venerdì 12 luglio 2013

Fare la Spesa... da SOLO!

 


La prima volta che siamo andati al supermercato insieme, la madre dei miei impegnativi figli ed io, per fare la spesa “seria”, non quelle toccata e fuga da morosini ai primi pomeriggi insieme (che ti emoziona pensare che dopo si mangerà insieme qualche schifezza precotta che tanto il fine ultimo è “limonare” sul divano di casa dei suoi) mi è venuto mal di testa, provavo vertigini, nausea, senso di smarrimento e ansia da luogo aperto/chiuso.

Tanto che per anni sono stato esentato da tale prova (ed i miei nervi hanno avuto modo di riprendersi), lasciandomi esclusivamente l’acquisto di poche cose per la giornata, o anche solo per un singolo pasto. Quelle occasioni sono passeggiate di salute, anche perché scelgo, con grande astuzia e strategia, i market meno frequentati del territorio, dove l’assortimento di alimenti e collaterali è talmente esiguo e selezionato che non ci si può confondere ed al massimo, se ti viene voglia di parlare, lo puoi fare solo con mono porzioni di lasagne o scadenti buste di fetente formaggio grattugiato.

Però, da quando siamo affaticati genitori, l’ho dovuta nuovamente accompagnare e lei, nella sua infinità bontà, mi ha sostenuto e confortato durante le fasi più dure, concedendomi anche qualche distrazione (vai a vedere le birre, magari ce n’è qualcuna che ti piace…).

Ho pensato che quella traumatica esperienza fosse ormai superata e lontana, un terribile ricordo, utile solo a comprendere e prendere coscienza dei miei limiti, ma che nessuno mi avrebbe più costretto a vivere!

Ma il peggio è arrivato dopo! Non riesci a capire quale esperienza sia più traumatica fino al giorno in cui ti manda, da SOLO, a fare la spesa.
La spesa “vera”, quella “grossa”, che deve bastare o quantomeno porre le basi per una sopravvivenza mensile!

Accade questo: mi incastra con la tecnica degli OCCHIONI, e poi: “è stata una settimana impegnativa”, “non ho avuto tempo”, “sono stata un po’ di merda”, “devo occuparmi della lavatrice/asciugatrice/lavastoviglie” o di altre robe, o vuole rilassarsi e riposare e tu ti ritrovi, da SOLO, tra banchi e corsie.

L’incarico è: compra pasta, pane, sughi pronti, detersivo, latte, yogurt, delle verdure, “zzxzxxzz”  e “yxxyyxyxy”, o qualcosa del genere, perché già al “vai SOLO” avevo smesso di ascoltare ed ero entrato in una condizione di trasmigrazione del corpo, immaginando me perso all’interno di un ipermercato di una nota catena internazionale.


È così che un uomo maschio si trova accanto a suoi simili, impauriti, pallidi, in ciabatte o infradito, dietro un carrello e davanti ai banchi frigo, che si scrutano, si spiano a vicenda, cercano l’ispirazione, o un modello da seguire, sono alla ricerca di risposte o ti imitano. Come cuccioli pelosi e un po' cresciuti, appena usciti dalla tana e dalla protezione materna, cercano di star vicini, di farsi forza.

Per la pasta ed i sughi pronti vado spedito e sicuro, affidandomi ai colori che ho visto in casa ed alla vicinanza fisica dei prodotti in questione.
Riguardo al latte, No Problema! Basta che sia intero e fresco per lei ed i bambini e “qualunque cosa” per me.
Mi sento ormai sicuro nella mia nuova condizione e con fare baldanzoso procedo fra le corsie, ormai convinto di avere la situazione sotto controllo.
Ma, si sa, appena abbassi la guardia, il nemico ti accerchia e ti assale.

LE VERDURE!! penso non ci sia cosa più rischiosa che chiedere a un uomo (a me) di prendere verdure. MAI COMPRATE. Ma poi scopro che ne esistono di diversi tipi, forme e colori (quasi come in un sex shop) e quindi la soluzione è semplice:
“prendo un kilo di tutto quello che vedo e non potrà di certo lamentarsi!”
Quindi: 
1 kilo di melanzane lunghe,
1 kilo di melanzane tonde,
1 kilo di zucchine verdi,
1 kilo di zucchine bianche,
1 kilo di pomodori,
1 kilo di insalata (un kilo di insalata è difficile da far stare in un sacchetto),
1 kilo di peperoni (rossi o gialli??),
1 kilo di finocchi,
1 kilo di broccoli
.

Com’è facile! Ed io che mi preoccupavo! C’è anche il melone, prendiamone due, uno per me ed uno per lei (le piace tanto!), facciamo pure dei kiwi e qualche banana.
NON POTRÀ CHE ESSERE CONTENTA. Come sono stato bravo!

Le altre donne ti fissano sorridenti, pensando che bravo marito (o chissà cos’altro) tu sia, premuroso, capace, a suo agio in faccende come questa e disponibile ad occuparsi dell’alimentazione tua e della tua famiglia (che deve comprendere qualche decina di parenti di vario grado).

Yeah, ci son pure gli yogurt magri in offerta, prendiamone SEDICI ai gusti più strani tanto scadono ad agosto e ne sono rimasti uno svallo.

E trionfante esco dal supermercato, pavoneggiandomi con 15 kili di ROBA, braccio e dito puntato al cielo, come avessi segnato al Bernabeu, sfidando gli altri uomini (che ancora fissano le corsie chiedendosi se davvero ci devono entrare) a far meglio di te.

Poi arrivo a casa
“Ciao! Cosa hai comprato di buono?”
“Tadaaaaaaaaan!!!! Visto che bravo?”
MAQUANTACAZZONEHAIPRESAEADESSODOVROPASSARETUTTOILWEEKENDAGRIGLIAREECUCINAREVERDURACHENONCISTARAMAINELFRIGOECHEANDRAAMALEPERCHECENEPERSFAMAREUNAPOPOLAZIONEINTERAPERUNASETTIMANA?

“Però ho preso anche lo yogurt!”
“È  magro?”
“Era in offerta!”
“È magro?!?”
“Sei proprio bella, ciccia, te l’ho già detto? Ti voglio molto bene.”
 
Anche Batman fa la spesa! Cosa gli dirà Alfred al ritorno a casa? "Riconosca i suoi limiti, signor Wayne!"

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