giovedì 12 maggio 2016

Dampyr #194 - La Città Abbandonata


Quest’anno ricorre il trentennale dell’incidente avvenuto a Chernobyl, nell’allora Unione Sovietica.
Anche l’albo numero 194 di Dampyr, “La Città Abbandonata”, propone un ricordo del tragico evento.


Lo fa con la sceneggiatura di Luigi Mignacco e la buona prova ai disegni di Andrea del Campo per quanto riguarda la rappresentazione di orrore e mostri, efficaci anche più della componente realistica.
La trama ripropone la saga, il filone dei “Grandi Antichi”, oscure entità che già più volte hanno incontrato il cammino di Harlan, Tesla e Kurjak, ma quello che maggiormente colpisce e centra l’obiettivo di coinvolgere il lettore è la componente realistica della vicenda, fra passato (anni 80) e presente.

Il malcapitato Fyodor, che da bambino viveva a Pripjat distante appena 3 chilometri dalla centrale nucleare e città dove gran parte dei tecnici che vi lavoravano e delle loro famiglie risiedevano, ora fa la guida clandestina per gruppi di “turisti dell’orrore”, tema quanto mai attuale. Lui stesso, subendo un’orribile mutazione, si rende protagonista di un viaggio nella memoria, dove i ricordi si mescolano con la tragicità della sua condizione. 

È questa la parte migliore dell’albo, all’interno del quale il ruolo del Dampyr risulta fin troppo “di maniera”, senza un vero motivo ed intreccio, al di fuori della necessità di dare continuità alla già citata tematica (si veda anche il recente albo n.188 “Il Marchio Giallo di Carcosa”).


A trent’anni di distanza dal disastro nucleare di Chernobyl, una comitiva di turisti si addentra clandestinamente a Pripyat, la città spopolata dove vivevano gli operai della centrale… Una sinistra presenza risveglia un orrore latente, che mette radici nel corpo di Fyodor, la guida del gruppo. Ricoverato in un ospedale segreto, Fyodor sente il richiamo dei Grandi Antichi. Arriveranno in tempo Harlan, Tesla e Kurjak per fermare la mostruosa minaccia che incombe sulla Terra? (da sergiobonelli.it)

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