in modo originale e coinvolgente sulla base di elementi già noti, tipici della letteratura di genere e con identica connotazione geografica, ma con un occhio attento e capacità di rimescolare un po’ le carte.

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