mercoledì 23 gennaio 2019

Non esiste nulla al di fuori della memoria


D'improvviso pensò che la vita è soltanto ciò che è passato. Non c'è altra vita oltre il ricordo. Il futuro non esiste, pensò, non solo qui, dietro l'inferriata, ma ovunque, anche in strada, nel bosco, in mare, fra le braccia dell'uomo amato. La vita è ciò che è compiuto, ciò che ricordiamo, ciò che è avvenuto e passato, ciò che resta come ricordo. Il futuro non può essere vita, pensava Irma Seidenman, perché nel futuro io sono assente, in esso non sento fame, né sete, né freddo, né caldo. Ciò che accadrà da qualche parte e in qualche tempo è ancora fuori di me, nascosto dietro il muro e l'inferriata, oltre il mio spazio e la mia comprensione, è ancora in stelle lontane, nel destino cosmico. La mia vita è qui, poiché io sono qui, qui è il mio corpo e, soprattutto, la mia memoria. Soltanto ciò che è già accaduto è la mia vita – nient'altro che questo! Pensare alla vita significa quindi pensare al passato che si ricorda, e ogni attimo è passato, questa chiusura dell'inferriata è passato, questo piegare la testa, appoggiarla sulle braccia, è passato. Questo l'ho vissuto, Signore Iddio! Non ho vissuto nient'altro al di fuori di ciò che ricordo. Non esiste nulla al di fuori della memoria”.
(Da “La Bella Signora Seidenman”, di Andrzej Szczypiorski, trad. Pietro Marchesani – Adelphi 1998)



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