sabato 14 settembre 2019

Giallo, Noir & Thriller/71

Titolo: Un'Ombra sul Lago
Autore: Dario Galimberti
Editore: Libro/Mania- 2019

Il romanzo ripropone personaggi, ambientazioni e alcuni dei temi che il lettore aveva incontrato nel precedente “L'Angelo del Lago”. Ritorna il delegato di polizia Ezechiele Beretta, la Lugano anni 30 con i suoi quartieri, il Sassello in particolare, i suoi odori, colori e umanità, nonché il lago e gli eventi che si svolgono al suo cospetto. Ritorna il protagonista principale ed una parte degli amici, colleghi e rivali che lo affiancano, ma non ci si aspetti un altro consueto personaggio seriale, poiché, a mio avviso, l'autore si scioglie da quello che a volte può rappresentare un limite, per proporre una vicenda “nuova”, non direttamente legata o collegabile ad altre.
Certo, la città ed il contesto generale sono le medesime, ma Dario Galimberti sembra aver scelto di “riscrivere” Lugano e l'ambiente, le persone e le loro vite, con quanto ne consegue. Ovvero l'impressione è che Beretta possa divenire un personaggio seriale, ma che la scrittura proposta voglia evitare di dover dare per scontate una serie di informazioni e suggestioni, così da doversi mettere nella non sempre comoda situazione di riprendere molto e di rinnovarlo per il lettore, ma allo stesso tempo offrendo al lettore stesso il gusto di scoprire e “rivedere” il protagonista, l'ambiente e gli eventi sotto una luce che può anche modificarsi ed esprimere diverse versioni di un contesto fisico ed emotivo, nonché storico-sociale.

Galimberti, per così dire gioca in casa, dato che vive a Lugano, ma si nota un lavoro di studio e preparazione che fa compiere un salto di qualità al racconto ed alle descrizioni. Sotto il profilo più strettamente legato al genere la tensione non manca, in diversi passaggi ben dosata e accostata al gusto, personale e professionale, dell'autore. La scrittura in alcune pagine si lascia andare a termini e costruzioni sintattico-grammaticali che possono risultare strane al lettore odierno, come se l'utilizzo di parole desuete (un po' come questo aggettivo che ho scelto) sia un cedimento individuale alla propria preparazione e cultura. Ma, secondo chi scrive, quella che può essere, magari fondatamente, rivolta come una critica rivela invece l'intuizione di inserire anche nelle descrizioni e nel parlato elementi storici che invitino il lettore ad immergersi negli anni 30 del secolo scorso.

Risulta così piacevole leggere di questo umanissimo delegato di polizia, degli abitanti di un quartiere che non esiste più, diviene stimolante incuriosirsi di un periodo storico e di una nazione, la Svizzera di lingua italiana in particolare, che si conosce poco e si tende a valutare peggio. Personalmente non farei confronti con il precedente romanzo, dal momento che almeno per ora non siamo di fronte ad una evidente serialità (sebbene accoglierei con piacere un terzo volume con Beretta protagonista), poiché “Un'Ombra sul Lago” ha tutte le carte in regola per essere goduto ed apprezzato, senza rispettare l'ordine di pubblicazione. Rimane la soddisfazione di una lettura e l'impressione che alla fine del romanzo ci sia un arrivederci a presto, non un addio.

Lugano, 29 ottobre 1934. Il delegato Ezechiele Beretta, massima autorità della polizia cittadina, se ne sta rintanato in un angolo del bar Lugano a gustarsi il primo caffè del mattino, quando il trambusto proveniente dall’esterno attira la sua attenzione. Gli abitanti del malfamato Sassello avanzano verso il centro della piazza al seguito di Mosè Guerreschi che incede lentamente con la piccola Ombretta aggrappata ai suoi pantaloni vecchi e logori e un fagotto stretto in braccio. Non portano problemi. Quella processione è una richiesta d’aiuto. Beretta afferra il fagotto, una vecchia coperta militare da cui spunta la testa di un bambino esanime, Agostino Guerreschi, e si precipita in ospedale dove si assicura che il piccolo riceva cure adeguate. La ricostruzione di Agostino viene archiviata come una fantasia infantile, un modo per coprire le marachelle che hanno portato a quell’incidente quasi mortale. Pochi giorni dopo, però, quando Ombretta viene rapita in circostanze analoghe sotto gli occhi della madre e di una vicina, Beretta maledice le sue conclusioni affrettate e capisce che non c’è un attimo da perdere se vuole restituire a quella povera famiglia la bambina sana e salva. Tra false piste, intuizioni geniali e squarci sulla vita privata del tormentato protagonista, le indagini procedono faticosamente, ostacolate dai poteri forti della città che non vogliono guai, mentre ombre sempre più minacciose si allungano sulle acque blu del lago che bagna la città.

2 commenti:

  1. Caro Adriano, ho letto con piacere la sua recensione, che come l'altra evidenzia con precisione le peculiarità del romanzo. Grazie per la pubblicazione.
    Dario

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    1. Grazie a lei, gentile Dario. Per i romanzi che mi ha dato la possibilità di leggere e per l'attenzione che ha dedicato a me e a quanto scrivo. A presto con nuove storie da scrivere e leggere.

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