Quest’anno
Nathan Never, la testata ed il
personaggio Bonelli, compie 25 anni.
Fra
queste pagine non ho finora mai commentato nessun albo della serie, ma
probabilmente il fatto che l’Agente
Speciale Alfa (titolo del n.1 uscito
nel giugno del 1991) sia uno dei miei personaggi preferiti e più cari
risulta evidente.
Lo
leggo da 25 anni, quando ancora si telefonava solo da casa o al massimo da una
cabina telefonica rifornendosi di gettoni o di una scheda, ma banalità a parte,
il concetto è che sono cresciuto anche leggendo questa serie.
Mi
entusiasmò pressoché da subito ed alcuni degli albi dei primi anni li ho
riletti più volte, tanto mi erano piaciuti e perché vi trovavo avventura, divertimento,
approfondimento, stimoli, messaggi profondi e convincenti, buone storie ed
ottimi disegni. La fantascienza nei
fumetti era per me una emozionante novità, avvezzo com’ero al western, alle
saghe storiche, a quel po’ di horror che potevo affrontare, alle storie di
avventura e ai personaggi Disney che mi avevano fatto compagnia fino
all’adolescenza.
Nel
corso degli anni e degli albi proposti ci sono stati periodi esaltanti, altri
meno soddisfacenti, occasioni mancate (la
Guerra con le Stazioni Orbitanti), altre meglio proposte (la Guerra dei Mondi), si sono succeduti
antagonisti di grande livello (Aristotele
Skotos) e personaggi non del tutto convincenti (l’Uomo Quantico), amici, nemici, amori e rivali che hanno
arricchito la serie e reso Nathan Never, come uomo, una figura che può essere
ammirata da diverse angolature, così come Legs Weaver, Sigmund Baginov (solo per limitarsi ai primi Agenti Alfa)
ed altri ancora.
L’occasione
dei 25 anni si incontra con l’uscita in edicola del numero 300 “Altri Mondi”, dove tornano uno dei creatori dell’Agente
Alfa, Bepi Vigna e uno dei
disegnatori più importanti per la vita della testata, oltre che ex copertinista,
Roberto De Angelis (il primo fu Claudio Castellini ed ora è la
volta di Sergio Giardo).
Propongo
all’attenzione questo numero 300, oltre che per il compleanno e la giusta
soddisfazione per la longevità della serie, soprattutto perché ritengo possa
essere l’occasione per avvicinarsi o riavvicinarsi al personaggio ed al suo
mondo.
Nelle
pagine di “Altri Mondi”, efficacemente colorate da Francesca Piscitelli, che
alterna tonalità fredde, colori caldi e gradazioni di grigio secondo le diverse
ambientazioni e lo stato d’animo dei personaggi, troviamo fantascienza di buon
livello.
Fantascienza
ormai “classica”, come quella targata anni 90 con la suggestione del cyberspazio, degli hacker ed un riferimento cinematografico
ormai divenuto un “must”, ovvero Matrix dei Wachowski, ma anche approfondimento
metanarrativo e filosofico che riprende temi ampiamente proposti ma con un
aggiornamento che sa quasi di “cerchio che si chiude” per riprendere un cammino
che a volte si è fatto stanco, al limite del noioso.
Un nuovo lettore, oppure uno vecchio che avesse abbandonato la lettura di Nathan
Never qualche anno fa, potrebbe trovare vari motivi per godersi “Altri Mondi”.
I
disegni, i colori, la riflessione sul singolo e sull’umanità, sulle vicende
individuali e sull’idea di Vita e di Mondo, per come appaiono e per come
vengono vissute. Si troverebbe ad avere l’occasione di leggere una bella storia, ben scritta e
rappresentata, narrata con intelligenza e capacità di rendere l’avventura al
meglio, con l’obiettivo di divertire, intrattenere, stupire ed anche stimolare
curiosità e sete di conoscere.
Per
un albo a fumetti è tanta roba ed un lettore che da quando aveva 15 anni
aspetta la sua dose di fantascienza per
immagini può sentirsi contento di conoscere Nathan Never.
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