Johann
Sebastian Bach (Eisenach
1685 - Lipsia 1750) fu non solo un musicista
sommo, assolutamente unico, ma anche un
infaticabile lavoratore.
Si pensi che
ci ha lasciato una quantità enorme
di pagine, che è lecito definire, senza cadere nella più banale
retorica, una più bella dell’altra. Sembra che in vita, dai suoi
contemporanei, fosse apprezzato
più come organista
che come compositore, ma nel corso dell’800
venne riscoperto ed in seguito mai più dimenticato. Pensiamo
all'opera ed all’interesse di musicisti come Mendelssohn,
che
nel 1829 rimaneggiò e diresse la Passione
secondo Matteo, oppure Schumann
che nel 1850 creò la Società Bach,
con il compito di favorire l'esecuzione
delle sue musiche nonché di pubblicarne l'intera
opera.
Bach è
tuttora studiato, tra le altre cose, per quanto contenuto nelle sue
composizioni, ovvero una unica architettura
modulare e
le sorprendenti simmetrie a cui si aggiungono, fra gli studiosi di
materie che solo apparentemente risultano lontane dalla musica, gli
schemi matematici che tuttora stupiscono all'ascolto. Inoltre il buon
Johann Sebastian Bach è al momento l’unico compositore le cui
opere, anche se eseguite
con strumenti diversi e distanti tra loro ed in pressoché qualsiasi
stile, riescono a rimanere
sempre emozionanti, anche solo “belle”, o quantomeno
apprezzabili.
Le
Variazioni Goldberg BWV
988 vengono composte intorno al 1742
in onore di un allievo che Bach stimava in modo particolare: Johann
Gottlieb Theophilus Goldberg, Maestro di
Cappella presso il conte von Brühl
a Dresda.
Le
Variazioni Goldberg sono ora spesso eseguite con il pianoforte,
ma furono scritte per clavicembalo, dal
momento che all’epoca il
pianoforte ancora non esisteva (almeno così
come lo conosciamo oggi).
L'uso del
pianoforte dona dolcezza, colore e calore alla esecuzione, che consta
“semplicemente” in un
tema (Aria),
struggente, collocato in testa e in coda a trenta
variazioni.
Così
si esprimeva Gleen Gould,
il pianista, compositore, clavicembalista e organista canadese a cui
le Goldberg spesso nell'immaginario vengono abbinate: “È
una musica, in breve, che non conosce né
inizio né fine, una musica senza un
vero punto culminante e senza una vera risoluzione… Essa ha quindi
un'unità
che le viene dalla percezione intuitiva, un'unità che nasce dal
mestiere e dalla rigorosità, che è
ammorbidita dalla sicurezza di una maestria
consumata e che qui si rivela a noi,
come avviene tanto raramente in arte, nella visione di un disegno
inconscio che esulta su una vetta di
potenza creatrice”.
Ovviamente
molti altri pianisti e clavicembalisti hanno ripreso le Variazioni
Golberg, per cui si possono godere e gustare
secondo le proprie simpatie o propensioni. Fortunatamente.
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