Kwai Chen: Hai perso
qualcosa nell'acqua, figliolo?
Nathan Never: Scusate, maestro
Kwai Chen. Non mi ero accorto di voi. Ero assorto nei miei pensieri.
Kwai Chen: Lo vedo. Sembri
molto triste.
Nathan Never: Sì... Io pensavo
a mia moglie che non c'è più... e a mia figlia, scomparsa nel nulla... maestro,
non riesco a dimenticare il passato...
Kwai Chen: Questo rientra
nell'ordine naturale delle cose, Nathan... anche il ricordo del dolore ha la
sua importanza...
Nathan Never: Perché, Maestro?
Non capisco...
Kwai Chen: Perché il dolore è
sempre presente intorno a noi... e noi dobbiamo essere sempre presenti di
fronte al dolore.
Nathan Never: Questo significa
che noi dovremo rivivere per sempre le nostre sofferenze?
Kwai Chen: No. Perché non
abbiamo soltanto ricordi di dolore... Pensare al passato solo per rievocare il
male sofferto, è come precipitare in un abisso... quando vi siamo dentro,
l'oscurità ci sommerge e non vediamo una via d'uscita... ma poi gli occhi si
abituano al buio, e quando finalmente alziamo la testa, vediamo sopra di noi
una luce... che ci indica la via d'uscita... Quando avrai raggiunto
quell'uscita, Nathan, avrai sconfitto il dolore, ma il ricordo ti insegnerà a
contemplare l'abisso senza paura...e a camminare sul suo ciglio senza più
cadere.
Nathan Never (anni dopo): Sagge parole, maestro Kwai
Chen, se solo avessi capito dopo tanti anni dove sono diretto... Se sto
risalendo l'abisso verso la luce... o se riesco soltanto a camminare sul fondo.
(da “L'Abisso
delle Memorie”, Nathan Never n° 18 – novembre 1992)
Nessun commento:
Posta un commento