venerdì 13 settembre 2013

Dampyr 162 - Il Figlio di Joan


Accingendomi a scrivere le mie impressioni sull’albo n.162 di Dampyr, “Il Figlio di Joan”, non posso fare a meno di organizzare il “discorso” su due livelli.

In pratica, se si considera l’albo come storia a sé, indipendentemente dalla continuity, il giudizio è poco più che “discreto”. Intendiamoci, i disegni sono godibili e alcune tavole veramente ben fatte, le scene di azione sono ben orchestrate ed organizzate, pur mancando un po’ di sana tensione, la trama offre spunti di interesse e via così, ma proprio tutti questi elementi, comunque positivi, vengono sacrificati dalla foliazione ridotta. Ovvero questa storia sarebbe stata ottima se sviluppata su due albi, in modo tale da approfondire e arricchire caratterizzazione dei personaggi, della situazione e della vicenda in generale. Nello specifico la conclusione dell’albo si presenta come un po’ affrettata e troppo semplice, in barba a quanto visto nei primi tre quarti delle tavole, dove comunque si perde l’occasione di approfondire e presentare i caratteri del nuovo personaggio presentato, tra l’altro una demonessa niente male (!) al servizio di Nergal, e di tutti gli altri protagonisti della “scuderia” richiamati per l’occasione.


Ecco, forse il limite più evidente de “Il Figlio di Joan” è nel mettere, come si dice, troppa carne al fuoco, ovvero la sceneggiatura è complessa e ricca, ma non sufficientemente resa sulle tavole, come si è detto in numero troppo esiguo rispetto alle evidenti necessità. Sono dell’idea che quando si hanno molte, buone, idee e le si voglia, per forza, inserire tutte in un solo albo, non si offra un buon servizio alla storia, che ne risulta così limitata nelle potenzialità della trama, e non si faccia un favore al lettore che, a mio parere, deve avere anche il tempo di gustarsi gli eventi ed eventualmente “accogliere” gli eventi narrati.

D’altro canto se, inoltre, si considera questo numero 162, all’interno dell’intera serie regolare di Dampyr, il giudizio non può che essere più che positivo, pur con qualche motivo di attesa e un leggero senso di sospensione critica. Ovvero succede un sacco di roba che non potrà che, fortemente, influenzare il prosieguo della serie.

Come prima e più intrigante novità, c’è l’esistenza di un nuovo Dampyr! È vero che è solo un bambino, ma chissà se (e quando) scoprirà avere poteri o particolari doti. Inoltre il nostro Harlan si ritrova a fronteggiare, in un colpo solo, le potenze infernali ed addirittura il redivivo e pericoloso Erlik Khan, nientemeno che un fedele alleato di Draka, uccidendo Kagyr e provocando il rientro nei giochi di Samael.

Da non sottovalutare inoltre le nuove, pericolose, minacce all’Equilibrio.


Tutto questo fa ben sperare per i prossimi mesi e magari anni, poiché non sono eventi da poco. Ragione questa per essere contenti di quest’albo, che si presenta come portatore ed antesignano di prossimi, interessanti ed affascinanti sviluppi. La serie di Dampyr si presenta come viva e stimolante, non solo occasione di belle storie singole (come quella del mese scorso), ma anche prossima ad impegnarsi in saghe o comunque vicende di ampio respiro, con la speranza che complessità delle trame, disegni e personaggi presentati (vecchi e nuovi) possano approfittare di degni ed ampi spazi.


Le tre Guardiane della Legge hanno un altro piccolo Dampyr da proteggere... Ma la sua esistenza non è un segreto per il granduca infernale Nergal. Un’alleanza si prepara tra i demoni dell’Altra Parte e i Maestri della Notte. Nello scontro su un’isola battuta dalle tempeste, Harlan Draka si troverà davanti inesorabili nemici vecchi e nuovi che si contendono corpo e anima del piccolo Charles Moore... il nuovo Dampyr! (Trama da sergiobonellieditore.it)

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