Una saga fantasy tra le più riuscite che mi
sia capitato di leggere. Il Grande Potere del Chninkel è un omaggio ed
allo stesso tempo una rivisitazione dei fondamenti della tradizione giudaico-cristiana.
I vangeli e suggestioni biblico-cosmologiche si
incontrano con i caratteri della letteratura
fantasy, la sceneggiatura ed i testi di Jean Van Hamme non concedono tregua al lettore, che viene catturato
dagli eventi e dalle avventure di J'on,
un misero Chninkel, ovvero un essere
di razza inferiore, anche lui come i suoi simili utilizzato come schiavo dalle
razze dominanti al soldo degli immortali. Bassi, esili e caratterizzati da
grossi nasi ed orecchie e, soprattutto, da grandissimi occhi neri, i Chninkel
ricordano per certi versi gli hobbits,
personaggi classici del genere fantasy.
Ma qui siamo oltre
Tolkien, ci si avventura in altri luoghi e diversi sono i temi affrontati, seri
e drammatici, senza però abbandonare qualche momento “leggero” ed un certo gusto
per l’ironia, quando non per il propriamente grottesco. I riferimenti alla figura di Gesù (ascesa terrena, gloria, disgrazia, sacrificio e morte) ed altri
personaggi e situazioni anche del “Vecchio
Testamento”, ma non solo, sono evidenti e riportano un messaggio mai banale
o scontato, inoltre i “prestiti” dalla fantascienza,
cinema e letteratura di genere (Kubrick e Clarke fra tutti), non risultano affatto banali e alla fine della
lettura si scoprono in tutto il loro valore e funzione.
Verrebbe quasi da dire
che i temi e le ambientazioni fantasy risultano quasi un pretesto, utili per
presentare una story-line, un romanzo che ha tutte le caratteristiche per
appassionare ed entusiasmare un lettore alla ricerca di “sostanza” e “concretezza”,
bramoso, per così dire, di avere tra le mani un’opera soddisfacente ed intrigante, in grado di smarcarsi dai
generi e conquistarsi un suo posto nel mondo della letteratura per immagini.
I disegni sono tanto belli da richiedere di essere ammirati più e più
volte, poiché anche le tavole più grottesche ben si inseriscono in un universo
a metà strada fra il fiabesco e la fantascienza (i rimandi ad entrambi i generi sono ben evidenti e meditati), con
una galleria di personaggi che si
presentano fra mille peripezie, con scene di battaglia, scontri all’arma
bianca, fughe, inseguimenti, approfondimenti religiosi, divagazioni erotiche e
momenti di riflessione e studio. Probabilmente Grzegorz Rosinski è qui al suo meglio e dona alla sceneggiatura di Jean Van Hamme un certo valore
aggiunto, calibrando toni e tratto a seconda se desideri accentuare o smorzare i
toni drammatici o quelli più semplicemente narrativi dei testi.
Diversi anni fa la Alessandro Editore aveva proposto l’intera
saga in eleganti cartonati a colori. Ora la Editoriale Cosmo ha fatto arrivare in edicola un unico albo, in
bianco e nero, nel comodo formato bonellide, per cui potrebbe essere l’occasione
per gustare questo gioiello di
narrazione e di grafica mollemente adagiati su un lettino al mare o su un
prato estivo, facendosi rapire dalla conclusione che, con un colpo di teatro, prosegue la narrazione
facendo diventare il finale dell'opera un nuovo inizio, come solo i grandi
maestri della letteratura sanno fare.
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