Nel 1561 dopo la morte del primo marito, Francesco II Re di Francia, la giovane e cattolica Maria torna in Scozia a reclamare il proprio legittimo trono. In Inghilterra, nel frattempo, è stata incoronata regina la protestante Elisabetta. Ma Maria ha tutta l’intenzione di unificare i regni sotto la sua egida o quella di un suo erede…
Un confronto
fra due donne, fra due regine. Un confronto fra due donne, fra due
attrici. Un confronto fra due donne in un mondo ed in una realtà di
uomini.
Sinteticamente
così potremmo definire “Maria Regina di Scozia”, film che
senz'altro merita attenzione e riflessione.
Se nella
realtà storica, probabilmente, Maria Stuarda ed Elisabetta
I non si sono mai incontrate, il regista Josie Rourke
sceglie di affidare invece ad uno scambio di battute e di occhiate la
scena maggiormente incisiva e toccante del confronto a cui si
accennava. Confronto a distanza nella storia dell'isola britannica e
per buona parte del film, dove le due bravissime Saoirse Ronan
e Margot Robbie non hanno mai girato una scena insieme, ad
esclusione di quella a cui ci si è riferiti prima. Distinte
location, distinte strategie interpretative, entrambe efficaci, l'una
per contenuta enfasi che trasmette forza e carattere in ogni sguardo
rivolto agli altri personaggi ed al pubblico (la Ronan),
l'altra che punta alla sottrazione interpretativa e sull'annullamento
quasi totale di doti estetiche per comunicare dissidio e dramma
interiore (la Robbie).
Il
risultato è un gran bel film, su donne, di donne, si diceva ma in
cui il potere è maschile, dove le corti ed i consigli sono dominati
da uomini che, di fatto, disprezzano le due regine, potenziali
alleate ma spinte allo scontro ed alla guerra.
“Maria
Regina di Scozia” vive delle ottime interpretazioni delle
attrici principali, della luce sempre azzeccata, che oscilla
fra quadri di pittura fiamminga e fiammate di colore da mozzare il
fiato, dei costumi superbi e di una colonna sonora a dir poco
calzante. Il film riesce a mettere in scena e far vivere il confronto
a distanza fra le due cugine regnanti, così come fra le due
interpreti, oltre che a tratteggiare distinte modalità di avere a
che fare con il potere, di gestirlo, di usarlo e di farne le spese.
Se il flusso
degli eventi è dominato da un coro maschile, di intrighi,
tradimenti, accuse e congiure, la componente femminile ci dona una
forza ed un carattere, diversamente declinati, che ci fanno dire come
sia la Ronan che la Robbie abbiano le carte in regola per affermarsi
come due tra le più interessanti interpreti del loro tempo. Attrici
a loro agio in questo film in costume, che da un impianto di base
essenzialmente teatrale riesce a trascendere verità e fatti storici
per farsi Cinema e parlare chiaramente al presente, con piacere del
pubblico, che per una volta si gode un bel ordito e non è tediato da
una opera noiosa e un po' stantia, come spesso capita da quelle parti
e su analoghi temi o personaggi.
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