sabato 17 giugno 2017

La Promessa dell'Assassino (2007)


Qualche giorno fa un neo collega desideroso di cinema mi ha chiesto un titolo quale consiglio per una sua prossima serata.
Probabilmente complice la giovane età del ragazzo ho suggerito senza pressoché alcuna esitazione “La Promessa dell'Assassino”, di David Cronenberg.

Limitandomi al regista canadese se avessi atteso qualche secondo in più forse avrei potuto indirizzare il mio interlocutore verso altri titoli, ma credo invece che la repentina risposta sia stata suggerita dalla immediatezza della trama e delle scene del film con protagonista Viggo Mortensen.


Sintetizzando, lo si potrebbe definire un gangster movie con più di un elemento noir, che dai due generi prende l'essenziale, come essenziale è la messa in scena, compatta ed efficace, dotata di scene coinvolgenti, immagini potenti e dirette, che tengono alta la tensione per tutta la durata del film.

I puristi ci troveranno qualche innegabile difetto, gli estimatori di Cronenberg con qualche capello bianco in più del sottoscritto considereranno “La Promessa dell'Assassino” maggiormente “convenzionale” rispetto a precedenti opere, ma credo che non potranno negare una certa continuità di stile e di visione del regista de “La Mosca” e “eXistenZ ”.

Con la sola parziale eccezione di Naomi Watts che in qualche passaggio non convince del tutto, gli interpreti sono molto bravi, su tutti il già citato Viggo Mortensen, calato in un personaggio straordinario, a cui dona intensità e accattivante ambiguità. Non ci sono lezioni morali o tesi da proporre, ma lucida analisi, violenza e dolore resi con grande maestria, dialoghi e sceneggiatura da mozzare il fiato, come se ad una vicenda dal sapore di grande narrativa russa si fosse tolta ogni azione pedagogica o suggerimento etico.



Londra. Nikolai Luzhin è uno degli uomini di fiducia del clan russo capeggiato da Semyon, proprietario di un elegante ristorante transiberiano che, dietro la sua impeccabile facciata, nasconde una natura fredda e brutale. Un giorno, Nikolai si imbatte in Anna Khitrova, una giovane ostetrica, anche lei di origine russa, sconvolta per la morte di una ragazza da lei assistita durante il parto. Nonostante venga fortemente scoraggiata dai suoi parenti, Anna vorrebbe rintracciare la famiglia di origine della defunta per affidare loro il neonato. Nikolai si offre di aiutarla, ma la sua iniziativa provocherà drammatici avvenimenti e creerà in lui sentimenti contrastanti.

Una scena quale esempio... 

2 commenti:

  1. Al neo collega desideroso di cinema andrebbe dedicato maggior tempo di un paio di secondi.Grazie comunque, res sacra consilium.

    RispondiElimina
  2. Terrò a mente il consiglio. Anche se "dictum sapienti sat est", al prossimo film! ;-)

    RispondiElimina