Consigliatomi,
quasi a bruciapelo, da un giovane amico, qualche settimana fa ho
visto il film Netflix “Paddleton”.
Pur non esente da qualche momento meno ispirato, il film procede in
modo efficace e opportunamente sospeso tra dolore e tenerezza,
disagio e commozione. Un'ora
e mezza che si svolge in una solo apparente linearità, che mostra
una evidente dose di lucidità nel suo essere un'opera spontanea e
limpida, capace di trattare temi come la malattia e la morte senza
ricorrere alla trascendenza o a pietismi di sorta.
Un film in grado di mettere in scena una amicizia tra due uomini
soli, che proprio alla solitudine ed al caos imposto da una società
e da uno stile che non gli appartiene reagiscono creandosi un'oasi
fatta di abitudini e gesti ripetuti ogni giorno, insieme, rimedio a
tutti i mali, che, nella loro semplicità, bastano per vivere
serenamente.
In
una vita ordinaria ma tutto sommato “a propria misura” irrompe il
fato, nella forma di una malattia oncologica, un tumore incurabile, a
cui uno dei due amici contrappone la sua volontà, condividendola con
l'altro. Così una
esistenza fatta di ordinarietà, basata su pizza, film sulle arte
marziali, un gioco appositamente da loro inventato, il Paddleton del
titolo, si misura con temi “alti” e profondi, divisivi spesso,
quali l'autodeterminazione, il “fine vita” ed il dissidio fra
altruismo ed egoismo, solitudine e sincero affetto per chi si ha di
fronte.
Molto
centrati e ben supportati da una sceneggiatura solo ad una prima
sensazione troppo essenziale gli interpreti, che fanno sì che
l'opera riesca ad andare oltre la messa in scena minimale e gli spazi
affollati dalle piccole cose di ogni giorno. Il film va oltre i
trabocchetti drammaturgichi e le facili scorciatoie emotive, in modo
tale che un tocco di umorismo nonsense
e due volti stropicciati, si facciano apprezzare come elementi
costituenti di una vicenda che fa divertire, pensare ed eleva a
dignità la riflessione base della sceneggiatura, condita da una
sintonia speciale fra
due esseri umani, che
allontana elementi esterni e intenti melodrammatici o pietosi dal suo
cerchio magico.
Micheal e Andy sono due uomini soli,
vicini di casa e amici di vecchia data. Trascorrono le loro serate a
mangiare pizza riscaldata, guardare film (soprattutto "Il pugno
mortale") o giocare a trivial pursuit. Nel weekend giocano a
Paddleton (sport simile al paddle ideato da loro stessi) mentre
chiaccherano delle loro vicende quotidiane. Un giorno a Micheal viene
diagnosticato un incurabile cancro. Questi, dopo aver consultato due
oncologi, prende la decisione di assumere un farmaco letale anziché
avviare altre terapie invasive, lasciando Andy, nell'attimo in cui
gli viene comunicata questa scelta, con un velo di palpabile
amarezza. Andy è l'unico a sapere di questa sua decisione. (da
wikipedia.org)
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