Accingendomi a scrivere le mie impressioni sull’albo
n.162 di Dampyr, “Il Figlio di Joan”, non posso fare a
meno di organizzare il “discorso” su due livelli.
In pratica, se si considera l’albo come storia a
sé, indipendentemente dalla continuity, il giudizio è poco più che
“discreto”. Intendiamoci, i disegni sono godibili e alcune tavole
veramente ben fatte, le scene di azione sono ben orchestrate ed
organizzate, pur mancando un po’ di sana tensione, la trama offre spunti
di interesse e via così, ma proprio tutti questi elementi, comunque positivi,
vengono sacrificati dalla foliazione ridotta. Ovvero questa storia
sarebbe stata ottima se sviluppata su due albi, in modo tale da approfondire e
arricchire caratterizzazione dei personaggi, della situazione e della
vicenda in generale. Nello specifico la conclusione dell’albo si presenta come
un po’ affrettata e troppo semplice, in barba a quanto visto nei primi tre
quarti delle tavole, dove comunque si perde l’occasione di approfondire e
presentare i caratteri del nuovo personaggio presentato, tra l’altro una demonessa
niente male (!) al servizio di Nergal, e di tutti gli altri
protagonisti della “scuderia” richiamati per l’occasione.
Ecco, forse il limite più evidente de “Il Figlio
di Joan” è nel mettere, come si dice, troppa carne al fuoco, ovvero la sceneggiatura
è complessa e ricca, ma non sufficientemente resa sulle tavole, come si è detto
in numero troppo esiguo rispetto alle evidenti necessità. Sono dell’idea che
quando si hanno molte, buone, idee e le si voglia, per forza, inserire tutte in
un solo albo, non si offra un buon servizio alla storia, che ne risulta così limitata
nelle potenzialità della trama, e non si faccia un favore al lettore che, a
mio parere, deve avere anche il tempo di gustarsi gli eventi ed eventualmente
“accogliere” gli eventi narrati.
D’altro canto se, inoltre, si considera questo numero
162, all’interno dell’intera serie regolare di Dampyr, il giudizio
non può che essere più che positivo, pur con qualche motivo di attesa e un
leggero senso di sospensione critica. Ovvero succede un sacco di roba che
non potrà che, fortemente, influenzare il prosieguo della serie.
Come prima e più intrigante novità, c’è l’esistenza
di un nuovo Dampyr! È vero che è solo un bambino, ma chissà se (e quando)
scoprirà avere poteri o particolari doti. Inoltre il nostro Harlan si
ritrova a fronteggiare, in un colpo solo, le potenze infernali ed
addirittura il redivivo e pericoloso Erlik Khan, nientemeno che un
fedele alleato di Draka, uccidendo Kagyr e provocando il rientro
nei giochi di Samael.
Da non sottovalutare inoltre le nuove, pericolose,
minacce all’Equilibrio.
Tutto questo fa ben sperare per i prossimi mesi e
magari anni, poiché non sono eventi da poco. Ragione questa per essere contenti
di quest’albo, che si presenta come portatore ed antesignano di prossimi,
interessanti ed affascinanti sviluppi. La serie di Dampyr si presenta
come viva e stimolante, non solo occasione di belle storie singole (come quella del mese scorso), ma anche prossima ad impegnarsi in saghe o
comunque vicende di ampio respiro, con la speranza che complessità delle
trame, disegni e personaggi presentati (vecchi e nuovi) possano
approfittare di degni ed ampi spazi.
Le tre Guardiane della Legge hanno un altro piccolo
Dampyr da proteggere... Ma la sua esistenza non è un segreto per il granduca
infernale Nergal. Un’alleanza si prepara tra i demoni dell’Altra Parte e i
Maestri della Notte. Nello scontro su un’isola battuta dalle tempeste, Harlan
Draka si troverà davanti inesorabili nemici vecchi e nuovi che si contendono
corpo e anima del piccolo Charles Moore... il nuovo Dampyr! (Trama da
sergiobonellieditore.it)
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