sabato 13 gennaio 2018

La Marcia di Radetzky, brevemente

La Marcia di Radetzky di Joseph Roth
Romanzo a me molto caro!
Non esito a collocarlo fra i più coinvolgenti, eleganti e "soddisfacenti" che abbia avuto la possibilità di leggere.
Se Roth fu un superbo narratore ed "illustratore" della "finis Austriae", della dissoluzione dell'impero austro-ungarico, che aveva riunito popoli di origini disparate, con lingue, religioni, tradizioni diversissime, questo romanzo ne è un ottimo esempio. Sono presenti, quasi impercettibilmente e splendidamente fusi, stili, temi e registri socio-culturali che fanno di questo romanzo un momento fondamentale della letteratura europea. 



Da assaporare, a mio parere, oltre la "saga" dei Trotta, la tristezza conflittuale per il tramonto di una patria, che aveva per così dire educato i suoi figli all'opposizione. La morte dell'imperatore Francesco Giuseppe, figura storica splendidamente delineata e offerta a noi con maestria, appare la metafora centrale per il tramonto dell'impero asburgico e la perdita della patria, come anche ne "La cripta dei Cappuccini".

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