La
prima volta che siamo andati al supermercato
insieme, la madre dei miei
impegnativi figli ed io, per fare la
spesa “seria”, non quelle toccata e
fuga da morosini ai primi pomeriggi
insieme (che ti emoziona pensare che dopo si mangerà insieme qualche schifezza
precotta che tanto il fine ultimo è “limonare” sul divano di casa dei suoi) mi
è venuto mal di testa, provavo vertigini, nausea, senso di smarrimento e ansia da luogo aperto/chiuso.
Tanto
che per anni sono stato esentato da
tale prova (ed i miei nervi hanno avuto modo di riprendersi), lasciandomi
esclusivamente l’acquisto di poche cose per la giornata, o anche solo per un singolo pasto. Quelle occasioni sono
passeggiate di salute, anche perché scelgo, con grande astuzia e strategia, i market meno frequentati del territorio,
dove l’assortimento di alimenti e
collaterali è talmente esiguo e selezionato che non ci si può confondere ed al
massimo, se ti viene voglia di parlare, lo puoi fare solo con mono porzioni di lasagne o scadenti
buste di fetente formaggio grattugiato.
Però,
da quando siamo affaticati genitori,
l’ho dovuta nuovamente accompagnare e lei, nella sua infinità bontà, mi ha
sostenuto e confortato durante le fasi più dure, concedendomi anche qualche distrazione (vai a vedere le birre, magari ce n’è qualcuna che ti piace…).
Ho
pensato che quella traumatica esperienza
fosse ormai superata e lontana, un terribile ricordo, utile solo a comprendere
e prendere coscienza dei miei limiti, ma
che nessuno mi avrebbe più costretto a vivere!
Ma il peggio è arrivato dopo! Non riesci a capire quale esperienza sia più
traumatica fino al giorno in cui ti manda, da
SOLO, a fare la spesa.
La spesa “vera”, quella “grossa”, che
deve bastare o quantomeno porre le basi per una sopravvivenza mensile!
Accade
questo: mi incastra con la tecnica degli OCCHIONI,
e poi: “è stata una settimana impegnativa”, “non ho avuto tempo”, “sono stata
un po’ di merda”, “devo occuparmi della lavatrice/asciugatrice/lavastoviglie” o
di altre robe, o vuole rilassarsi e riposare e tu ti ritrovi, da SOLO, tra banchi e
corsie.
L’incarico è: compra pasta, pane, sughi pronti, detersivo, latte,
yogurt, delle verdure, “zzxzxxzz” e “yxxyyxyxy”,
o qualcosa del genere, perché già al “vai SOLO” avevo smesso
di ascoltare ed ero entrato in una condizione di trasmigrazione del corpo, immaginando me perso all’interno di un ipermercato di una nota catena
internazionale.
È così che un uomo maschio si trova accanto a suoi simili, impauriti, pallidi, in ciabatte
o infradito, dietro un carrello e
davanti ai banchi frigo, che si
scrutano, si spiano a vicenda, cercano l’ispirazione, o un modello da seguire,
sono alla ricerca di risposte o ti imitano. Come cuccioli pelosi e un po' cresciuti, appena usciti dalla tana e dalla protezione materna, cercano di star vicini, di farsi
forza.
Per la pasta ed i sughi pronti vado
spedito e sicuro, affidandomi ai colori che ho visto in casa ed
alla vicinanza fisica dei prodotti in questione.
Riguardo al latte, No Problema! Basta che
sia intero e fresco per lei
ed i bambini e “qualunque
cosa” per me.
Mi sento ormai sicuro nella
mia nuova condizione e con
fare baldanzoso procedo fra le corsie, ormai convinto di avere la situazione sotto
controllo.
Ma, si sa, appena abbassi la guardia, il nemico ti accerchia e ti
assale.
LE VERDURE!! penso non
ci sia cosa più rischiosa che chiedere a un uomo (a me) di prendere verdure. MAI COMPRATE. Ma poi scopro che ne
esistono di diversi tipi, forme e colori (quasi come in un sex shop) e quindi
la soluzione è semplice:
“prendo un kilo di tutto quello che vedo
e non potrà di certo lamentarsi!”
Quindi:
1 kilo di melanzane lunghe,
1 kilo di melanzane tonde,
1 kilo di zucchine verdi,
1 kilo di zucchine verdi,
1 kilo di zucchine bianche,
1 kilo di pomodori,
1 kilo di insalata (un kilo di insalata è difficile da far stare in un sacchetto),
1 kilo di peperoni (rossi o gialli??),
1 kilo di finocchi,
1 kilo di broccoli.
1 kilo di pomodori,
1 kilo di insalata (un kilo di insalata è difficile da far stare in un sacchetto),
1 kilo di peperoni (rossi o gialli??),
1 kilo di finocchi,
1 kilo di broccoli.
Com’è facile! Ed io che mi
preoccupavo! C’è anche il melone,
prendiamone due, uno per me ed uno per lei (le piace tanto!), facciamo pure dei
kiwi e qualche banana.
NON POTRÀ CHE ESSERE CONTENTA. Come sono stato bravo!
NON POTRÀ CHE ESSERE CONTENTA. Come sono stato bravo!
Le
altre donne ti fissano sorridenti,
pensando che bravo marito (o chissà cos’altro) tu sia, premuroso, capace, a suo
agio in faccende come questa e disponibile
ad occuparsi dell’alimentazione tua e della tua famiglia (che deve
comprendere qualche decina di parenti di vario grado).
Yeah,
ci son pure gli yogurt magri in
offerta, prendiamone SEDICI ai gusti
più strani tanto scadono ad agosto e ne sono rimasti uno svallo.
E
trionfante esco dal supermercato, pavoneggiandomi con 15 kili di ROBA,
braccio e dito puntato al cielo, come avessi segnato al Bernabeu, sfidando gli altri uomini (che ancora fissano le corsie
chiedendosi se davvero ci devono entrare) a far meglio di te.
Poi
arrivo a casa
“Ciao!
Cosa hai comprato di buono?”
“Tadaaaaaaaaan!!!!
Visto che bravo?”
“MAQUANTACAZZONEHAIPRESAEADESSODOVROPASSARETUTTOILWEEKENDAGRIGLIAREECUCINAREVERDURACHENONCISTARAMAINELFRIGOECHEANDRAAMALEPERCHECENEPERSFAMAREUNAPOPOLAZIONEINTERAPERUNASETTIMANA?”
“Però
ho preso anche lo yogurt!”
“È
magro?”
“Era
in offerta!”
“È
magro?!?”
“Sei
proprio bella, ciccia, te l’ho già detto? Ti voglio molto bene.”
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