È uscito il n.2 di Dragonero, la serie
fantasy creata da Luca Enoch e Stefano Vietti per Sergio Bonelli
Editore.
L’ho letto e confermo le buone impressioni espresse
a proposito del n.1.
I disegni di Giuseppe Mattoni, che firma anche la
copertina, sono molto belli, puliti ed essenziali senza essere banali e
sottolineano efficacemente una sceneggiatura accattivante e divertente,
dove gli eventi procedono con giusta velocità e qualche pausa utile per entrare
ancora meglio nel mondo di Ian “uccisore di draghi”.
È la seconda parte di una storia in quattro uscite,
pertanto ora ci si aspetta ancora più azione e che la vicenda decolli
definitivamente. Interessanti le caratterizzazioni dei personaggi e delle etnie
e razze, come nella tradizione fantasy, con un occhio al classico ed un
rimando alle nuove frontiere della narrativa di genere.
Le aspettative per Dragonero sono alte e
potrebbero inficiare il giudizio su una serie che, al momento, si presenta
“popolare” nel senso più positivo dell’espressione. Ovvero godibile da un
pubblico potenzialmente vario e vasto, con una narrazione che richiama
l’avventura classica e di buona leggibilità, intrattenendo senza grosse pretese
ma neanche cadendo nel ripetitivo e nel banale.
Quantomeno per sapere come si conclude la missione che Ian ed i suoi compagni hanno intrapreso!
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