Da un po’ troppo tempo non mi soffermo a commentare
gli albi de “Le Storie”, una collana che a mio parere merita sempre
attenzione e con storie che molto spesso meritano di essere lette e gustate.
Torno a parlarne in occasione dell’uscita del numero
46 “Illusioni”, ottimamente sceneggiato da Fabrizio Accatino, dove
faccio la conoscenza dei disegni di Giampiero Wallnofer.
Una storia di formazione ed una storia
d’amore, senza spingere troppo su quest’ultimo aspetto, che ci fa vivere le
vicende di quello che viene ricordato come uno dei più grandi illusionisti
visti all’opera in Europa. Dalla Praga degli albori del novecento alla Londra
che sta per assistere gli orrori della Prima Guerra Mondiale, ci viene
presentata la vicenda umana, la storia di vita e professionale di Janek Bělka,
prima giovane orfano boemo e poi grande e apprezzato artista che viene
addirittura chiamato ad esibirsi alla corte inglese, alla presenza di re Giorgio V.
La sceneggiatura è ben scandita in parti,
perfettamente godibili nella loro semplicità ma profonda efficacia e
dall’ottimo risultato narrativo ed espositivo. Un piccolo romanzo di formazione
che gode della buona rappresentazione degli scenari cittadini e degli interni
rappresentati da Wallnofer, che fa uso di tratti marcati e netti, i quali però
mi sembrano un po’ meno efficaci quando si tratta di disegnare i volti ed i
corpi dei protagonisti, che Accatino descrive e connota con grande maestria,
fin dalla loro prima entrata in scena. Di contro l’uso dello spazio delle
tavole e la scelta fatta in tema di “gabbie” mi piace.
I tempi drammaturgici sono pressoché perfetti
ed i due principali colpi di scena, entrambi fondamentali per la storia, sono
veramente tali ed hanno il pregio di chiamare il lettore al dipanarsi della
trama. Quello centrale è la chiave di una vicenda che deve svilupparsi in una
emozionante e coinvolgente seconda parte che si chiude con l’ultimo, avvincente
e sorprendente numero di illusionismo che si risolve nel colpo di scena
risolutivo e conclusivo.
Una gran bella lettura in questo periodo in cui le
notizie dal mondo e le ben più trascurabili miserie personali occupano la mente
ed i cuori.
Potrei quasi consigliare l’acquisto di questo “Illusioni”,
numero 46 della collana “Le Storie”, anche solo per una lettura vacanziera.
Praga, 1901. Per l’orfano
Janek Bělka, divenire illusionista è la sola via d’uscita, il grande sogno che
può portarlo via dalla povertà, via dalle strade nebbiose di quella città… È
un’ambizione che lo sospingerà lontano, sui palcoscenici del mondo, a stupire
un pubblico di nobili e re, fin quando il passato non tornerà a bussare alla
sua porta, con rimpianti e domande che chiedono una risposta. Per trovarla,
Janek dovrà oltrepassare il confine segreto della sua arte, quello che separa
il semplice trucco… dalla vera magia! (da sergiobonelli.it)
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