martedì 10 settembre 2019

James Bond - Skyfall e Spectre



Ormai sette anni fa, alle prime settimane di vita di questo blog, presentai un post celebrativo dei primi 50 anni del James Bond cinematografico. In quell'occasione feci una veloce e del tutto personale disamina dei film fino a quel momento presentati al pubblico. Con un po' di leggerezza ed in fondo senza neanche prendermi particolarmente sul serio assegnai addirittura un voto ad ogni film.
A lungo è stato uno dei post maggiormente letti, o anche solo intercettati, per cui, sempre giocando, ma non troppo, riprendo quell'opera, parlando, sinteticamente degli altri due film nel frattempo usciti nelle sale, in attesa dei prossimi.

Via alla musica ed alle parole!
Agente 007 – Skyfall (2012) voto 7+: Daniel Craig ha creato e definitivamente imposto il suo James Bond. Abbandonata l'ironia, la spavalderia, il tono sarcastico del primo Bond (l'originale?), qui si ha di fronte un uomo molto più vicino alla realtà, non più invincibile e con punti deboli e qualche problema che non sa esattamente come gestire. Per alcuni cade un mito, per altri la mutazione è apprezzabile. Personalmente un po' mi manca quella disinvoltura e quel divertimento che viene a mancare, ma il film è apprezzabile. A patto di accettare che sia in tutto e per tutto un action movie, con più livelli di lettura, una serie di stratificazioni, che lo allontanano dalla spy-story classica e forse anche troppo semplicistica per questi tempi, e magari anche per il pubblico attuale. Il confronto con i precedenti interpreti del più famoso agente al servizio di Sua Maestà è probabilmente poco consono, sebbene divertente da fare, dal momento che siamo di fronte ad un'altra cosa, ad una rinascita vera e propria, come mostrato chiaramente nel film. Per quanto riguarda azione e tensione, queste non mancano, così come le scene di inseguimento e di duello, con un villain suggestivo, sebbene a mio parere Javier Bardem a tratti sembra gigioneggiare oltre il sopportabile. Bene gli altri interpreti, con Judy Dench (M) in un ruolo insolito e dai risvolti psicanalitici.



Agente 007 – Spectre (2015) voto 6-: quanto di buono, o comunque di maggiormente originale visto nel precedente qui si perde. Sembra che a regista e sceneggiatori interessi solo l'azione in quanto tale, con trascuratezza nella scrittura del plot ed una certa svogliatezza nel gestire e approfondire il nostro amato Bond. Daniel Craig continua nella sua strada, con maggiore atletismo e meno ironia e sarcasmo, riuscendoci anche bene, ma viene sprecato, sottoutilizzato e mal gestito il sempre apprezzabile Christoph Waltz, villain che avrebbe meritato una migliore sceneggiatura. Qualche esagerazione di troppo, non calata nell'adeguato contesto e ritmo, fanno storcere il naso, come se ci si fosse rimangiati quanto fatto in precedenza, forse non convinti o non sicuri di dove volersi dirigere. Allora ci si affida alle scene d'azione, alle belle auto lanciate a folli velocità in centri storici, qualche inquadratura ad effetto ed altri stratagemmi per coprire una certa insicurezza e povertà di idee. Non proprio un passo falso, perché l'insieme comunque intrattiene nonostante la lunghezza, ma ci si potrebbe aspettare di meglio.


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