giovedì 9 novembre 2017

Dampyr #211 - Horror Movie


Avventura in solitaria di Emil Kurjak nell'albo n.211 di Dampyr di ottobre.
A scrivere la sceneggiatura è Mauro Boselli, per cui anche se la vicenda raccontata ad una prima valutazione sembra fin troppo leggera e scorrevole, in realtà, come ben ci ha abituato uno dei padri della serie, questa può svolgersi su più piani di lettura e quindi intrigare e soddisfare sia chi vuole godersi un buon ritmo e i vari meccanismi narrativi proposti, sia chi intende approfondire un po' ed andare anche oltre gli evidenti e omaggiati cliché narrativi e situazioni tipiche dei film horror.

In “Horror Movie” i riferimenti, diretti e indiretti, ai maestri e ai capolavori del genere sono tantissimi: George Romero prima di tutti e la donna cadavere nella vasca da bagno di The Shining (romanzo di Stephen King e film di Stanley Kubrick). Ma è lecito pensare anche a Tiziano Sclavi o Dario Argento.

Solo apparentemente fuori continuity, dati i richiami più o meno evidenti alla macro-trama ed ai vari fili narrativi della serie, l'impegno che Boselli mostra consiste essenzialmente nel riuscire a scrivere una storia che racconti in modo intrigante e scorrevole, pur riprendendo apertamente tutti i cliché del genere, di personaggi e situazioni stereotipati (la biondona sexy, il nerd diffidente, l'eroe vissuto, il nero che fa una brutta fine, l'hotel sperduto, l'impossibilità di comunicare, l'auto che non parte,...), che si trovano a vivere una classica avventura horror. Non ultimo un certo sentore di metanarrazione.
 
Lo sceneggiatore sfrutta l'occasione per mostrarci l'evoluzione di Emil Kurjak e le sue recenti apprese capacità e per mettere in evidenza il talento della disegnatrice, Silvia Califano, che mostra il suo talento e il suo tratto realistico senza rinunciare alla gentilezza e alla morbidezza della linea sottile. La Califano ci presenta tavole a mezzatinta che catturano e che è possibile definire fra le migliori recentemente proposte all'interno della serie.

Quante volte avete sentito il bisogno di dire ai personaggi di un film del terrore: "Non scendere in quella cantina, imbecille! Non aprire quella porta!". Naturalmente non si può fare ma, in fondo, anche quei poveri personaggi, come fanno a rendersi conto di essere dentro un horror? È quanto scoprirà a sue spese Emil Kurjak, tra serial killer con maschere sadomaso, spettri, zombie e tutte le altre simpatiche manifestazioni dell'infestato "Wonderland Hotel".. (da sergiobonelli.it)

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