Quello che amo di Nicole. Sa far sentire le persone a proprio
agio anche in situazioni imbarazzanti. Ascolta davvero quando qualcuno
le parla. A volte ascolta fin troppo e troppo a lungo. È una cittadina
modello. Sa sempre cosa fare quando si tratta di rotture di coglioni
familiari. Io faccio molto a modo mio e lei sa quando insistere e quando
lasciarmi stare. Taglia i capelli a tutti noi. Prepara sempre
inspiegabilmente una tazza di té che non beve mai. E per lei non è
facile mettere a posto un calzino o chiudere un pensile o lavare un
piatto, ma ci prova per me. Nicole è cresciuta a Los Angeles circondata
da attori, registi, film e televisione, ed è molto legata a sua madre,
Sandra, e a Cassie, sua sorella. Nicole fa dei regali fantastici. È una
madre che gioca, gioca davvero. Non si tira mai indietro se c'è da
giocare, né dice mai che è troppo. Ma dev'essere troppo, a volte... È
competitiva. È bravissima ad aprire i barattoli grazie alle sue braccia
muscolose che ho sempre trovato sexy. Lei tiene il frigo troppo pieno:
nessuno soffre la fame a casa nostra. Sa usare il cambio manuale. Dopo
quel film 'All over the girl', sarebbe potuta restare a Los Angeles e
diventare una star del cinema ma ha rinunciato per fare teatro con me a
New York. È coraggiosa. È un'ottima ballerina, contagiosa, vorrei saper
ballare così. Lo ammette sempre se non sa qualcosa, se non ha letto un
libro o non ha visto un film o uno spettacolo, mentre io fingo e dico
"L'ho visto tanto tempo fa". Quando ho delle idee folli non vede l'ora
di capire come metterle in scena. È la mia attrice preferita. (lettera di Charlie Barber a Nicole)
Quello che amo di Charlie. Charlie è indomito. Non permette che opinioni altrui o eventuali intoppi lo ostacolino in ciò che vuole fare. Charlie mangia come se volesse togliersi il pensiero e come se il cibo non fosse sufficiente per tutti: un panino dev'essere strangolato mentre viene divorato. Ma è incredibilmente preciso e mi affido a lui per tenere le cose in ordine. Risparmia l'energia elettrica. Non si guarda spesso allo specchio. Piange quando guarda i film. È autosufficiente: sa rammendare i calzini, preparare la cena e stirare una camicia. Non si dà mai per vinto, cosa che invece io faccio sempre. Charlie accetta sempre ogni mio umore, non si lascia coinvolgere e non mi fa sentire in colpa. Ha ottimo gusto nel vestire e non è mai imbarazzante, il che è difficile per un uomo. È molto competitivo. Ama fare il padre, ama tutte quelle cose che dovrebbe odiare, come i capricci e svegliarsi di notte. È quasi fastidioso quanto gli piaccia ma, alla fine, è dolce. Si perde nel suo mondo. Lui e Henry in questo si somigliano. Sa dire alle persone che hanno del cibo tra i denti o sul viso in un modo che non le fa sentire in imbarazzo. Charlie si è fatto da solo: i suoi genitori li ho incontrati solo una volta ma... mi ha detto che la sua infanzia è stata segnata da alcol e violenza. Si è trasferito a New York dall'Indiana senza nessun aggancio e adesso è più newyorkese di qualsiasi newyorkese. È bravissimo a creare una famiglia con le persone che lo circondano. Con tutta la compagnia crea un incantesimo per farli sentire inseriti. Nessuno, neanche uno stagista era insignificante, ricordava le battute scambiate con ogni persona. È estremamente organizzato e scrupoloso, è molto lucido su ciò che vuole. A differenza di me che non sempre lo sono... (lettera di Nicole Barber a Charlie)
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