giovedì 1 ottobre 2020

Samuel Stern #10 - L'Altro Inferno

 

Primo albo in cui Samuel, “il rosso”, è da solo, ovvero senza padre Duncan o altri degli amici che abbiamo conosciuto fino ad ora, unico protagonista de “L'Altro Inferno”.


Protagonista però fino ad un certo punto, dal momento che, ad una lettura un po' più attenta, sembra che non sia lui al centro di quanto narrato, bensì lo sia la storia, la sceneggiatura in sé, come se Samuel Stern fosse a disposizione di una trama e non il contrario. Ho avuto come l'impressione che ci sarebbe potuto essere anche qualcun'altro al posto del titolare della testata.

A parte questa valutazione strettamente personale, dettata dalla lettura dei nove precedenti albi e da un certo gusto o abitudine personale, non necessariamente condivisibile da parte di altri lettori, l'albo funziona bene. Lo spunto di partenza è un classico dell'horror e del fantasy, ovvero un libro maledetto, misterioso, che cattura il lettore e lo porta a vivere situazioni e vicende varie e avvincenti. Ovvero lo sceneggiatore Filadoro porta nel mondo di Stern un topos che tende a fare centro, come ad esempio, rimanendo negli ultimi 35-40 anni di letteratura e cinema, ne “La storia infinita” o “Pagemaster”, con l'aggiunta di elementi horror e quel brio, semplice e accattivante, che qualcuno da ragazzino avrà sperimentato in qualche riduzione di classici o, al limite, nella serie di “Piccoli Brividi”.

Per qualche lettore potrebbe bastare, anche per quanto riguarda il comparto grafico, che sceglie quel tanto di “sporco” e indefinito che a seconda delle preferenze si incontra con il tono dell'albo o, viceversa, sminuisce il valore totale. Per quanto mi riguarda ho trovato “L'Altro Inferno” un po' troppo slegato dalla continuity della serie, ma mi rimane l'idea che andando avanti, nei prossimi numeri qualche elemento possa tornare, costringendomi a rivedere la valutazione.


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