Avventura in
solitaria di Emil Kurjak nell'albo n.211 di Dampyr di ottobre.
A scrivere
la sceneggiatura è Mauro Boselli, per cui anche se la vicenda
raccontata ad una prima valutazione sembra fin troppo leggera e
scorrevole, in realtà, come ben ci ha abituato uno dei padri della
serie, questa può svolgersi su più piani di lettura e quindi
intrigare e soddisfare sia chi vuole godersi un buon ritmo e i vari
meccanismi narrativi proposti, sia chi intende approfondire un po' ed
andare anche oltre gli evidenti e omaggiati cliché narrativi e
situazioni tipiche dei film horror.
In “Horror
Movie” i riferimenti, diretti e indiretti, ai maestri e ai
capolavori del genere sono tantissimi: George Romero prima di tutti e
la donna cadavere nella vasca da bagno di The Shining (romanzo di
Stephen King e film di Stanley Kubrick). Ma è lecito pensare anche a
Tiziano Sclavi o Dario Argento.
Solo
apparentemente fuori continuity, dati i richiami più o meno evidenti
alla macro-trama ed ai vari fili narrativi della serie, l'impegno che
Boselli mostra consiste essenzialmente nel riuscire a scrivere una
storia che racconti in modo intrigante e scorrevole, pur riprendendo
apertamente tutti i cliché del genere, di personaggi e situazioni
stereotipati (la biondona sexy, il nerd diffidente, l'eroe vissuto,
il nero che fa una brutta fine, l'hotel sperduto, l'impossibilità di
comunicare, l'auto che non parte,...), che si trovano a vivere una
classica avventura horror. Non ultimo un certo sentore di
metanarrazione.
Lo sceneggiatore sfrutta l'occasione per mostrarci
l'evoluzione di Emil Kurjak e le sue recenti apprese capacità e per
mettere in evidenza il talento della disegnatrice, Silvia Califano,
che mostra il suo talento e il suo tratto realistico senza rinunciare
alla gentilezza e alla morbidezza della linea sottile. La Califano
ci presenta tavole a mezzatinta che catturano e che è possibile
definire fra le migliori recentemente proposte all'interno della
serie.
Quante volte avete sentito il bisogno di dire ai personaggi di un film
del terrore: "Non scendere in quella cantina, imbecille! Non aprire
quella porta!". Naturalmente non si può fare ma, in fondo, anche quei
poveri personaggi, come fanno a rendersi conto di essere dentro un
horror? È quanto scoprirà a sue spese Emil Kurjak, tra serial killer con
maschere sadomaso, spettri, zombie e tutte le altre simpatiche
manifestazioni dell'infestato "Wonderland Hotel".. (da sergiobonelli.it)
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