sabato 21 maggio 2016

Giallo, Noir & Thriller/30



Titolo: Arrivederci Amore, Ciao
Autore: Massimo Carlotto
Editore: E/O 2002

Un romanzo di formazione in nero, feroce, a tratti grottesco per quanto risulti reale e tremendamente plausibile nella società italiana ed europea attuale. Tutto raccontato in prima persona dal protagonista, quel Giorgio Pellegrini (portato anche sugli schermi cinematografici) che Massimo Carlotto fa viaggiare fra Centro America, Francia ed Italia, per raccontare al lettore come nel cuore nero del Nord Est, tanto caro allo scrittore dal punto di vista narrativo quanto marcio, un cinico e spregiudicato ex terrorista possa ambire a scalare le vette della criminalità e della buona facoltosa neo borghesia.

Quasi come se il noir fosse un mezzo per mostrare senza filtri e porre in chiara evidenza le storture, il male, la bruciante e spietata cattiveria di un capitalismo di provincia e di un carattere, che è principalmente un delinquente assassino, subito e chiaramente riconoscibile, tanto che anche il mondo della politica ne riconosce le potenzialità ed il valore, come strumento di azione e di arricchimento.
Non c’è spazio per ironia o sentimenti, solo crudeltà e determinazione criminale al fine di raggiungere lo scopo prefisso. La canzone del titolo non comprende una parentesi romantica od un vago tentativo di redenzione, bensì sottolinea il dramma diffuso ed un tragico epilogo.  Il distacco e la freddezza del protagonista sono resi con una scrittura agile, immediata, che ne determina le malefatte come la diretta conseguenza dell’espressione della propria personale natura.
Ma se Giorgio Pellegrini assurge a vero “cattivo” per eccellenza, la parte peggiore, probabilmente, la recita il contesto sociale, economico ed umano che gli gira intorno, per servirlo, servirsene ed esserne usato e sfidato. Un contorno di faccendieri, malavitosi italiani e stranieri, poliziotti cinici, politici corrotti e spregiudicati, avvocati al soldo dei peggiori elementi, prostituzione a tutti i livelli e denaro mai onestamente guadagnato. Tutti, senza eccezione, che desiderano salvaguardare un’immagine, una facciata di falso moralismo, perbenismo e accettabilità sociale.

Il Nord Est di Carlotto, narrato a più riprese, ma forse mai così efficacemente e con tanto coinvolgimento del lettore come in questo indispensabile noir italiano.


Nessun commento:

Posta un commento