Tavole
bellissime in una sceneggiatura efficace che sa alternare azione e
momenti di analisi e approfondimento. Il numero
58 della collana Le
Storie, in edicola a luglio.
Romanzi,
film o fumetti che mettano in risalto il dolore, la sofferenza e la
tragedia della guerra sono diffusi e la pubblicazione di un
ulteriore albo che si inserisca in questo filone potrebbe passare
inosservata, o essere accolta con freddezza perché valutata come una
ripetizione di cliché narrativi e drammaturgici ormai un po'
stantii.
Personalmente
ritengo che, purtroppo, ci sia sempre ancora necessità di
evidenziare il male di un conflitto, l'assurdità della violenza
dell'Uomo sul suo simile e sulla Natura, se poi si affronta il tema
basandosi sull'opera che è alla base della Cultura e della
Letteratura occidentale, il rischio di “già visto” o di “già
letto” si fa tangibile, ma in questo albo grazie alla bravura e al
coraggio di sceneggiatore e disegnatore si annulla.
Giancarlo
Marzano e Tommaso Bianchi con “Il Sangue dei Mortali”
prendono l'Iliade e la smontano, con grande rispetto,
demitizzando tutto ciò che è possibile, rendendola una storia
“altra”, dove i protagonisti sono appunto i mortali. Ragazzi che
diventano uomini, guerrieri che devono affrontare sé stessi nel
combattimento contro altri guerrieri che sono uomini, mariti di donne
che vivono il dolore di una perdita, padri di figli che divengono
orfani per mano di altri padri, per poi a loro volta vivere la guerra
in prima linea. Non si trascurano i “civili”, con le loro virtù
ed i loro difetti, coraggiosi e probi o disonesti e meschini, mentre
i vari Agamennone, Ulisse, Achille di omerica memoria vengono
raffigurati per quello che sono o sono stati tutti i generali, i
comandanti che hanno condotto una guerra sulla pelle dei sottoposti,
degli inferiori, chiamandoli a sacrifici a cui loro stessi
puntualmente si sottraggono.
Le tavole
di Tommaso Bianchi, molto abile nell'uso del bianco-nero e delle ombre, rendono efficacemente ogni tema, ogni momento,
ogni sentimento e sensazione, con grande perizia nella realizzazione
dei volti, dei costumi, degli accessori e delle scene, sia quelle di
movimento che quelle maggiormente meditative e di analisi,
approfondendo la riflessione e l'approccio narrativo e drammaturgico
che risulta evidente nella bella sceneggiatura di Giancarlo Marzano.
“Il
Sangue dei Mortali” è uno degli albi più belli della collana “Le
Storie” e a mio parere il migliore in questa prima parte di 2017.
Cantami
o dea... La Storia delle Storie, l'archetipo di tutte le guerre,
consacrato dal mito, dalle gesta degli eroi gloriosi e semi-divini.
Quante volte, per studio e per passione, abbiamo percorso con lo
sguardo e col pensiero i versi del grande Omero? Torneremo laggiù,
sotto la rocca d'Ilio, ma questa volta per vedere da vicino ciò che
è sempre rimasto invisibile: il coraggio e la paura, l'astuzia e la
forza dei comuni mortali!
(da sergiobonelli.it)
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