Titolo:
Un'Ombra
sul Lago
Autore:
Dario Galimberti
Editore:
Libro/Mania- 2019
Il romanzo
ripropone personaggi, ambientazioni e alcuni dei temi che il lettore
aveva incontrato nel precedente “L'Angelo del Lago”. Ritorna il delegato di polizia
Ezechiele Beretta, la Lugano anni 30
con i suoi quartieri, il Sassello in particolare, i suoi odori,
colori e umanità, nonché il lago e gli eventi che si svolgono al
suo cospetto. Ritorna il protagonista principale ed una parte degli
amici, colleghi e rivali che lo affiancano, ma non ci si aspetti un
altro consueto personaggio seriale, poiché, a mio avviso, l'autore
si scioglie da quello che a volte può rappresentare un limite, per
proporre una vicenda “nuova”, non direttamente legata o
collegabile ad altre.
Certo, la
città ed il contesto generale sono le medesime, ma Dario
Galimberti sembra aver
scelto di “riscrivere” Lugano e l'ambiente, le persone e le loro
vite, con quanto ne consegue. Ovvero l'impressione è che Beretta
possa divenire un personaggio seriale, ma che la scrittura proposta
voglia evitare di dover dare per scontate una serie di informazioni e
suggestioni, così da doversi mettere nella non sempre comoda
situazione di riprendere molto e di rinnovarlo per il lettore, ma
allo stesso tempo offrendo al lettore stesso il gusto di scoprire e
“rivedere” il protagonista, l'ambiente e gli eventi sotto una
luce che può anche modificarsi ed esprimere diverse versioni di un
contesto fisico ed emotivo, nonché storico-sociale.
Galimberti,
per così dire gioca in casa, dato che vive a Lugano, ma si nota un
lavoro di studio e preparazione che fa compiere un salto di qualità
al racconto ed alle descrizioni. Sotto il profilo più strettamente
legato al genere la tensione non manca, in diversi passaggi ben
dosata e accostata al gusto, personale e professionale, dell'autore.
La scrittura in alcune pagine si lascia andare a termini e
costruzioni sintattico-grammaticali che possono risultare strane al
lettore odierno, come se l'utilizzo di parole desuete (un
po' come questo aggettivo che ho scelto) sia
un cedimento individuale alla propria preparazione e cultura. Ma,
secondo chi scrive, quella che può essere, magari fondatamente,
rivolta come una critica rivela invece l'intuizione di inserire anche
nelle descrizioni e nel parlato elementi storici che invitino il
lettore ad immergersi negli anni 30 del secolo scorso.
Risulta così
piacevole leggere di questo umanissimo delegato di polizia, degli
abitanti di un quartiere che non esiste più, diviene stimolante
incuriosirsi di un periodo storico e di una nazione, la Svizzera di
lingua italiana in particolare, che si conosce poco e si tende a
valutare peggio. Personalmente non farei confronti con il precedente
romanzo, dal momento che almeno per ora non siamo di fronte ad una
evidente serialità (sebbene accoglierei con
piacere un terzo volume con Beretta protagonista),
poiché “Un'Ombra sul Lago”
ha tutte le carte in regola per essere goduto ed apprezzato,
senza rispettare l'ordine di pubblicazione. Rimane la soddisfazione
di una lettura e l'impressione che alla fine del romanzo ci sia un
arrivederci a presto, non un addio.
Lugano,
29 ottobre 1934.
Il delegato Ezechiele Beretta, massima autorità della polizia
cittadina, se ne sta rintanato in un angolo del bar Lugano a gustarsi
il primo caffè del mattino, quando il trambusto proveniente
dall’esterno attira la sua attenzione. Gli abitanti del malfamato
Sassello avanzano verso il centro della piazza al seguito di Mosè
Guerreschi che incede lentamente con la piccola Ombretta aggrappata
ai suoi pantaloni vecchi e logori e un fagotto stretto in braccio.
Non portano problemi. Quella processione è una richiesta d’aiuto.
Beretta afferra il fagotto, una vecchia coperta militare da cui
spunta la testa di un bambino esanime, Agostino Guerreschi, e si
precipita in ospedale dove si assicura che il piccolo riceva cure
adeguate. La ricostruzione di Agostino viene archiviata come una
fantasia infantile, un modo per coprire le marachelle che hanno
portato a quell’incidente quasi mortale. Pochi giorni dopo, però,
quando Ombretta viene rapita in circostanze analoghe sotto gli occhi
della madre e di una vicina, Beretta maledice le sue conclusioni
affrettate e capisce che non c’è un attimo da perdere se vuole
restituire a quella povera famiglia la bambina sana e salva. Tra
false piste, intuizioni geniali e squarci sulla vita privata del
tormentato protagonista, le indagini procedono faticosamente,
ostacolate dai poteri forti della città che non vogliono guai,
mentre ombre sempre più minacciose si allungano sulle acque blu del
lago che bagna la città.
Caro Adriano, ho letto con piacere la sua recensione, che come l'altra evidenzia con precisione le peculiarità del romanzo. Grazie per la pubblicazione.
RispondiEliminaDario
Grazie a lei, gentile Dario. Per i romanzi che mi ha dato la possibilità di leggere e per l'attenzione che ha dedicato a me e a quanto scrivo. A presto con nuove storie da scrivere e leggere.
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