Titolo:
Malsangue
Autore:
Claudio Sergio Costa
Editore:
Libromania – 2017
L'autore
di “Malsangue” compie la scelta di utilizzare due distinti
punti di vista, uno per ogni personaggio centrale, e pertanto due
narrazioni, una in prima persona ed una in terza, l'ispettore
della squadra mobile di Milano Vanessa Redoaldi ed un bambino,
Renato, dalla storia personale a dir poco singolare. A mio parere
tale soluzione narrativa non risulta a conti fatti del tutto
riuscita. Nello specifico l'uso, prolungato, della terza persona
nella parte centrale del romanzo, depotenzia un po' la narrazione,
rallentandone il ritmo che invece in altre parti risulta maggiormente
coinvolgente. A volte, in particolare a causa del discontinuo e non preciso alternarsi degli stili di narrazione che sottrae al lettore un punto di riferimento, la tensione tende a
calare. Peccato per un romanzo comunque non lungo e che risulta
gradevole alla lettura, grazie ad una scrittura immediata e che solo
saltuariamente si concede accessorie descrizioni e brevi incisi.
La
storia narrata, nella sua durezza e tragicità, arriva al
lettore, che si appassiona alle azioni di un becchino addetto in un
cimitero di un paese non lontano dal lago di Como, luogo tanto remoto
quanto adatto ad ospitare una personalità disturbata, che si rende
colpevole di una serie di delitti e crudeltà che si prolungano per
anni, fino a quando il caso o altro che si voglia definire giunge a
far incrociare tra loro le vite ed i destini dei vari personaggi. La
scrittura secca ed incisiva veicola e suscita emozioni, anche in
virtù dell'umanità e della verosimiglianza dei caratteri, meglio
descritti quelli adulti, forse un po' tirato e dai tratti ingenui
quello del bambino, verso cui comunque, inevitabilmente, si
indirizzano le simpatie del lettore.
Una
buona proposta ed una lettura che mi ha incuriosito fin dalle prime
pagine per lasciarmi in fondo soddisfatto, nonostante i lievi appunti
che ho fatto all'inizio di queste righe.
L’ispettore della squadra mobile di
Milano Vanessa Redoaldi si sta lentamente riprendendo da una triste
vicenda personale, quando viene richiamata in servizio d’urgenza. Deve
mettersi sulle tracce dell’assassino di un uomo brutalmente ucciso sui
binari della metropolitana. Le indagini dell’ispettore, aiutata da un
misterioso agente Senza Nome, portano a una serie di sparizioni tra
Milano e Vedesimo, eventi all’apparenza non collegati tra loro eppure
stranamente ricorrenti fino a dieci anni prima... La strada
dell’ispettore si incrocia così con quella di Renato Frauleri, un
bambino di dieci anni che fino al giorno di quell’omicidio non si era
mai allontanato dal cimitero di Vedesimo, nascosto agli occhi del mondo.
Per l’ispettore la serrata caccia all’uomo diventa una questione
personale e fa tutt’uno con il tentativo di proteggere il bambino e
superare la sua diffidenza per quegli adulti che sembra considerare
tutti cattivi. (da libromania.net)
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