martedì 14 luglio 2020

Samuel Stern #8 - Il Secondo Girone


Mi sto sempre più appassionando alla serie di Samuel Stern.
Per i disegni, anche nell'albo numero 8, ad opera di Stefano Manieri, molto efficaci nel mettere in risalto le sfumature della sceneggiatura, tramite inquadrature ben calibrate, un emozionante risultato in termini di uso del contrasto tra bianchi e neri e tra luci e ombre ed uno stile al servizio di dialoghi e personaggi.
Mi appassiono per la cura nello sviluppo dei caratteri, così come della trama centrale (ancora in presentazione e definizione) e di quella dei singoli albi.
Ne “Il Secondo Girone” questi elementi si gustano, ci si commuove e ci si diverte, grazie ad una scrittura lineare ma non banale e a tavole che sanno arrivare al lettore.

Un elemento che ho sinceramente apprezzato è il fatto che la trama sembri svilupparsi in modo tutto sommato “classico”, o quantomeno abituale per la serie, per poi, ad un certo punto, in avanti con le pagine, offrire una tempesta emotiva, che sconquassa tutto ciò che il lettore ha acquisito ed anche ipotizzato, sovverte l'indagine che sembra essere al centro della sceneggiatura e scuce e ricuce il tutto per ricostruire la trama stessa, dare spazio ad una ulteriore trama rimasta sottotraccia e poi creare un finale che, per quanto sorprendente ed emozionante, in fondo mantiene una effettiva coerenza fra quanto fin lì proposto, il nuovo sviluppo della storia e quanto di sé aveva proposto all'inizio. Non un mero effetto sorpresa ed un finale a sorpresa, slegato e in fondo vuoto ed autoriferito, ma che pone domande e quesiti che sono l'anima del singolo albo così come della serie.

La Bugs Comics merita un ringraziamento, perché Samuel Stern ci voleva, un personaggio ed una serie con queste caratteristiche che, per quanto debitrice di altri spunti in campo fumettistico, cinematografico e di scrittura, sta acquisendo il suo spazio ed un suo ruolo. 
“Il Secondo Girone” è un'ulteriore dimostrazione di buona scrittura, che sa come giocare ed utilizzare le metafore, le allusioni ed i vari riferimenti che si incontrano. 
Un esempio fra tutti il dato che “bene” e “male” siano, alla fine, due concetti inseparabili, come due gemelle siamesi. Oppure come i freaks, gli emarginati dalla società, i ripudiati, i cosiddetti invisibili ovvero persone reali, come quelle che quotidianamente ci circondano ma che spesso non vogliamo vedere, siano i più esposti al “male”, così che i demoni sembrano andare in secondo piano per mettere in luce proprio i contesti e le situazioni di maggior fragilità, occasione di riflessione su quanto potremmo fare per essere di aiuto a chi ci vive accanto.



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