Molti
secoli fa, in una notte buia, il sapiente Rabbi Loew diede vita al
protettore del ghetto ebraico di Praga, Yossele il muto. Ma qualcuno
tramava nell’ombra: il perfido Nergal con i suoi agenti infernali.
Oggi, lo spok del famoso rabbino è stato richiamato in vita da
Nikolaus. Nergal è tornato e, per vendicarsi dei suoi nemici, ha
risvegliato il leggendario colosso di Rabbi Ravà, il Golem di
Babilonia. Si annuncia, tra le magiche nebbie di Praga, uno scontro
all’ultimo sangue tra Harlan Draka e il duca Nergal! (da
sergiobonelli.it)
Con
“Yossele il muto”, albo numero 217 della serie, Dampyr
ritorna a Praga, da sempre luogo centrale della vita e delle
avventure di Harlan Draka e dei suoi compagni, nonché loro
residenza.
Un
tipico albo di Mauro Boselli, che ne firma soggetto e
sceneggiatura, con ampi flashback, mito e racconto che si incontrano
e si mescolano, personaggi che narrano sé stessi e di vicende e
storie lontane ma con grande presa sul presente.
In
particolare il mito del Golem, peraltro già affrontato in
altri albi della serie, risulta qui rappresentato sotto altre
angolazioni, con il fascino insito che lo rende molto adatto a
raccontare e sviluppare le ultime pieghe prese da uno dei principali
filoni narrativi della serie. La lotta con le potenze infernali, tra
le cui fila non mancano traditori, cinici orchestratori di complicati
piani, vanagloriosi esseri e strani individui che più che ubbidire
ai propri capi seguono personali strategie e private visioni dello
scontro fra umani, Inferno, Maestri della Notte e Amesha agenti del
Bene.
Si
sottolinea il valore del comparto grafico, merito di Fabrizio Longo
che riesce a rendere molto bene sia la vecchia Praga raccontata e poi
rievocata da Nikolaus, che i luoghi Infernali, come anche i volti dei
vari personaggi protagonisti della storia.
Tutto
questo emoziona e per così dire funziona se il lettore è
disponibile, magari interessato (come il sottoscritto) alla
narrazione di miti e alla ricostruzione storica
mediante il racconto, elemento che può affascinare, ma anche,
legittimamente, può annoiare chi cerca maggiore azione e movimento,
che si trova disponibile a rinunciare a un po' di pathos in favore di
qualche scena in più dove “si menano le mani” e dove il ritmo
sia più sincopato. Boselli ha un suo stile, peraltro riconoscibile e
apprezzabile anche in altre serie, come Tex, ma rimane il fatto che
oltre agli appassionati di Dampyr e dei suoi cardini narrativi ed
espositivi, ci sono altri lettori che possono essere raggiunti.
Lettori che pur avvertendo il valore di una serie, la sua innegabile
qualità e cura che si mostra in ogni albo, sentono la necessità di
stili narrativi più moderni, più diretti, accompagnati da un
comparto grafico meno classico, con anche temi, tematiche e
situazioni maggiormente di impatto e dove l'azione sia maggiormente
presente.
In
Dampyr albi di questo genere ce ne sono molti, alcuni esempi mirabili
di capacità di coniugare classico e moderno, sceneggiature ricche di
dettagli e freschezza narrativa e di tratto, immediatezza e
riflessione, ritmi carichi e movimentati e passaggi riflessivi ed
esplicativi.
Un
buon esempio, dove una parte di tutto ciò è presente, pertanto adatto considerata la vicinanza temporale di uscita nelle
edicole, è il numero 216 “La Donna dalla bocca squarciata”.
A qualcuno ha lasciato perplessità, ma io ritengo che Stefano
Piani con il suo soggetto e la cura nella sceneggiatura abbia
ottenuto un buon risultato. Un albo sicuramente diverso da quello che
lo ha seguito, a partire dall'ambientazione, il Giappone
contemporaneo, ma a cui comunque si lega per il richiamo al Mito, al
Soprannaturale, alla Tradizione che in questo caso convive con il
Moderno, elemento originale di questo numero, che si rivela
intrigante e che dona valore alla lettura.
Quattro ragazzini coraggiosi affrontano una spaventosa leggenda… Anni
dopo a Kenshin Hasegawa, il Ronin, arriva un messaggio in sogno… La
Kuchisake-onna è tornata e ancora ripete alle malcapitate vittime la sua
fatidica domanda: “Mi trovi bella?”. Volato in aiuto di Kenshin, Harlan
si misurerà con il fantasma sfigurato della donna maledetta. (da sergiobonelli.it)
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