Le prime
tavole del settimo albo di Samuel Stern mi hanno dato la
sensazione (niente affatto spiacevole) di “già visto”.
Come non andare con la memoria, ed anche un po' con il cuore, ai
battibecchi in trasferta di Dylan Dog e Groucho nel momento in cui
Samuel e padre Duncan si dirigono verso un inquietante paese, in cui
accadono cose molto strane e misteriose?
A parte
questo, l'albo è molto convincente e coinvolgente, grazie ad una
buona sceneggiatura che intreccia e soddisfa sia la trama
verticale che quella orizzontale ed al comparto grafico,
ottimo sia nella resa dei personaggi, mimica e posture in
particolare, che nel rappresentare gli ambienti e le architetture.
Gusto artistico e narrazione si uniscono per un ulteriore convincente
episodio della serie, che spero continui e ci riservi ulteriori
momenti. Anche perché si aggiungono temi e personaggi, ipotesi e
dubbi si rincorrono nella creazione di un “mondo” tutto sommato
coerente, in cui ci si può aspettare azione, ritmo e sorpresa, così
come passaggi più lenti e “pause” esplicative. Certo, si
potrebbe obiettare che si sta mettendo tanta (troppa?) carne
al fuoco, ma ripongo fiducia per quanto letto e visto finora.
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