L'albo
n.214 di Dampyr “Il Giocattolaio” presenta elementi
classici della serie e caratteristiche proprie, collegando la
macrotrama della serie e la presentazione di un nuovo avversario per
Harlan, Kurjak e Tesla.
Il
consueto passaggio fra linee temporali, spesso presente negli albi della serie, chiama in causa, durante
l'albo, la Magdeburgo della seconda guerra mondiale e quella
odierna, resa efficacemente da Gino Vercelli. Il disegnatore,
all'esordio su Dampyr ma già conosciuto fra le tavole di Nathan
Never, riesce a rendere molto bene la città tedesca e le sue
nebbiose vie e scenografie, che donano atmosfera e tensione alla
storia, grazie ad una intelligente ed emozionante inchiostrazione
che a volte si presenta opportunamente “sporca” per donare
ulteriore oscurità alla vicenda, non banale anche se forse un po'
troppo lineare nella sua sceneggiatura e resa drammaturgica.
Discorso
diverso per la resa dei personaggi, Harlan in particolare, che non
sempre sono direttamente riconoscibili per il lettore.sono inoltre presenti alcune tavole che sembrano non del tutto complete.
Si
accennava alla macrotrama, ben supportata dalla commistione
tra orrore, elementi storici e vari richiami interni alla serie,
dato che incentiva la lettura, l'albo però presenta il difetto di
proporre un finale, una risoluzione della vicenda a mio parere un po'
troppo affrettata, suggerendo una certa sensazione di già visto, già
utilizzato, di troppo comune e abusato nel contesto della serie di
Dampyr stessa. Elemento questo che lascia un pizzico di delusione.
Perché
una vecchia bottega scomparsa sotto le bombe dell’ultima guerra
mondiale riappare nelle nebbiose notti di Magdeburgo? I giocattoli
assassini rapiscono piccoli innocenti per consegnarli al perfido
giocattolaio. Harlan Draka scoprirà che a tessere le fila c’è uno
dei suoi peggiori nemici! (da
sergiobonelli.it)
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