sabato 7 aprile 2018

Giallo, Noir & Thriller/52


Titolo: Il Turista
Autore: Massimo Carlotto
Editore: Rizzoli - 2016



Massimo Carlotto mi è molto caro soprattutto per la serie con protagonista Marco Buratti, “l'Alligatore”, edita dalle edizioni E/O.
Esponente di picco del noir italiano, l'autore padovano con “Il Turista”, si cimenta, probabilmente per la prima volta, con il thriller e con i suoi stilemi e peculiarità.

Carlotto cambia casa editrice e con Rizzoli propone un personaggio che ha dalla sua parte elementi noti, grazie all'elevato numero di serie TV e film con protagonisti killer seriali e psicopatici vari, oltre a qualche caratteristica propria che, almeno in partenza, potrebbero distinguerlo e renderlo un'efficace variante con buone possibilità di raggiungere il lettore e crearsi un suo proprio spazio.

La scrittura dell'autore di “Respiro Corto” rende possibile una lettura agile e soddisfacente, d'altra parte le sue capacità narrative e descrittive non sono da mettere in dubbio. Purtroppo il Turista, killer protagonista del libro insieme a Pietro Sambo, poliziotto caduto in disgrazia (l'ennesimo?), alla fine dei conti risulta poco efficace e rischia di stancare, complice il passaggio fra le voci narranti. Poco approfondimento della trama, che risulta un po' esile e a tratti inverosimile, non si nota la critica sociale presente in altri libri di Carlotto o comunque è solo accennata, i personaggi a tratti sembrano poco più che abbozzati ed il lettore affezionato, non solo al genere, tende a non perdonare certe cose.

Probabilmente non è del tutto un passo falso, ma il tentativo di ampliare la propria scrittura ed il repertorio, ma si ha la sensazione che il romanzo non sia del tutto riuscito, con passaggi narrativi che si riversano in qualche colpo di scena di troppo, senza che risultino effettivamente efficaci o quantomeno godibili. Soprattutto a mio parere in questo romanzo manca quella necessaria tensione, quella suspense tipica del thriller, che in più occasioni scema, fino al finale fin troppo aperto che conclude una serie di soluzioni in fatto di trama poco accattivanti, nonostante le prime pagine facessero ben sperare.



Il Turista è un serial killer perfetto, diverso da ogni altro. Tanto per cominciare, non "firma" i suoi omicidi e non lancia sfide ai detective, perché farsi catturare è l'ultimo dei suoi desideri. È un mago del camuffamento, non uccide secondo uno schema fisso e mai due volte nella stessa città o nello stesso Paese: per questo lo chiamano il Turista. In più, non prova empatia né rimorso o paura, esercita un controllo totale sulla propria psicopatia. In altre parole, è imprendibile, l'incubo delle polizie di tutta Europa. Anche il più glaciale degli assassini, però, prima o poi commette un passo falso che lo fa finire in gabbia. Succede a Venezia - il territorio di caccia ideale per qualunque assassino - e la gabbia non è un carcere: è una trappola ben più pericolosa, tesa da qualcuno che in lui ha scorto la più letale delle opportunità. Anche Pietro Sambo ha fatto un errore, uno solo ma pagato carissimo. Adesso, ex capo della Omicidi, vive ai margini, con il cuore a pezzi. Poi arriva l'occasione giusta, quella per riconquistare onore e dignità. Ma per prendere il Turista dovrà violare di nuovo le regole, tutte, rischiando molto più della propria reputazione. (da ibs.it)

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