martedì 1 luglio 2014

Il Grande Potere del Chninkel – Editoriale Cosmo



Una saga fantasy tra le più riuscite che mi sia capitato di leggere. Il Grande Potere del Chninkel è un omaggio ed allo stesso tempo una rivisitazione dei fondamenti della tradizione giudaico-cristiana.

I vangeli e suggestioni biblico-cosmologiche si incontrano con i caratteri della letteratura fantasy, la sceneggiatura ed i testi di Jean Van Hamme non concedono tregua al lettore, che viene catturato dagli eventi e dalle avventure di J'on, un misero Chninkel, ovvero un essere di razza inferiore, anche lui come i suoi simili utilizzato come schiavo dalle razze dominanti al soldo degli immortali. Bassi, esili e caratterizzati da grossi nasi ed orecchie e, soprattutto, da grandissimi occhi neri, i Chninkel ricordano per certi versi gli hobbits, personaggi classici del genere fantasy. 

Ma qui siamo oltre Tolkien, ci si avventura in altri luoghi e diversi sono i temi affrontati, seri e drammatici, senza però abbandonare qualche momento “leggero” ed un certo gusto per l’ironia, quando non per il propriamente grottesco. I riferimenti alla figura di Gesù (ascesa terrena, gloria, disgrazia, sacrificio e morte) ed altri personaggi e situazioni anche del “Vecchio Testamento”, ma non solo, sono evidenti e riportano un messaggio mai banale o scontato, inoltre i “prestiti” dalla fantascienza, cinema e letteratura di genere (Kubrick e Clarke fra tutti), non risultano affatto banali e alla fine della lettura si scoprono in tutto il loro valore e funzione.

Verrebbe quasi da dire che i temi e le ambientazioni fantasy risultano quasi un pretesto, utili per presentare una story-line, un romanzo che ha tutte le caratteristiche per appassionare ed entusiasmare un lettore alla ricerca di “sostanza” e “concretezza”, bramoso, per così dire, di avere tra le mani un’opera soddisfacente ed intrigante, in grado di smarcarsi dai generi e conquistarsi un suo posto nel mondo della letteratura per immagini.


I disegni sono tanto belli da richiedere di essere ammirati più e più volte, poiché anche le tavole più grottesche ben si inseriscono in un universo a metà strada fra il fiabesco e la fantascienza (i rimandi ad entrambi i generi sono ben evidenti e meditati), con una galleria di personaggi che si presentano fra mille peripezie, con scene di battaglia, scontri all’arma bianca, fughe, inseguimenti, approfondimenti religiosi, divagazioni erotiche e momenti di riflessione e studio. Probabilmente Grzegorz Rosinski è qui al suo meglio e dona alla sceneggiatura di Jean Van Hamme un certo valore aggiunto, calibrando toni e tratto a seconda se desideri accentuare o smorzare i toni drammatici o quelli più semplicemente narrativi dei testi.

Diversi anni fa la Alessandro Editore aveva proposto l’intera saga in eleganti cartonati a colori. Ora la Editoriale Cosmo ha fatto arrivare in edicola un unico albo, in bianco e nero, nel comodo formato bonellide, per cui potrebbe essere l’occasione per gustare questo gioiello di narrazione e di grafica mollemente adagiati su un lettino al mare o su un prato estivo, facendosi rapire dalla conclusione che, con un colpo di teatro, prosegue la narrazione facendo diventare il finale dell'opera un nuovo inizio, come solo i grandi maestri della letteratura sanno fare.

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