sabato 18 maggio 2019

Paddleton (2019)



Consigliatomi, quasi a bruciapelo, da un giovane amico, qualche settimana fa ho visto il film Netflix “Paddleton”. Pur non esente da qualche momento meno ispirato, il film procede in modo efficace e opportunamente sospeso tra dolore e tenerezza, disagio e commozione. Un'ora e mezza che si svolge in una solo apparente linearità, che mostra una evidente dose di lucidità nel suo essere un'opera spontanea e limpida, capace di trattare temi come la malattia e la morte senza ricorrere alla trascendenza o a pietismi di sorta. Un film in grado di mettere in scena una amicizia tra due uomini soli, che proprio alla solitudine ed al caos imposto da una società e da uno stile che non gli appartiene reagiscono creandosi un'oasi fatta di abitudini e gesti ripetuti ogni giorno, insieme, rimedio a tutti i mali, che, nella loro semplicità, bastano per vivere serenamente.

In una vita ordinaria ma tutto sommato “a propria misura” irrompe il fato, nella forma di una malattia oncologica, un tumore incurabile, a cui uno dei due amici contrappone la sua volontà, condividendola con l'altro. Così una esistenza fatta di ordinarietà, basata su pizza, film sulle arte marziali, un gioco appositamente da loro inventato, il Paddleton del titolo, si misura con temi “alti” e profondi, divisivi spesso, quali l'autodeterminazione, il “fine vita” ed il dissidio fra altruismo ed egoismo, solitudine e sincero affetto per chi si ha di fronte.

Molto centrati e ben supportati da una sceneggiatura solo ad una prima sensazione troppo essenziale gli interpreti, che fanno sì che l'opera riesca ad andare oltre la messa in scena minimale e gli spazi affollati dalle piccole cose di ogni giorno. Il film va oltre i trabocchetti drammaturgichi e le facili scorciatoie emotive, in modo tale che un tocco di umorismo nonsense e due volti stropicciati, si facciano apprezzare come elementi costituenti di una vicenda che fa divertire, pensare ed eleva a dignità la riflessione base della sceneggiatura, condita da una sintonia speciale fra due esseri umani, che allontana elementi esterni e intenti melodrammatici o pietosi dal suo cerchio magico.

Micheal e Andy sono due uomini soli, vicini di casa e amici di vecchia data. Trascorrono le loro serate a mangiare pizza riscaldata, guardare film (soprattutto "Il pugno mortale") o giocare a trivial pursuit. Nel weekend giocano a Paddleton (sport simile al paddle ideato da loro stessi) mentre chiaccherano delle loro vicende quotidiane. Un giorno a Micheal viene diagnosticato un incurabile cancro. Questi, dopo aver consultato due oncologi, prende la decisione di assumere un farmaco letale anziché avviare altre terapie invasive, lasciando Andy, nell'attimo in cui gli viene comunicata questa scelta, con un velo di palpabile amarezza. Andy è l'unico a sapere di questa sua decisione. (da wikipedia.org)



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